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Giani Stuparich - Wikipedia

Giani Stuparich

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Indice

Acquaforte, ritratto di Giani Stuparich - eseguito dall'amico Francesco Chiappelli c.1936
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Acquaforte, ritratto di Giani Stuparich - eseguito dall'amico Francesco Chiappelli c.1936

Giani Stuparich nasce a Trieste il 4 aprile 1891 da madre triestina (Gisella Gentilli) e padre lussiniano (Marco Stuparich). Iscritto presso l’Università di Praga si trasferisce dopo un anno, come altri intellettuali triestini tra cui Scipio Slataper, all’Università di Firenze dove si laurea in Letteratura Italiana con una tesi su Machiavelli. Allo scoppio della Guerra nel 1915 si arruola come volontario nel I° Reggimento Granatieri di Sardegna, insieme al fratello Carlo e all'amico Scipio Slataper. Combatte prima sul Carso presso Monfalcone e poi sul monte Cengio. Ferito due volte, viene fatto prigioniero, e internato in cinque campi di concentramento austriaci. Giani Stuparich è stato insignito della medaglia d’oro al valore militare. Nel 1918 Stuparich torna a Trieste e sposa Elody Oblath. Nascono dal matrimonio tre figli, Giovanna, Giordana e Giancarlo. Insegna come professore di italiano al liceo Dante Alighieri dal 1921 al 1941. Rifiuta la tessera fascista e non prende parte ad alcuna manifestazione durante il fascismo. Nel 1945, viene internato insieme alla moglie e alla madre nella Risiera di San Sabba, a seguito di una delazione, e viene rilasciato dopo una settimana per l’intervento del vescovo Santin e del Prefetto di Trieste, Coceani. Dopo la Resistenza italiana Stuparich fa parte del Comitato Liberazione Nazionale (CLN) e gli viene offerto a Trieste l’incarico alla Sovrintendenza ai monumenti. Nel 1946 fonda il Circolo della Cultura e delle Arti. Nel secondo dopoguerra alterna la professione di giornalista con quella di scrittore impegnandosi politicamente sia in conferenze e dibattiti (attività pubbliche) sia partecipando a presentazioni e convegni letterari anche in onore di scrittori celebri, uomini d’impegno politico e civile, tanti dei quali erano suoi amici: Saba, Giotti, Biagio Marin, Calamandrei, Reiss-Romoli. Come giornalista collabora dal 1932 al 1955 alla Stampa di Torino e dal 1954 al 1960 al Tempo di Roma. Scrive numerosi articoli come uomo politico sulla “Questione” di Trieste e della Venezia Giulia. Muore a Roma il 7 aprile 1961.

[modifica] Opere

I suoi primi articoli, usciti sulla Voce di Prezzolini riguardano i Cechi, gli Slavi e la situazione dell'Europa Centrale nell'Impero Austro Ungarico. Il completamento di quest'analisi è la pubblicazione della Nazione Ceca uscito nel 1915 mentre Stuparich era al Fronte. Seguono le pubblicazioni: Colloqui con mio fratello (Treves), Milano, 1925, definito da Italo Svevo: "un libro che pare un tempio". I Racconti (Buratti), Torino, 1929; Guerra del'15 (Treves), Milano, 1931 Donne nella vita di Stefano Premuda (Treves), Milano, 1932. Nel 1933 scrive La Grotta (racconto lungo) pubblicato prima nella rivista Occidente (luglio-sett.1933), ripubblicato nel 1935 in Nuovi Racconti (Treves), Milano con il quale vince il primo premio per l'Epica alle Olimpiadi di Londra del 1948. Nel 1941 esce il primo romanzo: Ritorneranno presso Garzanti. Nel 1942 pubblica L'Isola (Einaudi) Torino, considerato da molti critici tra cui Enrico Falqui il suo capolavoro e tra le cento pagine più belle del Novecento. Seguono le pubblicazioni di racconti brevi e lunghi: Pietà del Sole (Sansoni), Firenze 1942; Stagioni alla fontana (Garzanti), Milano, 1942; Notte sul porto (Tumminelli), 1942; Giochi di Fisionomia (Garzanti), Milano, 1942; L'altra Riva (Garzanti), Milano, 1944 e Ginestre (Garzanti), Milano, 1946. Nel 1948 pubblica Trieste nei miei ricordi (Garzanti) e nel 1953 esce il secondo romanzo: Simone. Piccolo Cabotaggio (Eri), Torino 1955 raccoglie le conversazioni radiofoniche tenute da Stuparich per Radio Trieste. Lo Zibaldone di Trieste pubblica le Poesie 1944-47 nel 1955 e Ricordi Istriani nel 1961 ampliato e ripubblicato postumo nel 1964 con una bibliografia critica a cura di Anita Pittoni. Nel 1961 pochi giorni prima della morte dello scrittore esce presso Einaudi Il ritorno del padre a cura di P. Quarantotti Gambini. Stuparich svolse durante la sua attività di letterato anche quella di curatore: la maggior parte degli scritti di Scipio Slataper sono a cura di Giani Stuparich; Cose ed Ombre di uno del fratello Carlo e nel 1948 escono: Gli scrittori garibaldini presso Garzanti. Per una completa bibliografia degli scritti di Giani Stuparich cfr. A. Thoraval: Bibliografia degli scritti di Giani Stuparich, Alcione ed., Trieste 1995.

[modifica] Le traduzioni

Le opere di Stuparich sono tradotte in tedesco, ceco, olandese, francese, castigliano, ebraico, inglese.

  • Opere di Stuparich tradotte in francese:

De Trieste à Florence in Patrick Mauries Quelques cafés Italiens, Quai Voltaire, Paris, 1987, il testo è tratto da Trieste nei miei ricordi; Ils reviendront (Ritorneranno), ed. Alinea, Aix en Provence, 1988; L’ile (L’Isola), ed.Verdier, Paris 1989; Femmes dans la vie de Stefano Premuda (Donne nella vita di Stefano Premuda), ed . C. Bourgois, Paris 1990; Trieste dans mes souvenirs (Trieste nei miei ricordi), ed C. Bourgois, Paris, 1999.

  • Opere di Stuparich tradotte in tedesco:

DieHeimkehr des Vaters (Il ritorno del padre), “Neue Zücher Zeitung”, Zurich,9-10-11 luglio 1940 Der Abschied, (L’addio) “Italien”, Hambog Verlagurg, giugno 1943; Die Insel(L’isola) Berlin-Wien-Leipzig, Bishoff Verlag, 1946; Nacht über dem Hafen (Notte sul porto), Klagenfurt, Kaiser Verlag, 1948; Ein Sommer in Isola, (Un’estate a Isola, che comprende anche Il ritorno del padre, La casa tranquilla, La promessa della zia Nene, L’isola, Al “Tristano e Isotta”); Ein Schuljahr in Triest (Un anno di scuola),Frieling Verlag,Berlin 2006.

  • Opere di Stuparich tradotte in ceco:

Il racconto: Smrt starého kapitána (La fine di un vecchio capitano) in Jaroslav Rosendorfský (a cura di), Moravská knihovna, Brno, 1941, pp. 78-84. Il racconto: Un anno di scuola in ”Cvičebnice italštiny”, Josef Bukáček, Hana Benešová, (a cura di) I ed , Praha, 1959, pp.449-450; II ed. 1963.

  • Opere di Stuparich tradotte in inglese:

Don Lino’s day (La giornata di Don Lino), “European World”, genn-febbr. 1946; Mezzo secolo di automobili – Trieste – Ceralacche e sportivi tra un treno e una gonna a Trieste, “Esso Rivista”, Roma, sett.-ott. 1954.

  • Opere di Stuparich tradotte in ebraico:

Lo scrittore e il suo tempo, “ Voce del Kibbutz”, giugno 1962; Ginestre, “Istruttore”, gennaio 1965.

  • Opera di Stuparich tradotta in croato:

Monarska nacela (Massime di marinaio), “Termini” ag.- sett. 1937 (numero speciale italo-slavo).

A 15-ös haborù-bòl, (brano da Guerra del ’15), “Termini”, Fiume, apr.-mag.-giugno 1942.

  • Opera di Stuparich tradotta in olandese:

Het Eiland (L’isola), Tricht, Goossens 1990.

  • Opera di Stuparich tradotta in castigliano (in preparazione)

L’isola, Editorial Minuscola, Barcelona.

[modifica] Le sue opere e il cinema

Del racconto un Anno di Scuola (uscito una prima volta ne: I Racconti), ripubblicato più volte da Einaudi, il regista Franco Giraldi, ne fece uno sceneggiato televisivo per la Rai, che ebbe molto successo, nel 1977. L'Anno di scuola fu in seguito adottato da molte scuole come testo scolastico. Anche L'Isola ebbe la sua trasposizione cinematografica nel 1979 per la Rai a cura di Pino Passalacqua.

[modifica] Intestazione

===Pubblicazioni recenti===

  • Garofani Alpestri a cura di Sandra Arosio, Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, Trieste, 2001;
  • Il Guardiano del vecchio faro a cura di Sandra Arosio, Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, Trieste, 2003;
  • La strada di Podestaria a cura di Giuseppe Sandrini, Alba Pratalia, Verona, 2005;
  • A Elodì, piccolo dono ti faccio, ed.Parnaso, Trieste, 2005.
  • L'altra questione di Trieste Voci italiane della cultura civile italiana (1943-1955) a cura di Patrick Karlsen e Stelio Spadaro, Libreria Editrice Goriziana,Gorizia 2006.( All'interno tre articoli di Giani Stuparich: Il dramma di una città;Una città italiana; La nostra causa).
  • Con fedeltà immutata, Lettere a Bonaventura Tecchi (1925- 1961), a cura di Rossana Maria Caira, Loffredo Editore, Casoria (Napoli)2006.

[modifica] Bibliografia della critica

  • Anita Pittoni (a cura di ): Bibliografia critica (1916-1963) in G.Stuparich, Ricordi Istriani, Lo Zibaldone, Trieste, 1964;
  • Renato Bertacchini: Giani Stuparich (Il Castoro, monografia), La Nuova Italia, Firenze 1968, IIed. ampl. 1974;
  • Giusy Criscione: Bibliografia della critica su Giani Stuparich, Alcione ed., Trieste, 2002.

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