Gaio Cassio Longino
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Gaio Cassio Longino (in latino C. Cassius Longinus), (Roma 85 a.C. – Filippi 42 a.C.), uomo politico romano; rimasto famoso poiché fu uno dei promotori della congiura, che causò l’uccisione di Gaio Giulio Cesare nel 44 a.C..
Prese parte alla guerra contro i Parti, al fianco di Marco Licinio Crasso; nominato tribuno della plebe nel 49 a.C.., si schierò dalla parte di Pompeo Magno a quella di Cesare; nonostante il suo rapporto con Cesare si fosse consolidato, Cassio decise, nel 44 a.C., di allontanarsi dalla corrente politica di Cesare per essere uno degli organizzatori del complotto, che portò il medesimo alla morte.
Dopo l’assassinio del dittatore, Cassio insieme a Bruto (figlio adottivo di Cesare, anch’egli fautore della congiura del padre) fuggì da Roma, timoroso delle rappresaglie messe in atto da Marco Antonio (fedele luogotenente di Cesare) e dall’emergente e giovane Ottaviano (futuro primo imperatore di Roma con il nome di Augusto). Tuttavia i due cospiranti non riuscirono a farla franca; Gaio Cassio, sconfitto nella battaglia di Filippi (42 a.C.), si tolse la vita.