Anfiteatro di Catania
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L'anfiteatro di Catania fu costruito nel II secolo, la data precisa è incerta, ma l'architettura fa propendere per l' epoca tra gli imperatori Adriano e Antonino Pio.
Fu uno dei grandi anfiteatri romani; solo il Colosseo e quello di Verona lo superavano. Aveva la pianta di forma ellittica con un diametro maggiore di circa 70 m. ed uno minore di circa 50 m.. Addossato alla vicina collina ne era separato da un corridoio con grandi archi e volte che facevano da sostegno per le gradinate. Era prevista anche una copertura con grandi teli per il riparo dal forte sole o nel caso di pioggia. La cavea presentava 14 gradoni. Venne costruito con la pietra lavica dell'Etna ricoperta da marmi ed aveva trentadue ordini di posti potendo così ospitare più di 15.000 persone. Vi si svolgevano anche le naumachie, vere battaglie navali con navi e combattenti dopo averlo riempito di acqua.
Fu in parte coperto dalla lava del 251; Totila re dei Goti fece usare i materiali per cingere di mura la città e, nell'XI secolo, le sue strutture furono utilizzate da Ruggero II di Sicilia come cava per la costruzione della Cattedrale di Sant'Agata e forse anche del Castello Ursino. Dopo il terremoto del 1693, venne interrato con le macerie per evitare che i suoi cunicoli servissero da nascondigli per i malfattori e poi trasformato in piazza d'armi. Fu in seguito coperto dalla costruzione di nuove case e della Chiesa di san Biagio. Il principe di Biscari, dato che alcuni visitatori stranieri avevano negato che fosse mai esistito a Catania, impiegò consistenti somme del suo denaro per eseguire degli scavi e in due anni ne portò a giorno un intero corridoio e quattro grandi archi della galleria esterna.
Nel 1904, durante l'amministrazione De Felice ad opera dell'architetto Filadelfo Fichera, si iniziarono i lavori per riportarlo alla luce. Nel 1907 si svolse la cerimonia di apertura, a cui fu presente anche il re Vittorio Emanuele III. I suoi resti, rappresentanti meno di un quarto dell'intero anfiteatro, sono visitabili dall'ingresso di piazza Stesicoro e da via Colosseo. La restante parte dell'anfiteatro è ancora interrata sotto le zone di Via Neve, Via Manzoni e Via Penninello.
[modifica] Bibliografia
- Cesare Sposito. L'anfiteatro romano di Catania. Dario Flaccovio Editore, 2003
- Giuffrida Tino.Catania dalle origini alla dominazione normanna. Libreria Editrice Bonaccorso
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