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Lockheed F-80/T-33 - Wikipedia

Lockheed F-80/T-33

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Lockheed F-80C Shooting Star

Il P-80
Descrizione
Ruolo aereo da caccia
Equipaggio 1
Primo volo 8 gennaio 1944 (prototipo YF-80)
Entrata in servizio 1947-48
Costruttore Lockheed Corporation
Esemplari costruiti oltre 670
Dimensioni
Lunghezza 10,55 m
Apertura alare 11,5 m
Angolo di freccia alare {{{freccia_alare}}}
Altezza 3,55 m
Superficie alare 22,07
Pesi
A vuoto 3.820 kg
Carico kg
Massimo al decollo 7.646 kg
Propulsione
Motore 1 turbogetto Allison J-33A-25
Potenza {{{potenza}}}
Spinta 2.450 kg/S.
Prestazioni
Velocità massima 933 (a 2.150 m), 956 (a quota 0) km/h,
velocità di crociera 706 km/h
Autonomia 185 (raggio pulito), 350 (con serbatoi ausiliari), 1.700 km massimo.
Raggio d'azione {{{raggio}}}
Tangenza 14.250 metro (quota operativa)
Capacità di carico {{{capacità}}}
Armamento
Mitragliatrici 6 Browning M-3 calibro 12,7 mm
Cannoni {{{cannoni}}}
Piloni {{{piloni}}}
Bombe fino a 907 kg
Missili
Altro
Note
La lista di aerei militari presenti su wiki
Progetto:Aviazione


Il Lockheed F-80 (in origine, P-80), è stato il primo caccia a reazione statunitense ad entrare in servizio effettivo, il primo a dichiarare una vittoria in uno scontro tra aerei a reazione e il progenitore del T-33, che è rimasto nella storia come il più numeroso addestratore a getto tra quelli realizzati in Occidente (e forse nel mondo).

Indice

[modifica] Le origini

La necessità di avere un caccia a reazione non sfuggì alle autorità statunitensi perché i limiti pratici dello sviluppo dei motori a pistoni erano già all'orizzonte a metà guerra, mentre gli inglesi e tedeschi stavano velocemente realizzando un loro importante programma di aerei propulsi da turbojet. Benché si trattasse di una tecnologia ancora immatura, prometteva molto e molto in effetti avrebbe mantenuto.

Come primo approccio, la Bell realizzò il Bell P-59 Airacomet, ma questo aereo era talmente lento da non riuscire a raggiungere i più veloci aeroplani a pistoni dell'epoca (1943). Anche se la Bell avanzò ulteriori idee su come migliorare il suo aereo, l'USAAC, che gli aveva affidato lo sviluppo del primo caccia a reazione americano, non gli diede un'altra possibilità e rivolse l'interesse alla Lockheed Corporation.

Dopo questo fallimento la Bell uscì dalla storia degli aerei da caccia (si sarebbe poi rifatta con gli elicotteri, comunque) e la Lockheed confermò la sua leadership nel settore delle costruzioni aeronautiche avanzate. Il progetto era designato L-140, praticamente il Bell XP-59B rielaborato, che divenne XM-409 secondo la burocrazia USA. Il tempo di realizzazione venne fissato in 180 giorni. Gli "skunk works" della Lockheed lavorarono bene come sempre, ed il prototipo, ora designato XP-80A entrò nella storia con il suo primo volo all'inizio del 1944, 18 giorni di ritardo sul tempo richiesto.

[modifica] Tecnica

Si trattava di un aereo semplice e lineare, motorizzato con un potente turbogetto sistemato in maniera "moderna": niente motori sotto le ali, oppure doppie travi di coda, propulsori sopra la fusoliera.

Il motore era infatti un J-33, subentrato all'Alford H.1B da 1.360 chili di spinta, che erogava già nel P-80A ben 1.815 chili di spinta, come i due motori del Messerschmitt Me 262 messi insieme. Questo spiega bene perché non fosse necessario accorciare il condotto di scarico, che notoriamente causa perdite di spinta se è di una certa lunghezza.

Si trattava di un motore a flusso centrifugo, come i progetti inglesi: questo equivale a dire, in termini di aerodinamica, una fusoliera assai più "larga" del dovuto con un motore assiale, ma la progettazione era stata sufficientemente intelligente e curata da far sembrare il P-80/F-80 un velivolo dotato di turbogetto assiale.
Per il resto il P-80 era un velivolo convenzionale, con il pilota in posizione assai avanzata, con davanti a sé 6 mitragliatrici M3, la versione migliorata della Browning M2, che assicurava una cadenza di tiro superiore a 1.000 colpi al minuto, circa il 30% meglio del precedente valore. L'ala era di pianta trapezoidale, aveva le prese d'aria alla radice del bordo d'entrata ed era a profilo laminare. L'impianto carburante consentiva circa 1.600 litri, mentre all'estremità erano presenti serbatoi subalari a forma di goccia allungata.

[modifica] Versioni

Il caccia era arrivato troppo tardi per la guerra, e solo 2 esemplari del modello di preserie YF-80A erano stati inviati in Italia per contrastare gli Ar 234 da ricognizione tedeschi, senza mai incontrarli prima della fine delle ostilità. Se queste fossero continuate, l'F-80 sarebbe stato un degno avversario del Me 262, con una velocità massima che al livello del mare ammontava ad 898 km/h, un armamento di mitragliatrici più adatto al combattimento contro i caccia nemici, un leggero vantaggio nel rapporto potenza-peso e nel rateo di salita.

I piani per la produzione di 4.500 aerei vennero annullati con la fine delle ostilità, e ridotte ad appena 535. Questi vennero dal 1948 ridesignati F-80A, e vennero usati anche come ricognitori con la designazione di RF-80A, 108 convertiti e 114 costruiti ex-novo.

  • P-80A: versione-base di produzione
  • P-80B: 240 esemplari prodotti con motore J-33-A-21 da 2.350 chili di spinta.
  • F-80C: entrò in servizio direttamente nell'epoca dell'USAF e con la denominazione dall'inizio in "F". Furono prodotti 670 esemplari, e altri 128 in versione biposto TF-80C. Quest'ultimo aveva il motore J-33A-25, razzi aria-terra ed altri carichi bellici: infatti era divenuto un vero cacciabombardiere, maturato al meglio delle sue potenzialità.

[modifica] Impiego operativo

P-80 schierati alla base aerea di Langley
Ingrandisci
P-80 schierati alla base aerea di Langley

Lo Shooting Star venne usato in Corea, ottenendo una superiorità aerea complessiva nel teatro operativo operando dal Giappone, poi anche nella penisola. Il cacciabombardiere abbatté 4 Il-10 in una delle sue prime azioni belliche, poi bombardò col napalm le truppe comuniste. Verso la fine del 1950 arrivò in campo il MiG-15, che surclassava nettamente il caccia americano. Benché R. Brown rivendicò - e gli venne ufficialmente riconosciuto - l'abbattimento di uno di essi al primo incontro, l'F-80 non riusciva a difendersi a sufficienza, tanto meno a eseguire le missioni di scorta. Il caccia statunitense venne sostituito dal North American F-86 Sabre nei compiti di superiorità aerea, ma continuò a lungo nella carriera di cacciabombardiere, dando un buon contributo agli eventi bellici.

L'F-80 non fu più assegnato a compiti di prima linea, e venne radiato dal servizio entro la fine del decennio. Era un aereo limitato dalla sua struttura aerodinamica, con l'ala dritta, anche se di tipo avanzato e molto raffinato, che limitava le sue prestazioni complessive.

Tra gli eventi va ricordato uno in particolare, la morte di Richard Bong, il migliore degli assi americani, morto su un P-80 in fase di collaudo nel 1945.

Anche se la carriera operativa dell'F-80 era finita, il suo derivato biposto da addestramento T-33A si dimostrava assai promettente.

[modifica] IL TF-80C/T-33

Lockheed T-33A Shooting Star

T-33
Descrizione
Ruolo Addestratore
Equipaggio 1-2
Primo volo 22 maggio 1948
Entrata in servizio 1949
Costruttore Lockheed Corporation
Esemplari costruiti oltre 6.400
Dimensioni
Lunghezza 10,849 m
Apertura alare 11,85 m
Angolo di freccia alare {{{freccia_alare}}}
Altezza 3,55 m
Superficie alare 22,07
Pesi
A vuoto 3.667 kg
Carico kg
Massimo al decollo 6.450 kg
Propulsione
Motore 1turbogetto Allison J-33A-35
Potenza {{{potenza}}}
Spinta 2.000 kg/S.
Prestazioni
Velocità massima 965 (a quota 0), 874 (a 7.600 m) km/h, crociera 706 km/h
Autonomia 2.080 km
Raggio d'azione {{{raggio}}}
Tangenza 14.500 m (quota operativa)
Capacità di carico {{{capacità}}}
Armamento
Mitragliatrici 2 Browning M-3 calibro 12,7 mm
Cannoni {{{cannoni}}}
Piloni {{{piloni}}}
Bombe opzionali
Missili
Altro
Note
La lista di aerei militari presenti su wiki
Progetto:Aviazione


Quest'aereo era un semplice adattamento del monoposto F-80C, con la riduzione dell'armamento da 6 a 2 mitragliatrici, il secondo posto nell'abitacolo e i serbatoi interni, da 1.931 litri complessivi, vennero integrati da serbatoi alle estremità alari, molto caratteristiche, da ben 870 litri (il predecessore arrivava a 2 da 807 litri). La velocità di salita scendeva da 35 a 26 m/s.

Il caccia si era trasformato quindi in un addestratore avanzato, che venne talmente usato con successo, per la sua semplicità, da essere prodotto in oltre 6.000 esemplari, anche in Canada e in Giappone.

L'aereo era molto popolare, divenne molto diffuso in tutto il mondo, combatté in varie guerre minori, come l'invasione della Baia dei Porci, ed almeno fino a pochi anni fa era in linea in una dozzina di paesi in vari continenti.

Venne impiegato per decenni negli USA, con l'USAF, l'US Navy e i Marines.

L'Aeronautica Militare Italiana, invece, ottenne 75 esemplari dal 1952, con altri 15 nella versione RT-33A da ricognizione. Questi aerei distrussero le speranze degli addestratori studiati in Italia, ben più costosi anche perché non erano coperti da nessun programma di aiuti internazionali. Per questo motivo i G.80/82 non ebbero successo, e bisognò aspettare il successivo Aermacchi MB-326, maggiormente orientabile al compito d'attacco al suolo e che ebbe un successo notevole di esportazione.

L'ultimo T-33 venne radiato nel 1982, quando almeno altri 20 paesi continuavano ad usarlo nel mondo.

Il TF-80/T-33 fu a sua volta la base del caccia intercettore F-94 Starfire.

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