L'amante (film 1970)
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L'amante | |
Romy Schneider e Michel Piccoli |
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Titolo originale: | Les Choses de la vie |
Paese: | Francia, Italia, Svizzera |
Anno: | 1970 |
Durata: | 83' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico |
Regia: | Claude Sautet |
Soggetto: | Paul Guimard |
Sceneggiatura: | Paul Guimard, Claude Sautet, Jean-Loup Dabadie |
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Fotografia: | Jean Boffety |
Montaggio: | Jacqueline Thiédot |
Musiche: | Philippe Sarde |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
L'amante è un film del 1970 diretto da Claude Sautet, basato sul romanzo Trappola d'amore di Paul Guimard.
Indice |
[modifica] Trama
Pierre è un professionista affermato e da tempo convive a Parigi con una giovane e bellissima amante, Hélène. Un viaggio di affari a Tunisi può essere l'opportunità per consolidare il loro rapporto. Ma Pierre quando va a trovare suo figlio adolescente, non riesce a negargli la promessa di una vacanza insieme e rimanda nuovamente il viaggio in Africa. Il legame con la sua famiglia è ancora forte ma poi non se la sente di rompere con quella ragazza che gli ha cambiato la vita.
Hélène però è insofferente e non sopporta più questa situazione irrisolta. Dopo una freddissima serata, ospiti dei genitori di lei, i due litigano e Pierre, che aveva un impegno a Rennes la mattina dopo, non si ferma per niente a casa, è scombussolato e nervoso e decide di viaggiare tutta la notte. Scrive una lettera d'addio ad Hélène ma quando si decide a spedirla ci ripensa. Riprende l'auto e in un terribile incidente perde la vita, non dopo aver avuto la possibilità di ripercorrere col pensiero tutte le emozioni vissute e quelle perdute.
Nell'inutile corsa all'ospedale, Catherine, la moglie di Pierre, arriva prima. Trova la lettera d'addio indirizzata alla sua amante, la legge e la distrugge prima che la ragazza, scossa quanto e più di lei, la possa leggere.
[modifica] Commento
L'incidente è il centro del film. Smontato e rimontato accompagna a brandelli tutta la pellicola. È il momento fatale nel quale si spezza la vita di Pierre senza che questi abbia capito ancora bene cosa fare dei suoi sentimenti. Le certezze sono il figlio e la vacanza in barca a vela che si propone di fare con lui. Poi ci sono l'amore per la moglie e quello per la sua amante ma qui mettere ordine è complicato e saranno "le cose della vita" a sistemare tutto.
La scena finale nella quale la moglie, da sempre gelosa e immaginiamo tutt'altro che amorevole con la giovane amante, preferisce evitare a questa un inutile ulteriore dolore facendole leggere la lettera con la quale Pierre le diceva addio, è di quelle che colpiscono profondamente e ha contribuito sostanzialmente alla fama di questo film che a distanza di tanti anni desta ancora molto interesse.
La qualità migliore di Sautet sta proprio nella narrazione, capace di coinvolgere con un tocco delicato che affonda nella psicologia dei personaggi e sa farsi strada nella sensibilità dello spettatore.
Il successo di questo film, la più grande affermazione internazionale di Sautet, lo si deve senza dubbio anche alle ottime interpretazioni dei tre protagonisti: Piccoli, Schneider e Massari.
[modifica] Remake
Nel 1994 Mark Rydell dirige Richard Gere, Sharon Stone e Lolita Davidovich in un rifacimento in chiave americana dal titolo Trappola d'amore, assolutamente non riuscito sotto ogni punto di vista.