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Yokosuka MXY-7 Ohka - Wikipedia

Yokosuka MXY-7 Ohka

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Yokosuka MXY-7 Ohka Tipo 11

Bomba volante Ohka 7, foto scattata dalle truppe USA dopo la resa giapponese del 1945
Descrizione
Ruolo aereo suicida o "bomba volante"
Equipaggio 1
Primo volo
Entrata in servizio 1945
Costruttore Yokosuka
Esemplari costruiti circa 850
Dimensioni
Lunghezza 6,10 m
Apertura alare 5,10 m
Angolo di freccia alare {{{freccia_alare}}}
Altezza 1,20 m
Superficie alare 6 m²
Pesi
A vuoto
Carico
Massimo al decollo 2.140 kg
Propulsione
Motore 3 motori a razzo
Potenza {{{potenza}}}
Spinta 7,8 kN di spinta totale
Prestazioni
Velocità massima 630 km/h
Autonomia 36 km
Raggio d'azione {{{raggio}}}
Tangenza
Capacità di carico {{{capacità}}}
Armamento
Mitragliatrici
Cannoni {{{cannoni}}}
Piloni {{{piloni}}}
Bombe 1.200 kg testata alla tri-nitroaminol
Missili
Altro
Note
Portanza delle ali: 356 kg/m² (72 lb/ft²)
Rapporto massa-spinta: 3.8 N/kg (1 lbf:2.6 lb)
La lista di aerei militari presenti su wiki
Progetto:Aviazione


Lo Yokosuka MXY-7 Ohka (桜花 "bocciolo di ciliegio") fu un aeroplano specificatamente costruito come unità kamikaze impiegato dall'Impero giapponese nelle fasi finali della Seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti assegnarono al caccia il nome giapponese Baka ("pazzo").

Era una piccola bomba volante trasportata sotto la carlinga di un bombardiere Mitsubishi G4M "Betty", di un Yokosuka P1Y Ginga "Frances" (Tipo Guidato 22) o (progettato, non realizzato) un Nakajima G8N Renzan "Rita" (Trasporto Tipo 43A/B) entro la gittata del suo bersaglio; una volta rilasciato il pilota planava inizialmente verso il bersaglio ed una volta sufficientemente vicino accendeva il motore e si tuffava contro la nave per distruggerla. L'avvicinamento finale era praticamente inarrestabile (specialmente per il Tipo 11) poiché guadagnava una velocità tremenda. Vennero progettate versioni successive per essere lanciate da basi e caverne costiere ed anche da sottomarini equipaggiati con catapulte aeree, sebbene non furono mai utilizzati in questa maniera.

Indice

[modifica] Varianti

I primi Ohka operativi (Tipo 11 e Tipo 21) erano equipaggiati con motori a razzo a combustibile solido, che fornivano una grande velocità, ma un'autonomia molto limitata. Questo era problematico perché richiedeva che l'unità che lo trasportava in zona di operazioni dovesse avvicinarsi al bersaglio, rendendosi vulnerabile alle difese antiaeree.

L'Ohka Tipo 22 venne progettato per superare questo problema utilizzando un termojet, il Tsu-11. Questo motore superò con successo le prove e degli Ohka vennero costruiti per utilizzare questo motore, ma nessuno venne usato operativamente.

Lo stadio finale nello sviluppo degli Ohka fu il Tipo 43, destinato ad essere equipaggiato con un turbojet Ishikawajima Ne-20. Furono allo studio anche due versioni da addestramento di questa versione, il K-1 e il K-1 Kai, il primo un aliante ed il secondo equipaggiato con un singolo motore a razzo.

[modifica] Versioni operative

  • Kugisho/Yokosuka MXY-7 "Ohka" Modello 11 (Baka) Attaccante a Razzo Suicida

[modifica] Versioni non operative

  • Kugisho/Yokosuka "Ohka" Modello 21 (Baka) Attaccante a Razzo Suicida
  • Kugisho/Yokosuka "Ohka" Modello 22 (Baka) Attaccante a Funjet Suicida
  • Kugisho/Yokosuka "Ohka" Modello 33 (Baka) Attaccante a Turbojet Suicida
  • Kugisho/Yokosuka "Ohka" Modello 43 Ko (Baka) Attaccante a Turbojet Suicida
  • Kugisho/Yokosuka "Ohka" Modello 43 Otsu (Baka) Attaccante a Turbojet Suicida
  • Kugisho/Yokosuka "Ohka" Modello 53 (Baka) Attaccante a Turbojet Suicida

[modifica] Versioni da addestramento

  • Kuugisho/Yokosuka "Ohka" K-1 Addestratore per Attacco Suicida
  • Kuugisho/Yokosuka"Ohka" K-2 Kai Addestratore per Attacco Suicida (o "Ohka" K-1 Modifica "Wakazakura")

Ne vennero costruiti circa 850, principalmente del Tipo 11. Gli Ohka rimasti includono:

  • Type 11 — Royal Air Force Museum, Cosford
  • Type 11 — Fleet Air Arm Museum, Yeovilton
  • Type 11 — Manchester Air and Space Museum, Manchester
  • Type 11 — Defence Explosives Ordinance School, Kent
  • Type 11 — Indian Air Museum, New Delhi
  • Type 11 — Iruma Air Force Base, Saitama
  • Type 11 — USMC Air Ground Museum, Quantico, Virginia
  • Type 11 — Planes of Fame Museum, Valle,Arizona
  • Type 22 — Smithsonian National Air and Space Museum, Washington (recentemente restaurato)
  • Type 43 K-1 (restaturato per rappresentare un Tipo 11) — National Museum of the United States Air Force, Dayton, Ohio
  • Type 43 K-1 — Navy Memorial Museum, Washington
  • Type 43 K-1 Kai — Smithsonian National Air and Space Museum, Washington

[modifica] Storia operativa

  • 21 marzo 1945 — 15 bombardieri Mitsubishi G4M "Betty" armati con Ohka e scortati da circa 30 Mitsubishi A6M "Zero" volano all'attacco del Task Group 58.1 (portaerei 'Hornet, portaerei Bennington, portaerei Wasp, portaerei leggera Belleau Wood). La forza d'attacco viene intercettata e distrutta a 70 miglia dal bersaglio. Tutti i bombardieri sono abbattuti.
  • 1 aprile 1945 — 6 Mitsubishi G4M attaccano la flotta USA al largo di Okinawa. Almeno uno riesce nell'attacco: il suo Ohka colpisce una delle torrette da 16" della corazzata West Virginia, causando danni estesi. L'ausiliaria Alpine, il trasporto Achernar, ed il trasporto Tyrrell vengono anch'essi colpiti da attacchi kamikaze ma non è chiaro se attribuili ad Ohka. Nessuno dei bombardieri fa ritorno.
  • 12 aprile 1945 — 9 Mitsubishi G4M attaccano la flotta USA al largo di Okinawa. il cacciatorpediniere Mannert L. Abele viene colpito, si spezza in due ed affonda. Il cacciatorpediniere Jeffers distrugge un Ohka con il fuoco antiaereo a soli 20 metri di distanza, ma l'esplosione risultante è ancora sufficientemente potente da causare danni estesi, obbligando il Jeffers a ritirarsi. Il cacciatorpediniere Stanly viene preso di mira da due Ohka. Uno colpisce proprio sopra la linea di galleggiamento, ma la carica attraversa lo scafo sfondando dall'altro lato ed esplodendo fuori dalla nave, causando danni limitati, mentre l'altro Ohka lo manca di stretta misura (falciando il guardiamarina dello Stanly) e naufragando in mare. Un bombardiere riesce a fare ritorno.
  • 14 aprile 1945 — 7 Mitsubishi G4M attaccano la flotta USA al largo di Okinawa. Tutti vengono abbattuti. Non risulta che sia stato lanciato alcun Ohka.
  • 16 aprile 1945 — 6 Mitsubishi G4M attaccano la flotta USA al largo di Okinawa. Due riescono a rientrare. Nessun Ohka colpisce il suo bersaglio.
  • 28 aprile 1945 — 4 Mitsubishi G4M attaccano la flotta USA al largo di Okinawa di notte. Uno riesce a fare ritorno. Nessun Ohka colpisce il suo bersaglio.
  • 4 maggio 1945 — 7 Mitsubishi G4M attaccano la flotta USA al largo di Okinawa. Un Ohka colpisce il ponte dello sminatore Shea, causando danni estesi ed alcune perdite. Il vascello viene giudicato irrepararabile. Lo sminatore Gayety viene anch'esso danneggiato da un quasi centro. Un bombardiere riesce a rientrare.
  • 11 maggio 1945 — 4 Mitsubishi G4M attaccano la flotta USA al largo di Okinawa. Il cacciatorpediniere Hugh W. Hadley viene colpito ed imbarca acqua. Viene giudicato irreparabile.
  • 25 maggio 1945 — 11 Mitsubishi G4M attaccano la flotta USA al largo di Okinawa. Il cattivo tempo forza la maggior parte a rientrare ed i restanti non riescono a colpire i bersagli.
  • 22 giugno 1945 — 6 Mitsubishi G4M attaccano la flotta USA al largo di Okinawa. Due riescono a rientrare. Nessun Ohka colpisce il suo bersaglio.

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