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Panaro - Wikipedia

Panaro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Panaro
Lunghezza: 115 p.d./ 148 km
Portata media: 37 m³/s
Bacino idrografico: 2.292 km²
Altitudine della sorgente: 1.600 ca. m s.l.m.
Nasce: Monte Rondinaio (Foce a Giovo)
Sfocia: fiume Po
Paesi attraversati: Spilamberto, Vignola, Bomporto, Finale Emilia e Bondeno

Il Panaro è un fiume dell'Emilia-Romagna, ultimo affluente di destra ed in assoluto del Po, se si eccettua il Cavo Napoleonico che, tuttavia, è affluente artificiale del Po e solo per brevissimi periodi in occasione delle maggiori piene del Fiume Reno.

[modifica] Il corso d'acqua

Il Panaro trae le sue origini nell'Appennino Settentrionale, prevalentemente in quello modenese (che ne costituisce la sezione più elevata), da un vasto (50 Km) e complesso ventaglio di fiumi e torrenti che scendono in prevalenza dallo spartiacque appenninico compreso fra il bolognese massiccio del Corno alle Scale (1.945 m s.l.m.) ed il modenese Monte Spicchio (1.599 m s.l.m.), spartiacque che scende, invero di poco e per breve tratto, sotto i 1.500 m unicamente nel punto in cui è attraversato dal celeberrimo Passo dell'Abetone (1.388 m s.l.m.); talché le sorgenti di molti di questi rii e torrenti sono poste a quote superiori ai 1.500 m s.l.m., altezza ragguardevole per un fiume appenninico.

Il corso propriamente detto Panaro ha una lunghezza di 115 km (che divengono 148 dalla sorgente più lontana del rio delle Tagliole, sul Monte Rondinaio, nei pressi del valico della Foce a Giovo) e un bacino idrografico di 2.292 km². Il regime è marcatamente torrentizio: alterna accentuate magre estive (minimi assoluti di 1 m3/sec) a piene e assai prolungate morbide primaverili (concomitanti con lo scioglimento delle abbondantissime nevi dell'alto Appennino), a piene autunnali (700 3/sec). In primavera la sua portata media allo sbocco in pianura supera largamente i 60-80 3/sec per effetto del prolungato scioglimento delle abbondanti nevi sull'alto Appennino che si protrae almeno fino a maggio: il Panaro, infatti, fra tutti gli affluenti di destra del Po (Tànaro a parte, per il fatto che quest'ultimo, col suo vasto bacino, drena anche una parte delle Alpi) è quello il cui regime risente maggiormente dello scioglimento primaverile delle nevi, avendo l'alto bacino un'altezza media assai elevata e risultando sempre abbondantemente innevato in inverno.

Assume nome di Panaro solo dalla confluenza dei due rami sorgentizi denominati, rispettivamente, Scoltenna (il più lungo) e Leo.

A sua volta, lo Scoltenna nasce dall'unione di vari torrenti. Il più lungo di essi è il Rio delle Tagliole (lungo 10 Km), che nasce dal versante nord del Monte Rondinaio (1.964 m s.l.m.), sullo spartiacque appenninico, e scende a valle in direzione nord-est, dopo avere ricevuto gli emissari del Lago Santo Modenese (1.501 m s.l.m.) e del Lago Baccio (1.554 m s.l.m.), fino in località Ponte Modino, alla periferia sud di Pievepelago. Qui riceve da destra un corso d'acqua (che ha già nome Scoltenna), formato a sua volta, dall'unione di altri tre torrenti: il primo, denominato rio Le Pozze (lungo 6 Km, è l'emissario del Lago Piatto - 1.790 m s.l.m. - e nasce dallo spartiacque appenninico sull'Alpe Tre Potenze - 1.940 m s.l.m.) che, in località Ponte Picchiasassi di Dogana Nuova, riceve, da destra, il torrente Motte (lungo 5 Km) che scende dal Passo dell'Abetone: da questa confluenza inizia il toponimo Scoltenna . Lo Scoltenna riceve poi, a Fiumalbo, ancora da destra, il torrente Pistone (lungo 6 Km) che drena tutto il versante occidentale del Monte Cimone (2.165 m s.l.m.) e gli reca anche le acque del versante occidentale del Monte Libro Aperto (1.937 m s.l.m.). A Ponte Modino di Pievepelago, lo Scoltenna, appena ricevuto da sinistra il rio delle Tagliole, riceve da destra il breve rio Fossone che scende dall'Alpicella del Cimone (1.738 m s.l.m.), poi subito dopo, da sinistra, riceve l'importante contributo del rio Perticara o rio di Sant'Anna Pelago (lungo 10 Km): questo nasce alle pendici del Monte Spicchio e, per mezzo di un vasto ventaglio di rii e torrenti (rio di Valdarno, rio Fontanaccie che scende dal Monte Giovo - 1.991 m s.l.m., Fosso di Ca' di Guido, ecc.) drena tutta la vasta valle percorsa dalla strada che porta al valico della Foce delle Radici (1.529 m s.l.m.) ed al celebre Santuario di San Pellegrino in Alpe (1.600 m s.l.m.), da cui, con panorama mozzafiato, si domina la Garfagnana da una possente balconata a strapiombo sull'alto bacino del fiume Serchio. Dopo Pievepelago (siamo sempre in provincia di Modena), lo Scoltenna volge verso est aggirando da ovest il grande massiccio del Monte Cimone (2.165 m s.l.m., la massima vetta dell'Appennino Settentrionale) fino alla confluenza col Leo, che avviene sotto Montespecchio, dopo un corso propriamente detto (da Fiumalbo) di 26 Km, mentre l'asta Scoltenna-Tagliole è lunga 33 Km.

Il Leo, invece, nasce a sua volta da due rami distinti che s'uniscono sotto Fanano: i torrenti Fosso Ospitale e Fosso Fellicarolo, lunghi ciascuno circa 9 Km. Il Fosso Ospitale nasce dal Monte Spigolino (1.827 m s.l.m.), quasi al confine con la provincia di Bologna, drena lo spartiacque fino oltre il Passo della Croce Arcana (che coi suoi 1.732 m s.l.m. è uno dei più elevati valichi appenninici in assoluto) e si unisce al Fosso Fellicarolo che, invece, drena il versante nord del Monte Libro Aperto ed il versante est del Monte Cimone . Assunto il nome di Leo, riceve ancora da destra il notevole contributo del torrente Dardagna (lungo 15 Km), che sceso dal versante nord del Corno alle Scale (1.945 m s.l.m.), copioso d'acque in ogni stagione, formando in Val di Gorgo (il toponimo Gorgo, peraltro non accolto nella toponomastica ufficiale dell'I.G.M., rappresenta bene la ricchezza perenne delle polle idriche che sgorgano in questa valle anche a causa dell'elevatissima piovosità, compresa fra i 3.500 ed i 4.500 mm di pioggia annui), una serie di belle e celebri cascate (Cascate del Dardagna), alte complessivamente circa 200 m, sviluppa quasi tutto il suo corso in provincia di Bologna. Ricevuto, poi, ancora da destra, il Fosso Dardagnola, a Montespecchio, il Leo (lungo 10 Km nel corso propriamente detto) confluisce da destra nello Scoltenna formando, finalmente il Panaro propriamente detto: subito dopo la confluenza Leo-Scoltenna, la portata d'acqua del Panaro è poco inferiore a quella massima, non avendo gli affluenti del tratto a valle, specie nella stagione secca, molta rilevanza idraulica (eccetto il Naviglio di Modena).

A valle di Fanano, il Panaro entra nel territorio di Pavullo nel Frignano e in questo tratto segna il confine tra la Comunità Montana del Frignano e la Comunità Montana dell'Appennino Modena Est. Fino allo sbocco in pianura, passando sotto Pavullo nel Frignano, Zocca, Guiglia, e lambendo Marano sul Panaro, non riceve significativi affluenti perenni, sfiora il Parco Regionale dei Sassi di Rocca Malatina, mantenendo un corso abbastanza indirizzato verso nord.

Allo sbocco in pianura fra Vignola e Savignano sul Panaro, il suo letto ghiaioso s'allarga fino a quasi 1 Km prima e poi fino a 3 Km. Dopo la Via Emilia (che lo scavalca al Ponte di Sant'Ambrogio), sfiora l'area metropolitana orientale di Modena, ricevendo da sinistra il contributo del Torrente Guerro e del Torrente Tiepido e serpeggia nella pianura parzialmente canalizzato ed arginato. Nei pressi di Bomporto confluisce col Naviglio di Modena e diventa navigabile sino alla confluenza col Po, poco a ovest di Ferrara, fra Stellata e Salvatonica, dopo avere attraversato una zona golenale molto boscosa, poco a monte dell'immissione in Po del Cavo Napoleonico (o Scolmatore del Reno). Nella pianura bagna Bomporto, Finale Emilia e Bondeno. Il corso tocca le province di Modena e Ferrara (nella quale entra poco dopo Finale Emilia), ma il bacino estende una piccola parte (Val di Gorgo, corrispondente all'alto bacino del Dardagna) a quella di Bologna.

[modifica] Notizie storiche

Di particolare importanza storico-artistica il Ponte di Olina (immagine tabella) costruito nel 1522, che lo attraversa nei pressi dell'omonima frazione nel territorio di Pavullo nel Frignano, quando ancora ha nome Scoltenna.

Anticamente era noto come Panarium. Per un certo periodo (medioevo) ebbe, nell'ultimo tratto di pianura, corso comune col Reno col quale sboccava nel Po. Il basso corso ha subito modifiche più volte, sia per cause naturali (piene, inondazioni, ecc.), sia ad opera dell'uomo per interventi di bonifica.

Nell'alto medioevo il Dardagna fu sbarrato, dai bolognesi, in località Poggiolforato per addurne, mediante un canale lungo non meno di 3 Km, oggi completamente scomparso, le sempre copiose acque nel Rio Sasso, affluente del Fiume Silla, e, di qui, nel Reno, sì da incrementare le portate di quest'ultimo specie in estate, e consentirvi la fluitazione del legname da costruzione dai grandi boschi appenninici fino a Bologna. Alla caduta dell'Impero Romano, il fiume segnò il confine tra i territori bizantini (Guiglia)e quelli longobardi (Marano sul Panaro).

A titolo di curiosità geografica, riguardo alla lunghezza effettiva del fiume, va segnalato quanto segue. Come sopra riportato, la lunghezza dell'intera asta idraulica Panaro-Scoltenna-Tagliole è di 148 Km, essendo, appunto, il Panaro propriamente detto (dalla confluenza del Leo e dello Scoltenna)l ungo circa 115 Km. Tuttavia, in molti testi geografici (anche assai qualificati), specie nelle edizioni di qualche decennio addietro, è riportata, quasi ovunque, una lunghezza di 166 Km che, probabilmente, si riferisce al corso, certamente considerato dalla sorgente (del Rio delle Tagliole) più lontana dalla foce, misurato, tuttavia, prima che il tratto di pianura fosse oggetto di rettifiche e modificazioni conseguenti ad opere di bonifica idraulica. Peraltro, come molti fiumi emiliani (altro esempio classico è il Reno), il corso nella pianura ha subito più volte modifiche anche per effetto di fenomeni naturali (piene, alluvioni, eccetera) che ne hanno modificato l'andamento e, di conseguenza, la lunghezza. Solo in questo modo si spiega una differenza di ben 18 Km fra le due misurazioni ufficiali, essendo un errore di siffatta entità assai poco probabile.

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