Biafra
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Motto nationale: Pace, Unità, Libertà | |||
Lingue Ufficiali | Igbo, Inglese | ||
Capitale | Enugu | ||
Città più grande | Port Harcourt | ||
Capo di Stato | Chukwuemeka Odumegwu Ojukwu
Capo di Stato Maggiore (VP) Philip Effiong |
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Area - Totale - Acqua |
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Popolazione | 13,500,000 (1967) | ||
Moneta | Biafran pound (BIAP) | ||
Creato | 30 maggio 1967 | ||
Dissolto | 15 gennaio 1970 | ||
Inno nazionale | Terra del Sole nascente | ||
Demonym | Biafran |
La Repubblica del Biafra ebbe una vita breve come stato secessionista nel sud-est della Nigeria. Esistette dal 30 maggio 1967 al 15 gennaio 1970. Il Capo di Stato Maggiore annunciò formalmente la capitolazione il 12 gennaio. Il paese prese nome dal Golfo del Biafra, sul quale si affaccia.
Il Biafra fu riconosciuto solo da un piccolo numero di paesi durante la sua esistenza: Gabon, Haiti, Costa d'Avorio, Tanzania e Zambia. Malgrado la mancanza di un riconoscimento ufficiale, altri paesi fornirono assistenza militare al Biafra e in modo particolare Francia, Rhodesia e Sudafrica. L'aiuto del Portogallo fu cruciale per la sopravvivenza della repubblica. L'allora colonia portoghese di Sao Tomè e Principe divenne un centro di raccolta degli aiuti umanitari. La moneta del Biafra fu stampata a Lisbona, che era anche sede dei principali uffici d'oltremare del Biafra. Israele diede al Biafra le armi catturate nella Guerra dei sei giorni, ma non fornì altra assitenza proprio a causa di quella guerra.
Nel Gennaio 1966, ci fu in Nigeria un tentativo di colpo di stato, che fu sanguinoso ma di breve durata. Dal momento che quasi tutti gli ufficiali igbo dell'esercito nigeriano erano sopravvissuti, si sospettò che fossero stati proprio loro a provocare il colpo di stato, e nei mesi di maggio e settembre 1966, gli igbo immigrati nel nord della Nigeria furono vittime di uccisioni di massa. Quasi tutta la popolazione igbo, stimata allora in 11 milioni, viveva in quello che era la regione est della Nigeria, amministrata da un governatore militare igbo, il tenente colonnello Chukwuemeka Odumegwu Ojukwu. Egli dichiarò la regione uno stato indipendente con capitale Enugu e le sue truppo iniziarono a confiscare le risorse federali, come per esempio i veicoli postali in entrata.
La Nigeria rispose inizialmente con un blocco economico e invase il territorio il 6 luglio 1967. Nella successiva guerra civile, le truppe del Biafra compirono delle incursioni a ovest, in territorio nigeriano, nei mesi di luglio e agosto. Le truppe nigeriane, però, si difesero e contrattaccarono, avanzando in Biafra e obbligando il governo a trasferire ripetutamente la capitale da Enugu ad Aba e poi a Umuahia verso la fine dell'anno, e infine a Owerri nel 1969.
Dal 1970, il Biafra è stato sconvolto dalla guerra e si trovò ad avere una grande necessità di viveri. In pieno collasso militare ed economico, Chukwuemeka Odumegwu Ojukwu fuggì dal paese e il resto del territorio della repubblica fu reincorporato nella Nigeria. Si ritiene che circa un milione di persone siano morte nel conflitto, soprattutto a causa della fame e delle malattie.
Dopo la guerra, per cancellarne anche il nome, il governo nigeriano rinominò il Golfo del Biafra come Golfo di Bonny.
[modifica] Il percorso di riconciliazione
Il 29 maggio 2000, il giornale Guardian of Lagos riferì che il Presidente Olusegun Obasanjo commutò in pensionamento il congedo di tutti i militari che avevano combattutto per la secessione del Biafra. In una trasmissione su una rete televisiva nazionale, disse che la decisione si fondava sulla convinzione che la giustizia deve sempre essere temperata dalla misericordia. Si deve anche considerare il fatto che durante l'anno precedente questa dichiarazione, c'era stato un ritorno del sentimento pro-Biafra in una parte della popolazione ibgo che sosteneva di essere stata emarginata nella federazione nigeriana [1].
[modifica] Bibliografia
- Surviving in Biafra: La Storia della guerra civile nigeriana di Alfred Obiora Uzokwe, ISBN 0595263666
- The Last Adventurer di Rolf Steiner - Steiner fu un mercenario delle forze del Biafra.
- The Ship's Cat di Jock Brandis, ISBN 0595129978 -
- The Biafra story di Frederick Forsyth del 1969
[modifica] Collegamenti esterni
- Biafraland - Sito indipendentista del Biafra.