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Cetnici - Wikipedia

Cetnici

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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I Cetnici (cirillico serbo четници, četnici /ʧɛtniʦi/) sono un movimento politico e militare serbo. Il loro nome deriva dal termine četa ("truppa" o "banda").

Indice

[modifica] Origini

I Cetnici si formarono inizialmente dallo scontro della Macedonia con gli Ottomani. Anche altre etnie balcaniche crearono i loro distaccamenti cetnici. Inizialmente gli Ottomani non ostacolarono questo movimento in modo duro, poiché non creava problemi a causa dei constrasti tra le varie fazioni.
Combatterono in Erzegovina contro i Turchi e nella Macedonia settentrionale contro i Turchi e gli Albanesi che li appoggiavano.

All'inizio delle Guerre Balcaniche si erano formate 110 IMRO (Internal Macedonian Revolutionary Organization), 108 Greche, 30 Serbe e 5 Valacche. Combatterono contro i Turchi nella Prima Guerra Balcanica, mentre nella Prima Guerra Mondiale combatterono contro l'Austria-Ungheria.

[modifica] Ideologia

I Cetnici erano monarchici, infatti il loro saluto era За краља и отаџбину (Za kralja i otadžbinu), tradotto: "Per il Re e la Patria".

I loro valori sono quelli della famiglia e della proprieta privata, erano di conseguenza anti-comunisti. Lottano per la restaurazione della monarchia, alcune fazioni per la creazione di una Grande Serbia (nazionalismo panserbo).

Molti cetnici portano la barba lunga, come usanza della chiesa ortodossa per esprimere cordoglio, in questo caso per la Patria occupata e devastata dalla guerra. Si diceva che non se la sarebbero tagliata fino al ritorno del loro re.

Alcuni non-serbi (Croati, Sloveni e Musulmani Bosniaci[1]) sposarono la causa dei cetnici. Erano per lo più patrioti jugoslavi, monarchici, anti-comunisti o anti-fascisti. Non lottavano per realizzare la Grande Serbia, ma per la liberazione del proprio paese, il Regno di Jugoslavia, dall'invasore nazi-fascista.

[modifica] Bandiera

La bandiera cetnica
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La bandiera cetnica


La bandiera dei cetnici è formata da due ossa incrociate ed un teschio su sfondo nero. L'iscrizione dice: ЗА КРАЉА И ОТАЏБИНУ СЛОБОДА ИЛИ СМРТ (alfabeto latino: za kralja i otadžbinu sloboda ili smrt) che significa:"Per il Re e la Patria libertà o morte"

Altre versioni della bandiera portano la dicitura: С ВЕРОМ У БОГА СЛОБОДА ИЛИ СМРТ (alfabeto latino: s verom u boga sloboda ili smrt) tradotto in italiano:"Con fede in Dio libertà o morte"

[modifica] Seconda Guerra Mondiale

Bombardamento di Belgrado nel 1941
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Bombardamento di Belgrado nel 1941

Dopo che l'esercito monarchico jugoslavo si arrese nell'aprile del 1941, alcuni dei soldati jugoslavi rimasti, per lo più ufficiali di nazionalità serba, si riunirono sotto il controllo del colonello Draža Mihailović nel distretto di Ravna Gora, in Serbia occidentale, e costituirono il 13 maggio del 1941 l'Esercito Jugoslavo in Patria (JVUO, Jugoslovenska Vojska U Otadžbini; cirillico, Jугословенска војска у отаџбини, ЈВуО), fedele al Re Pietro II in esilio e pronto a combattere l'occupazione tedesca. Mihailović diresse le sue unità in modo che si armassero e attendessero, evitò di fare azioni di scarsa importanza strategica. Dietro questo suo comportamento c'era il fatto che era stato ufficiale durante la Prima Guerra Mondiale.

Tra il '41 e il '43 i cetnici ebbero il supporto degli Alleati. Il Time nel 1942 pubblicò un articolo in cui elogiava i successi dei cetnici e designava il loro comandante come unico portatore di libertà nell'Europa nazi-fascista. Comunque i partigiani di Tito combatterono i nazisti nella stessa maniera. Sia Tito che Mihailović avevano sulla testa una taglia tedesca di 100.000 reichsmark per la loro uccisione.

Durante la Seconda Guerra Mondiale i cetnici erano contrapposti a 2 nemici principali: gli occupanti tedeschi e gli ustascia da una parte, e i partigiani comunisti di tito, ideologicamente avvversi, dall'altra.

Nell'estate del 1941 l'attività di guerriglia aumentò e i nazisti risposero molto duramente contro la popolazione civile, con delle pene predeterminate: 100 civili serbi per ogni soldato della Wehrmacht ucciso e 50 per ogni ferito. I due movimenti anti-fascisti, cetnici e partigiani titini, dapprima collaborarono mentre in un secondo tempo iniziarono a combattersi l'uno contro l'altro.

Nell'autunno del 1941 i tedeschi iniziarono una pesante controffensiva nelle zone di Ravna Gora e Užice. Mihailović propose una tregua che venne rifiutata e i cetnici dovettero indietreggiare in Bosnia orientale e nel Sandžak. Qui vennero in conflitto diretto con gli Ustascia.

Nella zona meridionale della loro zona d'occupazione gli Italiani strinsero un'alleanza strategica coi cetnici contro i partigiani e gli ustascia. I cetnici collaborarono anche col governo fantoccio di Milan Dedić in Serbia. Alla fine i cetnici iniziarono a concetrare i loro sforzi contro le forze partigiane, perfino alleandosi con i nazisti in alcune parti della Bosnia. Un obiettivo secondario di Mihailović era di preservare il maggior numero possibile di vite serbe anche se questo voleva dire collaborare col nemico, e uccidere decine di migliaia di civili musulmani e croati in Bosnia-Erzegovina e in Croazia.

Gli alleati avevno inizialmente supportato i cetnici perché avevano un'opinione migliore di loro che dei partigiani comunisti potenzilamente pro-sovietici. Era stata pianificata l'invasione dei Balcani e i movimenti della resistenza erano strategicamente molto importanti, bisognava decidere quale delle due fazioni supportare. Un certo numero delle missioni del "Special Operations Executive" (SOE) furono mandate nei Balcani per studiare la situazione sul campo. Allo stesso tempo gli alleati rinunciarono all'invasione dei Balcani e invertirono il loro supporto dai cetnici, rei di collaborare con le potenze dell'Asse, ai partigiani. Alla Conferenza di Teheran del '43 e a quella di Jalta del '45 Churchill e Stalin decisero di dividersi a metà la sfera d'influenza sui Balcani.

Il 16 giugno del 1944 fu firmato sull'isola di Vis (Lissa) in Croazia gli accordi tra Tito e il governo monarchico in esilio (Accordi Tito-Šubašić o "Trattato di Vis", viški sporazum). Il documento chiamava tutti gli Sloveni, i Serbi e i Croati ad aderire alla lotta partigiana. I partigiani furono riconosciuti dal governo reale come l'Esercito regolare della Jugoslavia. Mihailović e molti cetnici rifiutarono. Il 29 agosto re Pietro II destituì Draža Mihailović da comandante in capo del JVUO e il 12 settembre mise Tito al suo posto.

Alla fine della guerra i cetnici erano ancora numericamente validi. Alcuni si unirono alle forze tedesche per nonarrendersi alle forze anglo-americane. Mihailović e i suoi pochi fedelissimi rimasti (incluso il padra di Radovan Karadžić) tentarono di aprirsi la strada per Ravna Gora, ma furono catturati dai partigiani di Tito. Nel marzo del 1946 Mihailović fu trasferito a Belgrado, dove in luglio fu processato e condannato a morte con l'accusa di tradimento.

Gli ultimi cetnici rimasti furono catturati nella zona di confine tra Bosnia e Montenegro nel 1957.

  • alcuni inquadrati nelle Milizie Volontarie Anticomuniste, altri in formazioni autonome
  • collaborazione con gli italiani fino al 1943, e con i tedeschi nel biennio successivo
  • l’ambiguo atteggiamento di Stalin nei confronti del movimento di Mihajlovic che, oltre ad essere monarchico e a combattere il trotzkista Tito, era anche panslavista e filorusso
  • un movimento che nasce per combattere i croati e gli occupanti italo-tedeschi e poi finisce per collaborare con entrambi pagando pesantemente il prezzo dell’alleanza con la parte sconfitta
  • Dopo il 1946, anno della cattura e della fucilazione del proprio leader il movimento dei cetnici cercò di sopravvivere in esilio.

[modifica] Anni '90

  • Nel 1991 sono tornati a combattere nella guerra civile jugoslava costituendo il movimento di guerriglia più spietato e oltranzista.

[modifica] Ai giorni nostri

Vuk Drašković
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Vuk Drašković

Il 21 dicembre 2004 è stata approvata dal Parlamento serbo una legge che equipara i cetnici di Mihailović ai partigiani di Tito, considerati allo stesso modo parte dell'antifascismo jugoslavo durante la Seconda Guerra Mondiale. La proposta di legge è venuta dall'SPO (Srpski Pokret Obnove "Movimento del Rinnovamente Serbo"), il partito dell'allora Ministro degli Interni Vuk Drašković.

Il 9 maggio 2005, giornata mondiale di celebrazione per la vittoria sulle forze nazifasciste, l'amministrazione statunitense consegna la Legion of Merit, la più alta onorificenza negli USA, alla nipote di Draža Mihailović, Gordana Mihailović. L'attribuzione della medaglia al valore avvenne nel 1948 ad opera del Presidente statunitense Harry S. Truman, per aver salvato 500 piloti dell'aviazione USA i cui aerei erano caduti sulla Serbia nel 1944.

Ogni anno, il 15 maggio, ha luogo il consueto e annuale incontro del movimento cetnico a Ravna Gora, in Serbia.

[modifica] Note

  1. Mihajlović con i leader musulmani a Bijeljina

[modifica] Bibliografia

  • Stefano Bianchini. La questione jugoslava. Firenze, Giunti, 1999. ISBN 8809013786

Ulteriori letture:

  • Stefano Fabei. I cetnici nella seconda guerra mondiale - Dalla Resistenza alla collaborazione con l'Esercito italiano. Gorizia, Libreria Editrice Goriziana, 2006. ISBN 88-86928-95-5

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