Syldavia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Syldavia è una terra immaginaria delle Avventure di Tintin.
Indice |
[modifica] Geografia
Inventata da Hergé in uno dei suoi celebri fumetti del reporter Tintin ("Lo scettro di Ottokar"). Situata sui Balcani, La Syldavia è anche conosciuta col nome di "Regno del pellicano nero" e non conta che 642 000 abitanti. Il paese è composto dalle due grandi vallate dei fiumi Wladir e Multus che si congiungono a Klow, la capitale (122 000 abitanti). Tra le altre città, Niedzrow (46 000 abitanti), Sbrodj (14000 abitanti, sede del centro di ricerca atomica), St.Wladimir (9500 abitanti), Kragoniedin (stabilimento termale 7000 abitanti) La Syldavia confina con un'altra terra immaginaria, la Borduria.
[modifica] Economia
- Il sottosuolo è molto ricco così come la superficie, molto fertile soprattutto per la coltivazione del grano.
- La moneta coniata è il khor.
- Le principali esportazioni sono l'acqua minarale di Klow, legname e cavalli.
- I violinisti sildavi sono molto rinomati.
- Sul territorio è presente la compagnia aerea di bandiera Syldair. Gli aeroporti sono a Klow (Ottokar IV International e Klow City airport), Niedzrow, Sbrodj (C.R.A.) e Flechizaff
[modifica] Storia
La Syldavia conobbe una storia tanto fantastica quanto movimentata, poiché essa fu sotto la dominazione turca per più di due secoli, fino al 1127 quando gli Slavi riconquistarono il territorio sotto il comando di Hveghi, il quale diventò il re Muskar I. Ma fu nel XIV sec. che i Turchi cominciarono a invadere i Balcani e di conseguenza il Sildavo divenne una lingua germanica malgrado la grafia cirillica. I successori turchi si indebolirono poco a poco e la Borduria, paese confinante, conquistò il paese nel 1195. Nel 1275, il barone sildavo Almazout cacciò gli occupanti e divenne re sotto il nome di Ottokar I. Ciononostante non fu che sotto il regno di Ottokar IV che il paese si sviluppò e venne unificato. In seguito a una disputa con un barone, il re si difese con il suo scettro: da quel giorno, per salvaguardare il suo trono, il re deve presentare il suo scettro alla folla durante la festa nazionale, per San Wladimir. Questo avvenimento è anche all'origine del motto di questo paese: Eih bennek, eih blavek, che significa, secondo le diverse versioni «Io ci sono, io ci resto» oppure «Chi ci sfiora, si punge».