Argo Panoptes
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Argo Panoptes (Argo "che tutto vede") è un gigante secondo alcuni miti con un occhio, secondo altri con quattro (due davanti e altrettanti dietro), oppure con un'infinità di occhi su tutto il corpo.
Il gigante è ricordato per aver liberato l'Arcadia da un toro mostruoso e da un satiro che rapiva le mandrie. Al gigante spetta anche l'uccisione di Echidna. La maggior parte del mito su Argo è comunque legata alla vicenda di Zeus ed Io. Il gigante venne posto a guardia della ninfa Io, uno degli amori di Zeus tramutata dal dio in una giovenca per nascondere a Era la vera identità della ninfa. La dea, sospettosa di un possibile tradimento del marito, riuscì ad ottenere l'animale in dono. Giove, per fugare ogni sospetto di tradimento, acconsentì alla richiesta, e Giunone pose la fanciulla sotto la sorveglianza di Argo, che legò l'animale ad un ulivo che cresceva in un bosco sacro a Micene. Il gigante, grazie ai suoi infiniti occhi, riusciva a non dormire mai, chiudendo per riposare solo due per volta.
Giove, dispiaciutosi per Io, incaricò Ermes di liberarla. Questo, camuffatosi da pastore, si avvicinò ad Argo suonando una melodia. Il gigante, affascinato dal suono, invitò Mercurio a sedersi con sé. Il dio, accompagnandosi col suono, iniziò a narrare la storia di Pan e Siringa, fino a che non riuscì a far chiudere tutti i cento occhi. Una volta addormentato Mercurio uccise il gigante tagliandogli la testa con la spada, liberando Io. Giunone prese gli occhi dalla testa di Argo e li pose sulle piume del pavone, l'animale a lei sacro.