Bernardo Clesio
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Cardinale | |
Bernardo Clesio della Chiesa cattolica |
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Proclamato | 9 marzo 1530 da Papa Clemente VII |
Nato | 1485, Cles |
Ordinato | |
Consacrato | |
Vescovo | |
Deceduto | 1539, Bressanone |
Cardinale Titolo cardinalizio Collegio cardinalizio · Concistoro Tutti i cardinali |
Bernardo II di Cles (Cles 11 marzo 1485 - Bressanone 30 luglio 1539), più conosciuto come Bernardo Clesio (in tedesco Bernhard von Cles), fu un'importante figura religiosa e politica vissuta a cavallo tra il XV e il XVI secolo.
Bernardo Clesio nacque nel 1485 a Cles, in Val di Non, da una famiglia di nobili trentini e tirolesi. Fu un colto uomo di legge, nonché un abile diplomatico. Nel 1514 divenne vescovo di Trento per volontà di papa Leone X e ricevette il potere temporale di principe da Massimiliano I.
Nel 1528 fece pubblicare lo statuto di Trento e favorì la diffusione della cultura e della civiltà umanistica: a testimoniare questa sua sensibilità nei confronti degli studi umanistici si può ricordare la corrispondenza con il filosofo Erasmo da Rotterdam, più volte invitato da Bernardo alla corte tridentina.
Clesio si impegnò in una generale ristrutturazione della città e del Principato: modernizzò gli acquedotti della città, rimise in funzione la zecca vescovile, aumentò i commerci e fece prosperare le miniere del Trentino. Ristrutturò, oltre che numerosi castelli trentini, anche la tradizionale dimora del principe-vescovo della città, il castello del Buonconsiglio, realizzando un nuovo edificio all'interno della struttura del castello, il Magno Palazzo, descritto dal medico senese Pier Andrea Mattioli. Ad affrescare la nuova residenza vescovile vennero chiamati il Romanino e Dosso Dossi.
Fu consigliere dell’imperatore Massimiliano I e contribuì, in qualità di principe-vescovo e membro della dieta imperiale, all’elezione di Carlo V nel 1519. Inoltre ricoprì il ruolo di gran cancelliere (magnus cancellarius) imperiale, di responsabile della politica estera dell'Impero e di presidente del Consiglio segreto di Vienna.
Clesio si adoperò per l'organizzazione del Concilio di Trento, allo scopo di trovare una mediazione tra la Riforma protestante, che si stava diffondendo all'interno delle terre dell'Impero, e l'autorità papale. A Bologna venne creato cardinale da papa Clemente VII nel 1530.
Con la morte di papa Clemente VII, divenne il candidato proposto dai vescovi tedeschi e dall'imperatore per il conclave del 1534, ma la sua vicinanza alla corte imperiale, ritenuta eccessiva dagli ambienti romani, fece sfumare le sue ambizioni papali. Venne infatti eletto Alessandro Farnese (papa Paolo III).
Nel 1538 Paolo III gli affidò l’amministrazione della diocesi di Bressanone. Nella città altoatesina morì, durante un banchetto, il 30 luglio 1539. A Clesio succedette il cardinale Cristoforo Madruzzo.
Uno studio storico organico su questa figura manca soprattutto per la difficoltà di capire un personaggio considerato "tedesco" dai popoli italiani, ma allo stesso tempo "latino" dalle popolazioni germanofone. Ma è questo carattere a differenziarlo da tanti personaggi a lui contemporanei: l'essere appunto un europeo di una zona di transizione come il Trentino. Da una parte si rapportò con la Chiesa Romana, i papi e le maggiori corti italiane (Medici, Gonzaga, Sforza). Dall'altra parte Clesio mantenne sempre stretti i legami con il mondo tedesco, la famiglia Asburgo e si confrontò con le tesi della Riforma.
In Trentino la sua influenza è visibile soprattutto nei palazzi in puro stile rinascimentale e nell'importante riorganizzazione urbanistica della città, nonché dalla riforma da lui voluta relativamente alla diocesi. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la sua ferrea volontà di difendere il Cristianesimo dal pericolo dello scisma. È amaro notare come il maggiore fautore del Concilio di Trento non abbia potuto parteciparvi perché colto improvvisamente da colpo apoplettico.
Predecessore: Giorgio III Neideck |
Principe vescovo di Trento 1514 - 1539 |
Successore: Cristoforo Madruzzo |