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Piero Scaruffi - Wikipedia

Piero Scaruffi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Piero Scaruffi (Trivero, Biella, 1955) è un poeta, storico, e libero pensatore italiano.

Svolge o ha svolto anche le professioni di giornalista free-lance, critico musicale e cinematografico, scrittore, scienziato cognitivo, esperto di software, oltre ad essere un appassionato di viaggi.

Laureato in Matematica nel 1980, risiede in California dal 1983. Comincia la carriera curando la rubrica "Qui Silicon Valley" per la rivista italiana ZeroUno. È o è stato membro di diverse organizzazioni umanitarie, fra cui Amnesty International, Oxfam e Care.

Indice

[modifica] Lo scienziato e l’insegnante

Sempre nel 1983 pubblica per la prima volta in Internet il suo sito personale (attualmente all’indirizzo www.scaruffi.com). Diventa quindi professore universitario, insegnando (nel 1984 ad Harvard, poi a Stanford nell’anno accademico 1995-1996 e a Berkeley dal 1997 al 2004) materie riguardanti l’intelligenza artificiale, la scienza cognitiva e le teorie formali della mente, delle quali si occupa come scienziato.

Per diversi anni ha diretto il Centro di Intelligenza Artificiale dell'Olivetti a Cupertino, in California.

Nel 2000 registra il sito internet www.thymos.com, che diventa il suo database scientifico.

[modifica] Il poeta, lo scrittore, il giornalista

Come poeta ha pubblicato due volumi di critiche (L'Ultimo, 1991, Dialogo degli Amanti, 1998), ed è stato segnalato o premiato a sette premi nazionali italiani. È stato membro di Modern Poetry. Nel 1996 è uscito per Feltrinelli un suo libro sugli Stati Uniti, Il Terzo Secolo, che è entrato nella classifica dei best-seller de La Stampa.

È stato anche critico letterario, recensendo novità editoriali statunitensi e pubblicando, nella rivista Logos, una Introduzione al Romanzo Contemporaneo Americano a puntate nel 1989.

Il suo "database culturale", in rete da più di vent'anni, lo ha fatto diventare un pioniere nel campo. Nel 1985 ha fondato una rivista elettronica distribuita esclusivamente per e-mail; tra il 1986 e il 1990 ha creato le basi del suo attuale sito web, creando un database accessibile via ftp.

Tra il 1995 e il 1996, con l’avvento del World Wide Web, riordina tutto questo materiale creando il suo sito internet personale già citato, nato ufficialmente nel 1996, con l’aggiunta di due sezioni di politica e di letteratura, di tutti i suoi articoli e le sue poesie.

[modifica] Il critico musicale

Ha scritto per diverse riviste di settore americane (Optino, CD Review, Sound Choice, I/E, Nude As The News e Billboard) e italiane (Rockerilla, Blow Up e New Sounds). Nel settore ha pubblicato diversi libri, fra cui due libri sulla musica d'avanguardia e una Storia del Rock in sei volumi. L’ultimo suo libro sull’argomento, A History of Rock Music 1951-2000 (2003), è una summa di questi ultimi anche se è diviso per generi musicali e non per gruppi. È stato pubblicato in Italia nel 2005 col titolo di Una storia della Musica Rock, tradotto dal critico musicale Massimiliano Osini.

Il libro, con i dovuti aggiornamenti, è interamente pubblicato sul suo sito web, e contiene migliaia di schede su altrettanti gruppi musicali mondiali, la maggior parte dei quali sconosciuti alle masse.

[modifica] Il critico cinematografico

Tra le varie cose Scaruffi è pure un appassionato di cinema: delle sue recensioni sono state pubblicate in Italia su Logos e su Rockerilla. Sempre nel suo sito sono presenti centinaia di schede sui più importanti registi della storia.

[modifica] Il critico d’arte

Tra il 2000 e il 2003 è stato uno dei direttori della rivista d'arte "Leonardo". Nel suo sito non manca un’accurata sezione dedicata alla pittura.

[modifica] Il viaggiatore

Grazie ai suoi numerosi viaggi in giro per il mondo nel 2006 può vantarsi di aver visitato 101 stati. Alcune sue fotografie scattate durante questi viaggi sono state utilizzate dalla BBC, mentre i resoconti di alcuni viaggi in Asia e Sudamerica sono stati oggetto di alcuni pezzi sul settimanale Tuttodove de La Stampa degli anni '80, sulla rivista Nuova Era (anni '90) e inserite in alcune guide turistiche britanniche.

[modifica] Il dibattito su Internet intorno a questa persona

La comunità di Internet, soprattutto in Italia, si trova spesso a dibattere attorno a questa poliedrica figura. Sono in molti infatti a chiedersi come possa portare avanti contemporaneamente tutte queste attività ed aver ascoltato e recensito una quantità così alta di album discografici in un arco di tempo così relativamente breve. Grande appassionato di musica classica, ha infatti iniziato ad ascoltare dischi pop e rock all’età di 28 anni circa. In realtà Scaruffi è sempre stato aiutato da una serie di collaboratori, quasi sempre non accreditati, che scrive parte delle recensioni e lo aiuta nel discernere i gruppi che verranno inseriti nel sito. Molti di questi, come Claudio Fabretti o Massimiliano Osini, si sono messi in seguito in proprio e collaborano con varie riviste e siti internet musicali italiani.

A far particolarmente discutere è proprio la sua attività di critico musicale, e il suo modo di recensire i gruppi rock senza minimamente considerare la popolarità e i dischi venduti dagli stessi in quanto, come lui stesso afferma, i gruppi musicali vanno considerati come tali e non come delle aziende.

Per questo motivo nelle sue pagine Scaruffi ha notevolmente ridimensionato mostri sacri della storia della musica come Elvis Presley, i Beatles, i Beach Boys, David Bowie solo per citarne alcuni, dando invece più importanza a gruppi assolutamente sconosciuti alle masse.

Un’altra fonte di infinite discussioni sui forum dei siti internet musicali italiani sono i voti decisamente bassi che Scaruffi attribuisce ai dischi, tanto che non è difficile trovare voti inferiori o uguali a 7 ad album considerati tra i più importanti della storia come Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles o The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd. Per inciso il voto più alto di Scaruffi è 9,5, attribuito a Trout Mask Replica di Captain Beefheart e a pochi altri. Lo stesso motiva i voti così bassi affermando che molti dischi sono sopravvalutati in quanto portatori di innovazioni puramente tecniche e non musicali, e perché ritiene la musica rock inferiore rispetto alla classica. Ad ogni modo i dischi che da lui ricevono voti alti vengono comunque considerati come ottimi dischi anche dalle webzine, dalle riviste e dagli altri critici del settore, e Scaruffi stesso dice che il problema dei voti è di chi li contesta e di chi, al contrario, è troppo "generoso" e, attribuendo voti alti a troppi dischi, ottiene una sorta di "effetto inflazione".

La critica più pesante e comune riguardo Scaruffi è il suo modo di "recensire" dischi e gruppi. In realtà si tratta di brevi commenti (solo per pochi album fondamentali vengono spese parole in più) fatti per lo più da brevi note biografiche seguite da dichiarazioni sulla qualità del disco spesso immotivate e con poca argomentazione. Un altro critico del settore fece un paragone ironico con le dimostrazioni geometriche sullo stile di Scaruffi, definendolo: "parte da un'ipotesi e giunge alla tesi senza passare per la dimostrazione". C'è però da dire che, considerata la mole del suo database, sarebbe impensabile un'analisi accurata delle schede di ogni gruppo.

Per questi motivi molti ritengono inattendibili i suoi giudizi, asserendo che Scaruffi alle volte pecca di eccessiva arroganza in primo luogo per la sua predisposizione a redigere classifiche sugli ambiti più disparati ed in secondo per la quantità di dischi da lui recensita ogni anno, tanto che viene lecito chiedersi quanto tempo conceda all'ascolto di questi e alla loro assimilazione: Scaruffi nel suo sito dichiara che ascolta ogni disco una ed una sola volta.

Altri invece sostengono che ogni critica in realtà è dettata dall'invidia: dato lo sterminato numero di gruppi e correnti conosciuti da Scaruffi è inarrivabile dalla quasi totalità dai suoi detrattori; anche per questo motivo, i sostenitori di Scaruffi ritengono che coloro che lo criticano sono semplicemente ignoranti in materia musicale e per questo si indispettiscono a vedere trattati male i loro idoli. Va comunque specificato che spesso anche fra gli ascoltatori di musica più attenti Scaruffi provoca scontento, a riprova che forse c'è qualcosa di più che il semplice vedere lesi i propri beniamini.

Rimane in ogni caso una figura molto controversa e discussa.

[modifica] I migliori dischi rock di tutti i tempi secondo Piero Scaruffi

Si veda a proposito questa pagina.

  1. Captain Beefheart - Trout Mask Replica (1969)
  2. Robert Wyatt - Rock Bottom (1974)
  3. Faust - Faust I (1971)
  4. Velvet Underground - The Velvet Underground & Nico (1967)
  5. Doors - The Doors (1967)
  6. Popol Vuh - Hosianna Mantra (1973)
  7. Pere Ubu - The Modern Dance (1978)
  8. Royal Trux - Twin Infinitives (1990)
  9. John Fahey - Fare Forward Voyagers (1973)
  10. Nico - Desert Shore (1970)
  11. Tim Buckley - Lorca (1970)
  12. Red Crayola - Parable Of Arable Land (1967)
  13. Klaus Schulze - Irrlicht (1972)
  14. Nick Cave - The Good Son (1990)
  15. Lisa Germano - Geek The Girl (1994)
  16. Morphine - Good (1992)
  17. Bob Dylan - Blonde On Blonde (1966)
  18. Neu! - Neu! (1973)
  19. Foetus - Nail (1985)
  20. Suicide - Suicide (1977)
  21. Van Morrison - Astral Weeks (1968)
  22. Residents - Not Available (1978)
  23. Pop Group - Y (1979)
  24. Vampire Rodents - Lullaby Land (1993)
  25. Hüsker Dü - Zen Arcade (1984)
  26. Third Ear Band - Third Ear Band (1970)
  27. Gong - Flying Teapot (1973)
  28. Bruce Springsteen - The River (1980
  29. Hash Jar Tempo - Well Oiled (1997)
  30. Butthole Surfers - Psychic... Powerless... Another Man's Sac (1985)
  31. Soft Machine - Third (1970)
  32. Type 0 Negative - Slow, Deep And Hard (1991)
  33. Frank Zappa - Uncle Meat (1969)
  34. Minutemen - Double Nickels On The Dime (1984)
  35. Fugazi - Repeater (1990)
  36. Mercury Rev - Yerself Is Steam (1991)
  37. Gun Club - Fire Of Love (1981)
  38. Red House Painters - Down Colorful Hill' '(1992)
  39. Slint - Spiderland (1991)
  40. My Bloody Valentine - Loveless (1991)
  41. Velvet Underground - White Light White Heat (1967)
  42. Captain Beefheart - Safe As Milk (1967)

Come emerge da questa classifica, fra i primi quaranta dischi ci sono ventisette americani e sei britannici, e il rapporto fra i primi venti è addirittura di dodici a uno. Questo a sostegno delle critiche di suoi numerosi detrattori che sottolineano la sua tendenza a considerare secondario il rock britannico rispetto a quello statunitense.

Segue la lista dei sedici dischi di artisti italiani che hanno ottenuto nelle sue pagine i voti più alti, nessuno dei quali superiore al 7,5. Si veda a proposito questa pagina.

  1. CCCP Fedeli alla linea - 1964/1985 Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi. Del conseguimento della maggiore età (1986)
  2. Area - Arbeit Macht Frei (1973)
  3. Starfuckers - Infrantumi (1997)
  4. Uzeda - Different Section Wires (1998)
  5. Zu - Igneo (2002)
  6. Raw Power - Screams from the Gutter (1985)
  7. Franco Battiato - Pollution (1973)
  8. Giardini di Mirò - Rise and Fall of Academic Drifting (2001)
  9. Confusional Quartet - Confusional Quartet (1980)
  10. CCCP Fedeli alla Linea - Epica Etica Etnica Pathos (1990)
  11. Area - Caution Radiation Area (1974)
  12. Jennifer Gentle - Funny Creatures Lane (2002)
  13. Banco del Mutuo Soccorso - Io sono nato libero (1973)
  14. Paolo Conte - Paolo Conte (1984)
  15. Fabrizio De Andrè - Tutti morimmo a stento (1968)
  16. Robert Miles - Dreamland (1995)

[modifica] Bibliografia

  • L'Intelligenza Artificiale (Muzzio, 1987)
  • Introduzione al Romanzo Contemporaneo Americano (1989)
  • Storia della Musica Rock, vol 1 (Arcana, 1989)
  • Storia della Musica Rock, vol 2 (Arcana, 1989)
  • Storia della Musica Rock, vol 3 (Arcana, 1990)
  • Storia della Musica Rock, vol 4 (Arcana, 1990)
  • L'Ultimo, (Il salice, 1991)
  • La Mente Artificiale (Franco Angeli, 1991)
  • Guida alla Musica d'Avanguardia (Arcana, 1991)
  • La Fabbrica del Pensiero (La Stampa, 1994)
  • Enciclopedia della Musica New Age (Arcana, 1996)
  • Storia della Musica Rock, vol 5 (Arcana, 1994)
  • Il Terzo Secolo (Feltrinelli, 1996)
  • Storia della Musica Rock, vol 6 (Arcana, 1997)
  • Dialogo degli Amanti (Lacaita, 1998)
  • A History of Rock Music 1951-2000 (Iuniverse, 2003, ISBN 0595295657)
  • Thinking About Thought (Inuniverse, 2003, ISBN 0595264204)
  • Una storia della Musica Rock (traduzione di Massimiliano Osini, 2005, ISBN 0595295657)
  • The Nature of Consciousness (Omniware 2006, ISBN 0976553112)

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