Stefano Delle Chiaie
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Stefano Delle Chiaie (Caserta, 3 gennaio 1936), noto esponente della destra eversiva, fu leader di Avanguardia Nazionale. Partecipò al tentato Golpe Borghese del 1970. Nella notte del 7 dicembre di quell'anno, comandava, infatti, l'unità che avrebbe dovuto occupare il Ministero dell'Interno.
Le sue vicende continuano però anche in Portogallo e in Spagna, in particolare nell'organizzazione dei GAL, gruppo paramilitare creato dallo stato franchista per contrastare il terrorismo di ETA.
Ebbe coinvolgimenti con il regime di Augusto Pinochet in Cile, partecipando alla Guerra sporca e all'Operazione Condor per l'azzeramento dei dissidenti. Sempre in Sud America, aiutò il narcodittatore Luis García Meza a prendere il potere in Bolivia con un colpo di stato (1980). Il gruppo paramilitare che dirigeva in Bolivia assieme al neofascista Pagliai e al criminale nazista Klaus Barbie si autodefinì i fidanzati della morte e fu responsabile di numerosi omicidi e torture contro esponenti politici e cittadini [1]. Dettagliate informazioni in merito sono apparse nel settimanale Panorama il 20 e 27 settembre del 1982 con un'intervista ad un informatore dei servizi segreti francesi.
È stato indagato per la Strage di Piazza Fontana (1969). Arrestato a Caracas (Venezuela) nel 1980, venne estradato in Italia, processato e prosciolto per non aver commesso il fatto il 20 febbraio 1989. In appello il 5 luglio 1991 venne prosciolto sia dall'accusa di concorso nella strage che di associazione eversiva.
È stato indagato anche per la Strage di Bologna.