Villa San Giovanni
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 0 m s.l.m. | ||
Superficie: | 12 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 1090 ab./km² | ||
Frazioni: | Cannitello, Piale, Acciarello, Immacolata, Rosario, Pezzo, Case Alte, Ferrito, Porticello. | ||
Comuni contigui: | Campo Calabro, Fiumara, Reggio di Calabria, Scilla | ||
CAP: | 89018 | ||
Pref. tel: | 0965 | ||
Codice ISTAT: | 080096 | ||
Codice catasto: | M018 | ||
Nome abitanti: | villesi | ||
Santo patrono: | San Giovanni Battista | ||
Giorno festivo: | 24 giugno | ||
Sito istituzionale |
Villa San Giovanni è un comune di 13.084 abitanti in provincia di Reggio Calabria.
Indice |
[modifica] Geografia
Villa San Giovanni confina a nord in località Marina di San Gregorio, esattamente alla foce del Torrente San Gregorio a 38° 14' 45'' latitudine nord, con il comune di Scilla.
Confina inoltre a sud in località Bolano, con il comune di Reggio Calabria, ad est col comune di Campo Calabro ed infine ad ovest con lo Stretto di Messina. Punta Pezzo è il punto più vicino fra la Calabria e la Sicilia.
A volte, di mattina presto, durante l'inverno, dopo abbondanti pioggie e solo in particolari condizioni di cielo sereno, si verifica il fenomeno della "Fata Morgana": le particelle d'acqua rimaste sospese nell'aria dopo la pioggia creano come una gigantesca lente d'ingrandimento, facendo così in modo che la costa siciliana appaia distante da quella calabra solo poche centinaia di metri, mentre in realtà distano ben 3 km. Questo fenomeno si verifica solo sul litorale villese guardando la costa siciliana e mai viceversa.
[modifica] Storia
Villa San Giovanni è una città giovane, con appena 200 anni di storia propria. E' stata un'invenzione di Rocco Antonio Caracciolo, ricco proprietario terriero della zona, che, staccando i casali di Pezzo, Cannitello, Piale e Azzarello dall'allora Città di Fiumara , grazia a buoni uffici presso la corte dei Borboni di Napoli, riuscì a dare unità politica ed amministrativa a piccole comunità tra loro distanti e competitive.
In realtà la zona di Villa è abitata sin dai tempi dei romani: essi la chiamavano "Fretum Siculum" perché da lì si raggiungeva la Sicilia e lì era ubicata la Colonna Regina, cioè la fine della via Popilia, che da Capua arrivava sino a Reggio. La zona, come tutta la costa, cadde in decadenza durante il medioevo a causa delle incursioni dei pirati saraceni prima e dei turchi nel XVI secolo. Come prima accennato, in questo periodo il territorio faceva parte della baronia di Fiumara di Muro.
Fra il XIX ed il XX secolo Villa San Giovanni era famosissima per il baco da seta e per le filande, di cui ora restano pochi ruderi delle 56 operanti anticamente, le quali erano fonte di lavoro per tantissime donne e ragazze della zona. La sua fama era talmente grande da attirare imprenditori settentrionali e stranieri, che aprirono varie attività in società con filandieri villesi, e che gli valsero il nome di piccola Manchester. Villa era famosa inoltre per l'industria delle pipe: gran parte delle pipe che si lavoravano negli Stati Uniti venivano da Villa S. Giovanni. All'inizio del secolo scorso veniva descritta come una città operosa ed industriosa.
Nel 1927 il Comune di Villa San Giovanni, assieme a quello di Cannitello ed a molti altri, venne in globato nel Comune di Reggio Calabria, in seguito al progetto della Grande Reggio, ma riuscì a riottenere l'indipendenza nel 1933, e da quella data esso comprende pure il teritorio di Cannitello.
Villa S. Giovanni è stata distrutta due volte da due violenti terremoti: uno nel 1783 e l'altro nel 1908. Quest'ultimo è stato uno dei più violenti della storia d'Italia ed ha provocato più di 1000 morti in tutta l'area dello Stretto.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Economia
L'economia cittadina è basata soprattutto sui servizi di traghettamento per la Sicilia. Sino agli anni '60 le Ferrovie dello Stato avevano il monopolio dei traghetti, ma a partire da quella data si formarono le compagnie private di traghettamento, come la Caronte&Tourist. Le navi traghetto sono la maggior fonte di occupazione della città.
[modifica] Acciarello
Il quartiere di Acciarello, secondo la tradizione locale, sorse nel XVIII secolo e prese il nome dalla famiglia Azzarello, profughi provenienti da Messina per sfuggire un'epidemia di peste. Gli Azzarello acquistarono dei terreni a sud dell'abitato e vi si stabilirono insieme ai propri lavoranti.
Nel 1742 don Giuseppe Azzarello fu autorizzato dall'arcivescovo ad erigere una chiesa intitolata ai santi Cosma e Damiano. La chiesa venne distrutta da un terremoto nel 1783 e ricostruita nel 1811, fase a cui risale l'attuale campanile. La chiesa, non ancora definitivamente ultimata, venne riaperta al culto nel 1851 e nuovamente distrutta dal terremoto del 1908. In seguito alla successiva ricostruzione il campanile ha attualmente un'altezza minore della chiesa stessa. Questa subì ulteriori danni durante la seconda guerra mondiale e subì quindi un'ulteriore parziale ricostruzione.