Supermarine Scimitar
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Supermarine Scimitar | |
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Descrizione | |
Ruolo | Aereo da caccia imbarcato |
Equipaggio | 1 |
Primo volo | gennaio 1956 |
Entrata in servizio | 1957 |
Costruttore | Supermarine |
Esemplari costruiti | 76 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 16,87 m |
Apertura alare | 11,33 m |
Altezza | 5,28 m |
Superficie alare | 45 m² |
Pesi | |
A vuoto | 10.869 kg |
Massimo al decollo | 18.851 kg |
Propulsione | |
Motore | due turbogetti R.R. Avon Mk 202 |
Spinta | 5.105 kg |
Prestazioni | |
Velocità massima | 1.190 km/h orari al livello del mare |
Autonomia | 2.230 kg |
Tangenza | 14.000 m |
Armamento | |
Cannoni | quattro da 30 mm Aden |
Altro | 3.600 kg di carichi vari. |
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Progetto:Aviazione |
Il Supermarine Scimitar, epigono della ditta Supermarine, era un grosso cacciabombardiere inglese imbarcato impiegato dalla seconda metà degli anni '50. Era dotato di grande potenza ed ali a freccia, ma era molto carente come avionica di missione e versatilità d'impiego.
[modifica] Sviluppo
La Supermarine si era già occupata di propulsione a reazione con l'Attacker, molto limitato e di poco successo ma che costituì la base da cui partì l'evoluzione di tipi successivi e potenziati.
Il Supermarine 508 (con ali diritte e coda a farfalla) era il primo di essi, e volò nell'agosto 1951, seguito dal successivo 525 nell'aprile del 1954, il quale introduceva l'ala a freccia, mentre infine il prototipo Type 544 andò in volo nel gennaio 1956.
I pesi e la potenza furono molto incrementati e adesso la nuova macchina si caratterizzava da una massa dell'ordine delle oltre 15 tonnellate ed aveva una notevole raffinazione delle tecnologie impiegate nella sua progettazione rispetto all'ormai lontano predecessore Attacker, di cui conservava vagamente la fisionomia.
[modifica] Tecnica
Lo Scimitar era costruito secondo la regola delle aree, che dava alla fusoliera la minore resistenza possibile in regime transonico/supersonico, benché l'aereo non fosse una macchina supersonica e non ne avesse bisogno in maniera tassativa.
L'ala era a freccia di media angolazione, con larga corda e ampia superficie, cosa che dava un carico alare relativamente basso. Esistevano ipersostentatori "soffiati" sul bordo d'uscita, ovvero con un'azione potenziata con i gas prelevati dai turbogetti attraverso un condotto, mentre sul bordo d'attacco erano presenti "denti di cane" per migliorare il comportamento in volo, come anche paretine antiscorrimento a metà ala.
Anche i piani di coda avevano una conformazione simile, con quelli orizzontali, curiosamente ad angolo di diedro negativo, che si sorreggevano nella parte bassa del timone verticale, elegantemente conformato con una freccia elevata e corda ridotta.
La formula propulsiva prevedeva due potenti motori Avon, turbogetti di considerevole successo all'epoca, le cui prese d'aria erano situate dietro l'abitacolo, in una posizione tradizionale. I condotti di scarico erano incassati in strutture d'acciaio protettive, semi affogate nella fusoliera, molto larga per contenere sia i motori accoppiati che il carburante, probabilmente non meno di 5.000 litri.
Il pilota aveva un'abitatolo che offriva un'ottima visibilità, con un tettuccio a bolla molto elevato sulla fusoliera, che terminava a prua con un piccolo muso che, se non ostacolava la visione in avanti, non possedeva altro che un piccolo radar telemetrico e la sonda per il rifornimento in volo.
Le armi comprendevano quattro cannoni Aden da 30 mm e 3.600 kg di carico in quattro piloni subalari. I cannoni erano dietro l'abitacolo e disponevano probabilmente di 500 colpi complessivi. Le armi potevano comprendere vari missili come gli AIM-9 Sidewinder e i Bullpup statunitensi, 96 razzi aria-terra o un'arma nucleare.
[modifica] Impiego
La macchina entrò in servizio nel 1957 e vi rimase fino al 1969: non era un velivolo molto riuscito perché costoso e privo di capacità ogni tempo. Inoltre i missili usati furono principalmente i deludenti Bullpup americani e solo per un breve periodo, mentre non molto continuo fu l'impiego dei Sidewinder per la difesa della flotta, difesa che l'aereo, privo di capacità supersoniche ed ogni tempo, non poteva assicurare in maniera soddisfacente.
Aveva un carico bellico elevato e come cacciabombardiere era certo interessante, ma forse il ruolo che lo vide usato con maggior successo fu quello di aerocisterna, grazie ad un'apposito pod ventrale.
La carriera delle macchine inglesi imbarcate era limitata dalle navi che li portavano, molto piccole, e dalla decisione politica del governo laburista del 1966 di radiare progressivamente le portaerei. Lo Scimitar, che non ebbe altri clienti oltre alla Royal Navy, dopo solo 76 macchine F.Mk 1 prodotte terminò la sua parabola produttiva e nel 1969 gli ultimi esemplari vennero ritirati.
Non si sa se fossero state previste altre versioni, dato anche il considerevole margine disponibile in termini di spazio e potenza, ma nel suo modello basico esso offriva indubbiamente poco per il suo costo e peso, anche se era abbastanza progredito in termini aerodinamici e costruttivi.