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Underground hip hop italiano - Wikipedia

Underground hip hop italiano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'hip hop che dagli anni 1980 ha iniziato a diffondersi in Italia ha mantenuto nella stragrande maggioranza del suo movimento una connotazione tipicamente underground, quest'ultimo termine viene utilizzato per indicare l'ambiente in cui vengono prodotti dischi e mixtape, in cui si improvvisano freestyle, da parte di chi orgogliosamente si definisce "esponente del vero hip hop", ovvero quello distante dalle classifiche di vendita ma soprattutto dalle influenze delle grandi etichette discografiche.

Indice

[modifica] Gli anni '90

La scena underground italiana che è andata espandendosi soprattutto durante gli anni 1990 presentava una forte emulazione del rap statunitense tanto da trovare diversi artisti italiani che rappavano in inglese, o che spesso davano troppo spazio all'apparenza più che ai contenuti, e dimostrando l'immaturità del genere con incomprensioni e dispute legate soprattutto alle aree geografiche di provenienza dei primi rapper.

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«Abbiamo cominciato male, col rap commerciale e stupide lotte fratricide fra di noi... pensa alle tue rime fatti i cazzi tuoi...»
(Articolo 31, "Questo è il Nostro Stile")

Questo non toglie che nel periodo si siano sviluppate anche tendenze assai positive, e siano emersi artisti che hanno fortemente influenzato il genere per almeno due decadi, come Dj Gruff, impegnato già da metà anni '80 in produzioni musicali che sono diventate classiche per l'hip hop italiano, nonché punto di partenza per tanti artisti successivi. L'inizio di un fenomeno tipicamente underground come quello delle "posse", tante impegnate ma alcune semplicemente nate sull'onda della moda del momento, contribuiscono alla nascita in italia di un hip hop militante e politicizzato che trova tra i suoi principali interpreti la Onda Rossa Posse con il suo "Batti il tuo tempo". Dalla posse romana poi sono nati gli Assalti Frontali, tra le band politicamente più impegnate.

Gli assestamenti che si susseguirono negli anni diedero una maggiore consapevolezza al genere vedendo scomparire dispute locali e trovando nella lingua italiana il veicolo per una maggiore unità del movimento, sebbene vadano comparendo varianti del genere fatte di mix particolari di dialetto, italiano e lingue straniere, come nel caso degli Almamegretta. Nei primi anni '90 inizia anche l'esperienza di Giovanni Pellino detto Neffa, come batterista nell'Isola Posse All Stars (gruppo poi confluito in parte nei Sangue Misto e in parte nei Sud Sound System), e l'uscita nel 1994 del disco SxM, pietra miliare del genere italiano pubblicata dall'etichetta indipendente bolognese Century Vox che si occupò di diverse produzioni underground negli anni '90.

Il successo a livello sotterraneo dei Sangue Misto tentò Neffa fino alla pubblicazione di Neffa & I Messaggeri Della Dopa nel 1996, disco che varcò le soglie dell'underground grazie anche alla partecipazione di artisti di primo piano quali Kaos One, Deda, Phase II, senza bisogno di pezzi dal sapore nettamente commerciale come "Serenata Rap" di Jovanotti o "Domani" degli Articolo 31.

[modifica] Le scuole dell'hip hop italiano negli anni 90

L'hip hop italiano si è differenziato in base alle zone geografiche della penisola, creando vere e proprie correnti all'interno della musica hip hop stessa. Le correnti si differenziano per contenuti, stili, slang ecc.. Oggi pare che sia scomparsa tra i vari esponenti una differenzazione localistica forzata, prendendo piu o meno tutti una stessa scuola di pensiero.

  • La scuola hip hop più italiana e politica sono è quella delle posse che riguardano tutta italia da Milano a Bologna a Roma al salento. Di questa scuola (ormai quasi estinta) si ricorda: Isola posse, Onda rossa posse, Salento posse, Villa ada posse. Le posse trattavano sopratutto, come gia detto, di argomenti squisitamente politici, infatti vantavano una stretta correlazione ai movimenti dei centri sociali italiani.
  • La scuola bolognese è stata e resta di grande importanza, si ricorda tra gli altri uno dei classici del rap italiano: Joe Cassano (RIP) oltre che Inoki. Cassano (italoamericano) con il suo unico album, post mortem, trattava argomenti prettamente "di strada" con una chiara concezione americana del rap. Tra i suoi brani si ricorda "Gli occhi della strada" e "A nocche dure rischiando il culo".
  • La scuola romana ha avuto il suo boom ai tempi dei dischi "Comunque vada sarà un successo" di Piotta, "Italy's most wanted" dei Flaminio Maphia e diverse collaborazioni dei Cor Veleno. Sono però i Colle der Fomento, probabilmente, i massimi rappresentanti dell'underground romano, in quanto sono tra i pochi rimasti fedeli a questa scuola di pensiero hip hop. Tra i grandi successi di questi ultimi si ricorda il brano "Non ci sto".
  • La Sardegna come massima espressione hip hop storica presenta i La Fossa, i quali con sonorità dark hanno realizzato dei dischi di discreto successo. Il disco più diffuso probabilmente è stato "Around the rionez".
  • La Puglia ha sfornato diversi artisti hip hop, tra quelli storici si ricordano i Sud Sound System e i Zona 45.
  • Napoli grazie alla ritmicità del suo dialetto ha avuto dei rappresentanti di grande successo come La Famiglia, i 13 Bastardi, Speaker Cenzu. La forza del rap underground partenopeo la si trova negli argomenti spesso sociali, come la mafia, le periferie ecc.
  • Milano è stata principalmente rappresentata, negli anni 90, da Bassi Maestro (e la Cricca Dei Balordi). Bassi è probabilmente l'artista rap italiano che ha prodotto più dischi, realizzato più live, oltre ad avere il merito di aver scoperto molte rivelazioni del panorama italiano. Tuttavia l'artista è stato più volte criticato dal resto della scena per via della sua ricerca del "cash" e la conseguente banalità nei contenuti dei propri dischi.
  • Torino vide in prima linea sulla scena gli ATPC, i quali ebbero la straordinaria capacità di realizzare due album: "50 mc's" e "50 mc's 2", che raccoglievano brani da tutta la scena underground italiana. Dei dischi che proponevano veri e propri spaccati dell'italia underground negli anni '90.

[modifica] Le guerre in rima

La scena hip hop italiana degli anni 90 si caratterizza per la faida interna allo stesso genere musicale, per cui vi era una vera e propria guerra a colpi di CD tra gli artisti underground e quelli ritenuti commerciali. Dj Gruff, ha dedicato diversi brani ormai storici nel tentativo di screditare gli Articolo 31 e i Sottotono. Anche i sardi La Fossa non sono da meno. Vi era un botta e risposta anche abbastanza crudo tra le band, pratica che oggi trova poco se non nessun tipo di riscontro nella scena hip hop odierna.

[modifica] Il terzo millennio

Dopo il 2000 l'Italia ha saputo sfornare artisti di hip hop dalle capacità veramente notevoli, senza bisogno della grancassa delle major discografiche. Impossibile non nominare i milanesi Club Dogo tra i gruppi più amati sia per il suono che per le rime capaci di dare una versione italiana "vera" dell'hardcore come nell'ottimo Mi Fist; Bassi Maestro già attivo negli anni '90 con capolavori come Contro gli estimatori e Foto di gruppo ed autore di sette dischi tra il 2000 ed il 2005. A questi si aggiungono artisti come Mista, Shocca & Frank, Lord Bean, Lou X, MentiSpesse All Starz. Il 2004 segna anche il ritorno alla produzione indipendente di un gruppo storico dell'underground come gli Assalti Frontali, negli anni '90 fautori dello studio di registrazione del Forte Prenestino

In un'intervista del 2006 a La Stampa, Er Piotta affermava che a metà del 2000 l'hip hop italiano si può considerare non più un fenomeno ma una cultura, grazie anche ad artisti entrati in classifica, nonostante questi ultimi spesso ricalchino ancora modelli americani, nonostante siano passati oramai 15 anni dalle prime accuse in tal senso. Sebbene la cultura abbia oramai un discreto seguito, il fenomeno underground non trova adeguata copertura discografica. L'exploit di Mondo Marcio unisce le capacità dell'artista alla "fortuna" di operare a Milano dove c'è attenzione all'hip hop e alla sua cultura, cosa che non si verifica in molta altra parte dell'Italia. Il successo di Marcio solo in conseguenza del contratto con Virgin Records non significa comunque che il successo passi per forza dal contratto con la major, ne è esempio lampante proprio Er Piotta.

La scelta degli artisti da parte delle major spesso fatta in base alla somiglianza degli artisti stessi con modelli americani, Marcio è stato più volte indicato come il 50 Cent italiano, così come Fabri Fibra rappresentava l'Eminem di casa nostra. Questo porta inevitabilmente a ribadire la frattura tra gli artisti che hanno un certo successo commerciale e quelli che rimangono ancora nell'underground, alle prese con problemi di pubblicazione e distribuzione dei propri lavori (spesso solo demotape, mixtape o altre produzioni considerate "di Serie B" rispetto agli album veri e propri). A questo si aggiunge il fatto che spesso gli artisti underground preferiscono esibizioni live (un esempio sono i sardi Balentia o i romani TruceBoys), oppure le sfide (battle) a colpi di Freestyle che negli ultimi anni hanno visto salire alla ribalta MC come Ensi, Moddi Mc, Clementino.

Nell'underground sono invece ancora presenti pezzi in dialetto, sebbene non possano ambire a diventare singoli. Si va dai 99 Posse ai Sud Sound System, dai Colle der Fomento ad artisti attualissimi come lo stesso Clementino e Co'Sang. Il dialetto comunque è andato calando di considerazione rispetto all'inizio degli anni novanta, oggi pur essendo ancora presente è considerato un'eccezione. É raro invece tra gli attuali rapper il tentativo di nascondere il proprio accento, risulta così molto chiara sin dalle prime rime la provenienza calabrese di Turi e dei Marvanza, o quella siciliana di Stokka & MadBuddy aka Tast3rs.

[modifica] La nuova scena underground

Una grande massa di artisti underground ha contribuito alla crescita di questo genere pur non avendo una vasta discografia ufficiale, il mondo delle produzioni indipendenti e delle autoproduzioni fa peraltro largo uso di collaborazioni su tracce di dischi altrui, ne risulta che ad esempio un artista come Bat One abbia lavorato a dodici album di rapper e gruppi come Bassi Maestro, Asher Kuno e Mr. Phil, pur avendo prodotto come solista appena un album di 13 tracce.

Di seguito riportiamo alcuni di questi artisti, con la segnalazione di dati biografici salienti, collaborazioni importanti ed eventuali pubblicazioni.

[modifica] 21 Grammi

Duo di Battipaglia formato dagli MC Dodo e Jeen, a settembre del 2005 hanno prodotto un mixtape su CD intitolato Orgoglio Nazionale per l'etichetta Ventuno Dischi. Nel lavoro di 32 tracce il duo campano annovera artisti come Ape, Mondo Marcio, Mastafive, DDP e Il Lato Oscuro Della Costa.

[modifica] Acid One

Artista toscano avvicinatosi all'hip hop attorno al 1993, tre anni dopo produce i primi demo assieme al DJ Ecate ed all'MC Reborn sotto il nome di CDS Crew. Allo scioglimento della band Acid prosegue come solista sotto il nome di Sound of Decay, poi una intensa fase di live con il gruppo fiorentino Divieto e la successiva fondazione della Ciccia Cruda Crew, composta da Acid One, Dj Ecate, i Divieto (Asso & Doppa) e la Francesca. Nel 2004 arrivando a suonare in Germania, grazie alla collaborazione con il gruppo tedesco We Burn Connected.

Acid one è presente sulla compilation H2f con il pezzo Con i miei amici e su H2f2 con Senti Qua, partecipa a vari concorsi fra cui Rock Contest e ad Arezzo Wave. Ha lavorato anche con altri gruppi: gli ex-Batterfly (dove presta la voce in urli, rappate e melodici), e i Cujo (dove ha curato i suoni elettronici con campionatore e sintetizzatore).

Nel 2004 ha pubblicato il suo disco d'esordio Vago Incerto, interamente autoprodotto da Acid One, con collaborazioni di Divieto, Dj Ecate, Francesca Prenleloup e TPS. Maggiori informazioni sono reperibili al suo sito http://www.acidone.it.

[modifica] Banana Spliff

I Banana Spliff sono un gruppo hip hop marchigiano formato da Dj Oskie, Durgo, Irak e Onto, provenienti dalla zona di Ancona. Attualmente il quartetto ha all'attivo l'album Il Mondo A Portata Di Mano composto da 15 tracce, e che vede produzioni di artisti di altissimo livello come Kaos, Dj Squarta, Dj Skizo e Dj Dsastro.

[modifica] Brunello Team

Il Brunello Team è un trio hip hop nato nel 1996 quando Alessandro Cirina (detto Cirina), voce del gruppo, inizia una collaborazione con i due beatmaker Fenu e Giabboo. Si fanno notare sulla scena cagliaritana dapprima con il demo The Brunello. Il rispetto acquisito dal gruppo si dimostra nella collaborazione con Maku Go & Sardotriba nell'album Saloon nel 1998, ma soprattutto all'album Sotto Lo Stesso Effetto dei Sottotono e Una Vita Non Basta di Left Side entrambi nel 1999. Sempre nel 1999 l'Area Cronica decide di pubblicare Quello che voglio nella raccolta Nel Vortice Vol.1 e Missione Possibile in AreaCronica.com.

Cercando Una Realtà EP è il titolo dell'ultimo lavoro del trio, un EP composto di 8 tracce in cui collabora Maku Go, e che riprende anche i due brani inseriti nelle compilation dell'area cronica.

[modifica] Dargen D'Amico

Jacopo D'Amico, MC milanese conosciuto come Dargen, è un ottimo freestyler, ma soprattutto è conosciuto per aver collaborato dapprima con i Sacre Scuole diventati poi Club Dogo. La collaborazione ha portato come frutti gli album 3 Mc's Al Cubo del 2000 e l'ottimo Mi Fist del 2003. La successiva carriera di Dargen è rappresentata dalla partecipazione alle compilation Mortal Kombat 2001 e Crash Test Vol.1 del 2006.

Nel 2006 Dargen ha anche pubblicato il suo primo lavoro come solista, intitolato Musica Senza Musicisti, composto di 24 tracce e pubblicato da Giada Mesi Records, in cui sono presenti collaborazioni di Dj Phra e 2Fingerz.

[modifica] Dual Shok

Il gruppo Dual Shok è formato attualmente da Bras (MC e beatmaker palermitano), Jamba aka Young B e Mr. Jeff. Il terzetto diventa Dual Shok nel 2002 al termine del progetto La Scanna che li ha visti impegnati dal 1999 con produzioni di demotape ed eventi live che erano sconfinati anche oltre lo stretto, nel 2001 per Gusto Dopa al Sole, l'attitudine alle esibizioni dal vivo presegue anche sotto il nuovo nome.

Nel 2002 il trio pubblica il primo disco ufficiale con l'omonimo titolo Dual*Shok, coprodotto da RCM Entertainment e Gotaste, dove si rinsalda la collaborazione con il gruppo leader dell'area palermitana Stokka & MadBuddy, attiva sin dai tempi degli Effetto Instabile e del primo album Palermo Centrale. Nel 2004 Bras pubblica il suo primo lavoro come solista, l'EP intitolato Attitudine al Micro prodotto da Gotaste e che vede le collaborazioni degli altri membri dei Dual Shok e dei Tasters sia al microfono che nelle strumentali.

[modifica] Hi-Fi Soundsystem

Il gruppo Hi-Fi Soundsystem è un gruppo musicale inizialmente composto da Kboard, Kafone e Tecà, questi ultimi due dei Pooglia Tribe, il cui nome è ripreso dal film omonimo di Stephen Frear. La registrazione del primo album del gruppo va dall'ottobre 2001 al maggio 2003, nel frattempo esce un demo intitolato Audio Crash Test con 4 brani, 3 dei quali saranno poi presenti nell'album dal titolo semplice Hi Fi, contenente featuring di tutto rispetto come Primo Brown, Dj Double S e Tony Fine. Alla fine della lavorazione, dal gruppo si allontana Tecà.

[modifica] Voci correlate

Musica hip hop italiana
Hip hop italiano - Hip hop underground italiano
Artisti hip hop italiani: Beatmaker italiani - Rapper italiani - Gruppi hip hop italiani
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