Movimento Ceciliano
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Movimento Ceciliano nacque e si diffuse nel XIX secolo, specialmente in Italia, Francia e Germania.
Così chiamato in onore di Santa Cecilia, patrona della musica, fu una risposta alla quasi totale centenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stili più simili alla musica operistica.
Giovanni Tebaldini, predecessore di Lorenzo Perosi nell'incarico di Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco di Venezia, fu tra i primi "cecilianisti", fautori di questa riforma. Seguirono, di lì a poco: a Ratisbona il Rev. Dott. Franz Xaver Haberl, fondatore dell'eminentissima Kirchenmusikschule e anche Direttore di Musica al Duomo ratisbonese; a Mantova il vescovo Sarto, poi Cardinale e Patriarca di Venezia, e quindi Papa Pio X. Tutte le fonte concordano nell'individuare Perosi come guida ed esponente principale del Movimento Ceciliano e lo stesso Tebaldini ammise che quel che egli aveva sognato e sperato era divenuto realtà grazie al sacerdote e compositore tortonese.
Al Movimento aderirono musicisti, liturgisti ed altri studiosi, che intendevano "restituire dignità" alla musica liturgica sottraendola all'influsso del melodramma e della musica popolare, fondando anche - sempre sotto il nome di Santa Cecilia - scuole, associazioni e periodici.