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Lorenzo Perosi - Wikipedia

Lorenzo Perosi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Indice

Monsignor Lorenzo Perosi (Tortona 21 dicembre 1872 - Roma 12 ottobre 1956) fu il più famoso e prolifico [1]compositore di musica sacra in Italia alla fine del secolo scorso, noto per i suoi oratori, le sue messe polifoniche ed i suoi mottetti.

Perosi con il suo Coro della Cappella Sistina (c. 1905).
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Perosi con il suo Coro della Cappella Sistina (c. 1905).
Don Lorenzo Perosi da giovane
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Don Lorenzo Perosi da giovane

[modifica] Biografia

Fu il padre Giuseppe, maestro di cappella del duomo di Tortona, con il quale studiò, a infondergli la passione per la musica. Il 6 marzo 1887 si fa terziario francescano. Nel 1888 sostenne con esito positivo un esame di valutazione al Liceo Musicale di Santa Cecilia (oggi Accademia di Santa Cecilia) a Roma e iniziò a seguire un corso di studi per corrispondenza con il Conservatorio di Milano. A 18 anni divenne organista e maestro di canto presso l'Abbazia di Montecassino, che lascerà nel 1891 per motivi di salute. L'anno successivo si diplomò alla scuola di contrappunto del Conservatorio di Milano e successivamente fece un soggiorno di studi a Ratisbona, al ritorno dal quale, nel 1893 divenne maestro di cappella a Imola e nel 1894 direttore della "Cappella Marciana" (cioè, la cappella della Basilica di San Marco) a Venezia, mentre inizia a pubblicare i suoi primi lavori. Dopo gli studi seminaristici, durante i quali conobbe don Orione, divenendone amico, fu ordinato sacerdote nel 1895.

Nel 1898 Perosi ottenne da Papa Leone XIII il titolo di "Direttore Perpetuo della Cappella Sistina", ruolo che ricoprì fino alla morte. Nel 1903 iniziò a soffrire di disturbi nervosi, cui si aggiunsero negli anni manie di persecuzione. Nel 1908, dopo la morte del padre, attraversò una profonda crisi (nel corso della quale ripudia tutta la musica composta fino ad allora) che lo portò - su consiglio dei medici - a trascorrere un periodo a Bandino, presso Firenze. Nel 1910 la sua salute registrò un miglioramento che gli consentì di riprendere totalmente le sue attività, ma una nuova crisi nel 1913 lo portò nuovamente a ritenere "superate" le sue opere; la direzione della cappella Sistina fu interinalmente assunta, nei periodi di malattia più acuta, dal fratello Marziano e da monsignor Raffaele Casimiri. Nel 1922 attraversò una crisi spirituale e religiosa, aggravata dalla morte della madre: temendo che possa distruggere i suoi manoscritti, venne dichiarato interdetto con sentenza del Tribunale di Roma. L'anno successivo iniziò ad osservare un regime strettamente vegetariano, si firmò "Piero Piolti il vegetariano" e vagheggiò una riforma del calendario. Le sue condizioni di salute, peraltro, non gli impediranno di comporre e dirigere, come avvenne, ad esempio, quando, il 19 gennaio 1925, presenti i Reali, nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma diresse la Messa funebre ufficiale in memoria di Giacomo Puccini, scomparso nel novembre 1924. Nel 1930 fu revocato il decreto di interdizione e, su proposta di Pietro Mascagni, venne nominato Accademico d'Italia; tre anni dopo riprese la direzione attiva della Cappella Sistina e nel 1936 Papa Pio XI gli concesse nuovamente il permesso di celebrare la Messa. Ebbe inizio un lungo periodo di fervida attività che lo portò anche a dirigere per la Radio Italiana e per la Radio Vaticana e che vide le sue composizioni eseguite nei maggiori teatri nazionali e all'estero. Nel marzo 1954 fu colpito da disturbi circolatori e le sue condizioni di salute peggiorarono progressivamente. Il 12 marzo 1955 , nell'anniversario dell'incoronazione di Pio XII, diresse per l'ultima volta un'esecuzione alla Cappella Sistina e il 12 ottobre 1956 morì all'età di 84 anni.

[modifica] La formazione gregoriana

Fin dal periodo (novembre 1890 - luglio 1891) trascorso nella dotta cerchia benedettina di Montecassino coltivò il proprio amore verso il canto gregoriano e iniziò ben presto a contribuire alla rinascita ottocentesca di tale forma musicale.

Perosi e Toscanini, a Milano per la prima mondiale di Mosè (1901).
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Perosi e Toscanini, a Milano per la prima mondiale di Mosè (1901).

Ebbe una parte di rilievo - per la collaborazione prestata a papa Pio X - nella Riforma della musica sacra, promulgata col "Motu proprio" del 1903 e recepita dall'Edizione vaticana: raccolta del patrimonio gregoriano ordinato nei vari libri liturgici. Pio X aveva conosciuto per la prima volta Perosi quando i due erano, rispettivamente, Patriarca di Venezia e direttore della Cappella Marciana, e ne apprezzò la sensibilità musicale.

Il suo gusto per l'antico canto liturgico, oltre a tradursi in esplicite "citazioni" di motivi gregoriani, sequenze e laude, testualmente ripresi e spesso elaborati in forma di "corale", ebbe riflessi ben avvertibili sul piano della creatività musicale: il suo linguaggio sembra spesso restituire in modo naturale l'essenza, la misura ideale del gregoriano, a partire dalle sue inclinazioni modali e dall'uso di un ritmo libero, teso a scandire melodicamente le parole e le frasi del testo.

Perosi è considerato anche tra i principali esponenti del cosiddetto Movimento Ceciliano.

[modifica] Altri elementi del linguaggio perosiano. Il suo lascito

Perosi dà vita al proprio inconfondibile stile compositivo e al proprio linguaggio musicale miscelando, in modo naturale e non artefatto, diversi elementi, oltre all'ispirazione gregoriana.

Alla radice dell'arte liturgica e sacra di Perosi c'è il senso del "popolare" e del "sociale": spesso le sue opere restituiscono espressioni di stati psicologici ed affettivi a livello "comunitario". Forse anche per questo, egli rifugge dagli schemi classici un po' freddi dello sviluppo tematico di temi ricorrenti: anche quando il compositore riprende nel corso di un'opera un tema già prodotto in precedenza, difficilmente si tratta di una ripresa testuale, ma spesso e volentieri presenta uno scarto, un elemento che fa pensare ad un "discorso aperto".

Nessun contatto invece lega la musica di Perosi ai modelli profani imperanti del suo tempo, cioè l'opera post - verdiana e verista. Ci sono anzi differenze fondamentali, prima fra tutte quella che riguarda il rapporto testo - musica. Per Perosi non è pensabile che il suono sia una variabile indipendente alla quale assoggettare le parole: per lui il testo è "sacro", nel senso religioso del termine (avendo a che fare con la parola di Dio), oltre che in quanto rappresentazione di una relatà umana sempre viva. La sua musicazione è perciò una sorta di "lettura" illuminata, che risulta espressiva in quanto il testo è capace di ispirare all'autore suggestioni e tonalità affettive.

Per questi motivi è controversa la collocazione di Perosi tra gli esponenti della cosiddetta Giovane scuola italiana, da alcuni sostenuta.

La musica sacra contemporanea deve molto all'influenza delle idee di Perosi: egli non disprezzava la modernità presente nella musica colta contemporanea, ma esigeva che di essa sopravvivesse nel canto liturgico solo "gli accenti di bontà, gravità, serietà".

Più in generale, l'artista è stato un testimone ed interprete del suo tempo e, tra la fine dell'800 e la prima metà del '900 è stato - come pochi tra i suoi contemporanei - al centro di una vulcanica attività creativa.

[modifica] Le opere

(S a D) Mascagni, Perosi, Giordano.

Gli oratori di Perosi si caratterizzano per un particolare stile eclettico, nel quale si fondono tracce veristiche, richiami alla grande polifonia italiana, costruzioni barocche e ispirazioni gregoriane.

Nel campo degli oratori esordì con la cantata In coena Domini il cui successo gli procurò un'immediata fama e popolarità. Scrisse anche molta musica liturgica soprattutto messe (oltre 50) e mottetti. In quest'ambito il linguaggio di Perosi, lungi da ogni eco romantica, si caratterizza per uno stile polifonico scorrevole sorretto da una spontanea freschezza melodica. Ha anche composto musica da camera, composizioni per orchestra e pagine organistiche. Tra le sue opere sono particolarmente note:

  • Missa Te Deum Laudamus per due voci pari
  • Missa Cerviana per 3 voci pari (virili)
  • Requiem per 3 voci maschili
  • Missa Pontificalis I e II per tre voci miste
  • Missa Benedicamus Domino, Missa Eucharistica per quattro voci miste
  • Missa in honorem Beati Caroli in rito ambrosiano per cinque voci dispari
  • Passione: Passione di Cristo secondo San Marco (trilogia sacra per soli, coro e orchestra)
  • Stabat mater (1902)
  • Alcuni mottetti e oratori: In coena Domini, Tu es Petrus, Oremus Pro Pontifice, Sacerdos et Pontifex, Ave verum corpus, La Resurrezione di Cristo, Transitus Animae, Mosè, La Resurrezione di Lazzaro, Il Natale del Redentore, La Trasfigurazione di nostro Signore Gesù Cristo, L'entrata di Cristo in Gerusalemme, La strage degli innocenti... .

[modifica] Curiosità

  • Nella basilica della "Madonna nera" di Czestochowa, in Polonia, ogni pomeriggio, nel corso della cerimonia dedicata alla Vergine Maria, viene eseguito un inno composto da Perosi nel 1909.
  • A Tortona esiste un'Accademia Perosi, fondata nel 1907. Erede di una scuola esistente fin dal 1838, ad essa è legato il Festival che, dal 1995, ogni anno è organizzato a cura dell'Ente Festival Perosiano.
  • L'Ente Festival Perosiano, nel cinquantenario della scomparsa del Maestro, sta realizzando l'opera omnia di Perosi su cd, su etichetta Bongiovanni: in buona parte si tratterà di prime incisioni mondiali.

[modifica] References

  1. Secondo esperto perosiano Arturo Sacchetti, Perosi compose fra 3.000 e 4.000 opere, numero corroborato nelle biografie di Merlatti e di Ciampa (v. Biografie).


[modifica] Biografie critiche

[modifica] In italiano

  • Andrea Amadori, Lorenzo Perosi: Documenti e inediti (1999) ISBN 8870962334
  • Adriano Bassi, Don Lorenzo Perosi: L'uomo, il compositore e il religioso (1994) ISBN 8875147086
  • Adelmo Damerini, Lorenzo Perosi (1953)
  • Matteo Glinski, Lorenzo Perosi (1953)
  • Don Teodoro Onofri, Lorenzo Perosi nei giorni imolesi (1977)
  • Sergio Pagano, L'epistolario 'vaticano' di Lorenzo Perosi (1867-1956) (1996) ISBN 8821191206
  • Arcangelo Paglialunga, Lorenzo Perosi (1952)
  • Mario Rinaldi, Lorenzo Perosi (1967)
  • Marino Sanarica, Lorenzo Perosi (Rimini, 1999)
  • Graziella Merlatti, Lorenzo Perosi, una vita tra genio e follia (Àncora, 2006 - Collana: Testimoni del nostro tempo - ISBN 88514033092006)

[modifica] In inglese

[modifica] Collegamenti esterni

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