Giacomo Antonio Perti
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Giacomo Antonio Perti (Bologna, 6 giugno 1661 - Bologna, 10 aprile 1756) fu un compositore italiano del periodo barocco, attivo soprattutto a Bologna, dove fu maestro di cappella per 60 anni. Fu maestro di Giuseppe Torelli e Giovanni Battista Martini.
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[modifica] Biografia
Nativo di Bologna da una famiglia benestante, cominciò molto presto a studiare musica, imparando a suonare il clavicembalo; più tardi si dedicò anche allo studio del contrappunto. A soli 17 anni aveva già composto una Messa, un mottetto e un Magnificat a 8 voci, eseguiti in pubblico; nel 1679 scrisse il terzo atto del melodramma Atide e un oratorio.
Ammesso all'Accademia Filarmonica di Bologna nel 1681, si recò a Parma, dove perfezionò il suo stile nella musica sacra sotto la guida di Giuseppe Corso, la cui influenza è rintracciabile nella maggior parte dei salmi messi in musica da Perti negli anni Ottanta e Novanta del secolo. Nel 1683 si recò a Venezia, dove venne rappresentata la sua opera Marzio Coriolano.
Nel 1690 fece ritorno a Bologna, e nella città natale rimase pressoché ininterrottamente fino alla sua morte, all'età di 94 anni, circondato dalla stima e dall'ammirazione generale: erano suoi estimatori il principe Ferdinando de' Medici, figlio del granduca Cosimo III, gli imperatori Leopoldo I e Carlo VI, il papa Benedetto XIV, furono suoi allievi figure importanti della scuola bolognese come Giuseppe Torelli, Francesco Antonio Pistocchi, Giovanni Battista Martini.
Nel 1696 ottenne il posto di maestro di cappella della basilica di San Petronio, e dal 1706 al 1750 fu anche maestro di cappella dei PP. Filippini di Santa Maria di Galliera.
[modifica] Composizioni
Perti è soprattutto celebrato per il suo repertorio sacro ed operistico. Per le opere, nelle sue lettere egli affermò di essere stato influenzato nello scriverle dallo stile melodico di Pier Francesco Cavalli, Antonio Cesti, e Luigi de' Rossi; tuttavia, la sua originalità ben emerge nella strumentazione, nell'uso di dialogo e contro melodia.
La sua produzione nel genere sacro è ingente: Perti mise in musica 120 salmi per solo, coro, basso continuo e vari altri strumenti, 54 mottetti, 28 Messe, 83 versetti ed altre composizioni sacre.
Scrisse anche musica profana, tra cui 142 cantate per voce sola (forma musicale molto diffusa in Italia in epoca barocca) e musica strumentale (sonate e sinfonie per vari strumenti).
[modifica] Opere teatrali
- Atide (solo il terzo atto), 1679
- Marzio Coriolano, 1683
- Oreste in Argo, 1685
- L'incoronazione di Dario, 1686
- La Flavia, 1686
- La Rosaura, 1689
- Dionisio siracusano, 1689
- Brenno in Efeso, 1690
- L'inganno scoperto per vendetta, 1691
- Il Pompeo, 1691
- Furio Camillo, 1692
- Nerone fatto Cesare, 1693
- La forza della virtù, 1694
- Laodicea e Berenice, 1695
- Penelope la casta, 1696
- Fausta restituita all'Impero, 1697
- Perseo (con diversi autori), 1697
- Apollo geloso, 1698
- Ariovisto (con P. Magni e F. Ballarotti), 1699
- La prosperità di Elio Sejano (con A. Vanelli e F. Martinengo), 1699
- Lucio Vero, 1700
- Astianatte, 1701
- Dioniso re di Portogallo, 1707
- Venceslao, ossia Il fratricida innocente, 1708
- Ginevra principessa di Scozia, 1708
- Berenice regina d'Egitto, 1709
- Demetrio, 1709
- Rodelinda regina de' Longobardi, 1710
- Il riso nato tra il pianto (con diversi autori), 1710
- Faramondo (parziale rifacimento da C. F. Pollaiolo), 1710
- Il più fedele tra i vassalli, 1710
- Un prologo per il Cortegiano, 1739
[modifica] Rielaborazioni
- L'eroe innocente, ovvero Gli equivoci nel sembiante di Alessandro Scarlatti, 1679
- Teodora Augusta, di Domenico Gabrielli, 1687
- Pompeo Magno, di Giovanni Domenico Freschi, 1687
- Il Re infante, di Carlo Pallavicino, 1694
- Foca
- Rosinda ed Emireno, di Antonio Arcoleo
[modifica] Oratori
- I due gigli porporati nel martirio di S. Serafia e S. Sabina (1679)
- Abramo (1683)
- Mosè (1685)
- Oratorio della Passione (1685);
- La beata Imelde Lambertini (1686);
- La morte del giusto overo Il transito di S. Giuseppe (1688 o 1689)
- Agar scacciata (rifacimento di Abramo, 1689)
- La Passione di Cristo (1694)
- S. Galgano (1694)
- Cristo al Limbo (1698)
- Gesù al sepolcro (1703)
- S. Giovanni (1704)
- La sepoltura di Cristo (1704)
- S. Petronio (1720)
- La Passione di Cristo (1721)
- I conforti di Maria Vergine = L'Amor Divino (1723)
- Sara
- Oratorio della Nascita del Signore
- S. Giuseppe
- Il Venerdì Santo
- Il figliol prodigo
- Profetia a 8 = Profetia di Nabucodonosor
[modifica] Bibliografia
- Manfred Bukofzer, Music in the Baroque Era, New York, W.W. Norton & Co., 1947, ISBN 0393097455
- Marcello De Angelis, Il teatro di Pratolino tra Scarlatti e Perti. Il carteggio di Giacomo Antonio Perti con il principe Ferdinando de’ Medici (1705-1710), «Nuova Rivista Musicale Italiana», XXI, 1987, pp. 606-640
- Mario Fabbri, Nuova luce sull’attività fiorentina di Giacomo Antonio Perti, Bartolomeo Cristofori e Giorgio F. Haendel: valore storico e critico di una “Memoria” di Francesco M. Mannucci, «Chigiana», XXI, 1964, pp. 143-190
- Osvaldo Gambassi, L’Accademia Filarmonica di Bologna. Fondazione, statuti e aggregazioni, Firenze, Olschki, 1992 («Historiae musicae cultores», LXIII)
- Francesco Lora, Il canto dell’Assunzione viene da Firenze, «Gli Amici della Musica», a. XV, n. 10, ottobre 2004, p. 4
- Francesco Lora, Mottetti grossi di Perti per le chiese di Bologna: una struttura con replica conclusiva del primo coro, senza «Alleluia», «Rassegna storica crevalcorese», a. [II], n. 4, dicembre 2006, pp. 26-57
- Francesco Lora, Le voci sacre, «Gli Amici della Musica», a. XVII, n. 9, settembre 2006, pp. 8-9
- Juliane Riepe, Gli oratorii di Giacomo Antonio Perti: cronologia e ricognizione delle fonti, «Studi musicali», XXII, 1993, pp. 115-232
- Anne Schnoebelen, Performance Practices at San Petronio in the Baroque, «Acta Musicologica», XLI, 1969, pp. 37-53
- Giuseppe Vecchi, Giacomo Antonio Perti (1661- 1756), Bologna, Accademia Filarmonica, 1961
- Carlo Vitali, Preghiera, arte e business nei mottetti di Perti, «MI», a. XII, n. 4, ottobre-novembre 2002, pp. 29-30
