Incesto
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Per incesto (dal latino incestum, "non casto") si intende un rapporto sessuale fra due persone fra le quali esista un vincolo di consanguineità o di affinità. In questo senso, è vietato il matrimonio fra fratelli e sorelle o con uno dei genitori o nonni. È invece sottoposto a restrizioni il matrimonio con i primi cugini.
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[modifica] Antropologia
L'incesto è il tabù più comune presso tutti i gruppi umani e come tale è respinto da tutte le grandi religioni storiche per motivi molto discussi dai vari studiosi, ma prevalentemente dettati dalla preoccupazione della difesa della specie umana, in senso culturale piuttosto che biologico. Non pare infatti che l'interdizione dell'incesto abbia origini eugenetiche poiché la stessa biologia insegna che solo in caso di tare il matrimonio tra consanguinei può essere dannoso per la prole. In sostanza se il matrimonio è uno scambio, è logico che questo avvenga tra gruppi diversi (esogamia), in cui ci sia spazio per un'azione reciproca sia in senso socio-economico, sia in senso culturale, piuttosto che all'interno di uno solo (endogamia).
L'antropologo Claude Lévi-Strauss ritiene a questo proposito che la proibizione dell'incesto sia la costante universale che segna il passaggio dal puro stato di natura a una società umana seppure minimamente organizzata. In talune società antiche l'incesto fu spesso consuetudine nelle famiglie che detenevano il potere, con l'evidente finalità del autoconservazione dello stesso: esempi giunti fino a noi sono quelli dei faraoni egizi, soprattutto in età tolemaica, e degli Inca; nel mondo greco il mito di Edipo è il tentativo di razionalizzazione di un costume storicamente superato ma di cui si conserva il ricordo.
Secondo Sigmund Freud e i suoi seguaci la tendenza all'incesto è insita nell'individuo, tanto che la sua rimozione in età infantile, necessaria conseguenza delle proibizioni e delle inibizioni provenienti dal mondo esterno, può portare, se non superata mediante il trasferimento dell'oggetto della libido, ai complessi di Edipo nei maschi e di Elettra nelle femmine. Freud nota in Compendio di psicoanalisi come l'incesto sia un atto duramente condannato pressoché in tutte le culture.
[modifica] Diritto italiano
II codice penale italiano stabilisce la pena della reclusione da uno a cinque anni per chiunque commetta incesto con un discendente o un ascendente, o con un affine in linea retta, ovvero con un fratello o con una sorella, in modo che ne derivi scandalo pubblico.
La relazione incestuosa aggrava il delitto. Inoltre, se l'incesto è commesso da persona maggiore di età con persona minore degli anni diciotto, la pena è aumentata per la persona maggiorenne. La condanna per il delitto di incesto pronunciata contro il genitore importa la perdita della potestà. La condanna a qualsiasi pena detentiva per il delitto di incesto, subita da un coniuge, costituisce in Italia, per l'altro coniuge, una causa di divorzio. Altra causa di divorzio è il procedimento penale per il medesimo delitto, conclusosi con sentenza di proscioglimento o di assoluzione che dichiari non punibile il fatto per mancanza di pubblico scandalo.
Il diritto italiano vieta il matrimonio tra consanguinei.
[modifica] Religione
In tempi storici era considerato incestuoso anche il rapporto sessuale con una persone legate da affinità spirituale consacrata alla divinità specie se legate al culto della fertilita (Demetra, Persefone) Questo prende il nome di incesto spirituale, quello ad esempio con le vestali).
Stessa cosa si verifica nell'Induismo: al discepolo non era consentito di sposare i figli del guru, in quanto il rapporto tra ques'ultimo e il discepolo era così intimo e profondo che una simile unione sarebbe stata considerata incestuosa.
[modifica] Rischi genetici
Con l'aumentare della consaguineità tra i genitori aumenta la probabilità della comparsa di malattie ereditarie rare recessive. Tuttavia, il rischio principale di tare genetiche non è dovuto tanto ad una consaguineità stretta dei genitori, quanto ad un alto coefficiente di inincrocio in una popolazione o sottopopolazione che, per ragioni geografiche, sociali o religiose, ha scarsi rapporti riproduttivi con l'esterno ed è di consistenza relativamente limitata.
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