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Valerij Kharlamov - Wikipedia

Valerij Kharlamov

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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«Kharlamov è stato il singolo più grande giocatore di hockey contro cui abbia giocato in tutta la mia carriera»
(Bobby Hull)
Campione olimpico

Valerij Borisovič Kharlamov (in cirillico Валерий Борисович Харламов) (Mosca, Russia, 14 gennaio 1948 - 27 agosto 1981) fu un grande giocatore di hockey su ghiaccio, due volte campione olimpico con l'Unione Sovietica negli anni 1970.

Indice

[modifica] Biografia

Valery Kharlamov iniziò la propria carriera hockeistica a 14 anni, quando fu inserito nelle formazioni giovanili del HC CSKA Mosca; dopo aver sviluppato il suo talento e le sue incredibili doti, nel 1968 fu invitato nella squadra maggiore, in cui si mise in luce fin dal debutto: nella sua prima stagione completa con la maglia dell'Armata Rossa (1968-69), realizzò 37 reti in 42 partite, meritandosi ovviamente la convocazione per la nazionale sovietica.

Fin dalle primissime apparizioni, Kharlamov incantò gli appassionati con le sue incredibili abilità tecniche: sebbene fosse alto appena 1,75 m, Valera (questo il suo soprannome) era dotato di una velocità abbagliante e di un perfetto controllo del disco, che gli permettevano di liberarsi dei suoi avversari con estrema facilità; i suoi 1 contro 1 mettevano in crisi anche i difensori più esperti, che spesso erano superati come dei semplici birilli. Assieme a Boris Mikhailov (ala destra) e a Vladimir Petrov (centro), Kharlamov formò una leggendaria linea offensiva che dominò per tutti gli anni '70.

I trofei vinti dal CSKA e dall'Unione Sovietica grazie al contributo di Kharlamov furono innumerevoli: 11 titoli sovietici per l'Armata Rossa, 8 campionati mondiali e 2 medaglie d'oro olimpiche (Sapporo 1972 e Innsbruck 1976) per la nazionale dell'URSS; oltre ai titoli di squadra, Kharlamov ricevette numerosi riconoscimenti individuali, molti di quali gli furono consegnati dal governo sovietico per indubbi meriti sportivi.

La fama di Kharlamov raggiunse anche il Nord America, quando nella prima partita della Summit Series del 1972, realizzò due reti meravigliose che lasciarono tutti i giocatori, tecnici, osservatori ed appassionati canadesi senza parole: il coach Harry Sinden affermò di non aver mai visto in tutta la sua vita qualcuno in grado di liberarsi di due difensori NHL come aveva fatto Kharlamov in gara 1.

In tutte le partite giocate tra le squadre sovietiche e quelle canadesi, Kharlamov fu sempre il bersaglio di colpi sporchi, molto spesso volontari, ma d'altronde la tattica era molto semplice: "se Kharlamov è fuori, non può creare problemi". Tuttavia, Valery accusò spesso i canadesi di applicare una tecnica scorretta, utilizzando i bastoni come fossero delle spade da brandire contro i nemici; Kharlamov, in ogni caso, era un giocatore duro ed energico e nella serie del 1972 totalizzò 16 minuti di penalità, il peggiore tra i Sovietici.

Purtroppo nel 1976 Kharlamov iniziò il proprio declino, quando fu vittima di un incidente stradale in cui subì delle gravi fratture alle gambe e alle braccia; incredibilmente Kharlamov riuscì a rientrare sul ghiaccio ad altissimi livelli, ciononostante fu evidente che il campione aveva perso gran parte della propria velocità.

Kharlamov continuò la propria carriera anche con la maglia della nazionale, tuttavia nell'agosto 1981, il tecnico Viktor Tikhonov lo escluse dalla squadra che avrebbe partecipato alla seconda edizione della Canada Cup; la notizia fu davvero scioccante per Kharlamov, che sicuramente entrò in uno stato di depressione, cercando conforto nell'alcol. Il 27 agosto 1981, il mondo dell'hockey fu sconvolto da una tragica notizia: Valery Kharlamov, a soli 33 anni, era rimasto vittima di un terribile incidente stradale, in cui anche sua moglie aveva perso la vita; ci furono molte ipotesi sulla sciagura, tuttavia fu confermato che Kharlamov non si trovava alla guida dell'automobile.

Per onorare lo sfortunato campione, furono preparate numerose celebrazioni: il CSKA e la nazionale sovietica ritirarono il #17, mentre il quotidiano russo TRUD dedicò alla memoria di Kharlamov il premio destinato al miglior giocatore del campionato nazionale; inoltre sul luogo esatto dell'incidente (sulla strada Mosca-San Pietroburgo), un anonimo tifoso eresse un monumento per ricordare il leggendario fuoriclasse. Qualche anno più tardi, al figlio Alexander fu concesso l'onore di giocare con il numero di maglia del padre.

Con 293 gol nel campionato sovietico e 188 con la maglia della nazionale (che comunque non sono dei record), Valery Kharlamov è stato probabilmente il miglior talento mai prodotto dall'hockey russo - sovietico, sebbene nella classifica all-time preparata dalla rivista Hockey News, sia stato inserito al terzo posto dietro Viacheslav Fetisov e Vladislav Tretiak. Nel 2005, 24 anni dopo la sua morte, Valery Kharlamov ha ottenuto finalmente il massimo riconoscimento per quanto riguarda l'hockey mondiale, ricevendo l'elezione per la Hockey Hall of Fame.

È chiaro che di fronte ad un giocatore del genere sia molto affascinante preparare dei paragoni con i campioni della NHL: alcuni critici lo considerano un incrocio tra Mike Bossy e Pavel Bure, altri ancora ritengono che il suo talento offensivo fosse addirittura superiore a quello di Wayne Gretzky e Mario Lemieux; tuttavia è meglio non dilungarsi sui paragoni con i fuoriclasse canadesi poiché siamo di fronte non solo a periodi diversi, ma anche a mondi differenti. Ciononostante chiunque abbia visto Kharlamov in azione affermerà sicuramente che pochissimi altri giocatori hanno saputo esaltare, entusiasmare e, perché no, scioccare come il leggendario numero 17.

[modifica] Palmarès

[modifica] Bibliografia

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