Antonio D'Alessandro
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Antonio D'Alessandro (Napoli, 1443-1479) fu un diplomatico ed un eminente giurista italiano appartenente all'indirizzo scolastico, molto stimato dalla monarchia aragonese.
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[modifica] Biografia
Aveva studiato presso Francesco Aretino; si rammenta che il primo libro stampato nel 1482 fu proprio un testo giuridico, i Consilia seu responsa juris di Francesco Accolti (1418-1483 o 1486), noto anche come Francesco Aretino, professore di diritto nello Studium litterarum di Arezzo, discepolo del Filelfo. Per inciso, Francesco Accolti fu un giurista di fama, che gli Sforza riuscirono ad imbrigliare con la nomina al Consiglio Segreto e con stipendi elevati.
All'epoca della Scolastica infatti, non tutti gli uomini di cultura, e quindi anche i giuristi, erano molto indipendenti: molti si trovavano "costretti" a fare i cortigiani ed a vestire "i colori del principe" (come sostenuto da F. Chabod), cercando allo stesso tempo di sfruttare questa nuova collocazione sociale per sé e per le proprie famiglie.
Sebbene la famiglia D'Alessandro godesse di buone condizioni economiche, l'ambizioso Antonio ricoprì la carica di giudice della Vicaria (1481), auditore del re Ferdinando I di Aragona (dal 1494 al 1496), presidente della Regia Camera della Sommaria, Viceprotonotario del Regno, presidente del Sacro Regio Consiglio (1503) e professore di giurisprudenza nell’Univeristà partenopea dei Regi Studi.
Per aver ricoperto con valentìa ed efficienza tali incarichi, fu insignito del collare dell’Ordine della Giara (onorificenza molto importante della dinastia aragonese).
[modifica] La carriera diplomatica
D'Alessandro fu anche il primo rappresentante diplomatico del re di Napoli Fernando I D'Aragona presso:
- il Papa Pio II nel 1458;
- il re Giovanni II di Aragona nel 1459;
- il re di Francia;
- Lorenzo de' Medici.
Fu anche "inviato speciale" a Firenze nel 1481. La monarchia aragonese lo accreditò quale diplomatico anche in Milano e Venezia.
Egli raggiunse l’apice della carriera nel 1480, quando fu nominato Presidente del Sacro Real Consiglio (Sacrum Regium Neapolitanum Consilium, massimo organo giurisdizionale creato da Alfonso I d'Aragona intorno al 1450, con il compito di giudicare in grado di appello tutte le cause del regno anche provenienti dai tribunali minori]].
[modifica] Opere
Nel 1474 pubblicò a Napoli un commento alla seconda parte del codice, intitolato Reportata Clarissimi U.I. Interpetris Domini Antonii de Alexandro super II Codicis, contenuto in Florenti studio Parthenopeo.
Un'altra sua opera (De haereditatibus quae ab intestato deferentur) fu edita a Venezia nel 1499 e a Basilea nel 1556.
Scrisse anche Addictiones ad Consuetudines Neapolitanas.
[modifica] Il monumento
Nella Chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto, chiamata di Sant'Anna de' Lombardi, che è un vero museo di arte rinascimentale, ed in particolare nella cappella Fiodo (Alessio Fiodo fu un privilegiato napoletano, ossia un mercante di pezze seu stracci che aveva avuto fortuna e si era arricchito, accumulando un patrimonio di 3700 ducati, come risulta dai documenti del Catasto Onciario del'epoca), vi è un monumento ad Antonio d'Alessandro, opera di Tommaso Malvito, artista comasco.
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