Web - Amazon

We provide Linux to the World


We support WINRAR [What is this] - [Download .exe file(s) for Windows]

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
SITEMAP
Audiobooks by Valerio Di Stefano: Single Download - Complete Download [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Alphabetical Download  [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Download Instructions

Make a donation: IBAN: IT36M0708677020000000008016 - BIC/SWIFT:  ICRAITRRU60 - VALERIO DI STEFANO or
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Studi sui villaggi medievali in Sicilia - Wikipedia

Studi sui villaggi medievali in Sicilia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Attenzione – L'utente Elitre (discussioni) ha chiesto di verificare che questa voce non costituisca una violazione di copyright perché probabile copia di materiale già pubblicato altrove e dunque non originale. Se puoi, contribuisci adesso a verificarne la compatibilità con la licenza GFDL (vedi Aiuto:Copyright per maggiori dettagli). La voce è stata inserita nella categoria "Da controllare per copyright". Per eventuali note usa la pagina di discussione.

Questa voce è da wikificare

Questa voce riguardante un argomento di archeologia necessita di essere "wikificata", ovvero formattata secondo gli standard di Wikipedia (vedi l'elenco delle voci da wikificare). Modifica questa voce (anche se non sei esperto di archeologia) seguendo le linee guida di Wikipedia e poi rimuovi questo avviso. (voce segnalata nel mese di marzo 2006) Vedi anche: Portale archeologia

Agl’inizi degli anni ’70, quando la nascente archeologia medievale italiana cominciava ad affrontare i temi caldi del dibattito europeo (i villaggi abbandonati, il popolamento rurale, ecc… ), anche in Sicilia, una serie di saggi storici individuava, nell’evoluzione dell’abitato rurale medievale siciliano, un campo di ricerca pochissimo esplorato e dai possibili significativi sviluppi. Fautore e promotore di quest’ambito di ricerche fu uno storico siciliano dell’economia: Carmelo Trasselli. Egli, infatti, in collaborazione con Henry Bresc, Franco D’Angelo e Camillo Filangeri, dava vita, sulla scia di altri gruppi spontanei di ricerca in Italia e all’estero, al G.R.A.M. (Gruppo Ricerche Archeologia Medievale), che s’avvarrà di un bollettino ciclostilato per la pubblicazione degli esiti delle sue ricerche. Il GRAM aveva scelto, quale ambito di ricerche privilegiato, il tema dei villaggi abbandonati siciliani, in quel periodo abbastanza dibattuto in Italia settentrionale ed in Europa, e a tal fine aveva intrapreso una serie di prospezioni sul campo finalizzate all’individuazione dei siti medievali siciliani. Molte di queste ricerche sono state pubblicate, a firma di Trasselli e del suo gruppo, nei primi numeri dell’allora nascente rivista “Sicilia Archeologica”. Il GRAM, avvalendosi della vastissima conoscenza delle fonti archivistiche medievali di H. Bresc e C. Trasselli, aveva enucleato i problemi chiave della realtà rurale isolana ed aveva proposto, sulla base d’indagini mirate su un’area campione come quella del territorio di Termini Imerese, un primo modello interpretativo. Uno studio successivo di M. Aymard e H. Bresc costituisce il tentativo d’elaborare un modello interpretativo applicabile, pur con sfumature locali, a tutta la Sicilia. In questo studio sono affrontati con particolare chiarezza e dovizia di fonti tutte quelle problematiche storiche per le quali la sola documentazione archivistica è sufficiente: considerazioni sul casale d’età normanna, i suoi legami col villanaggio e con la distribuzione ineguale della feudalità, l’evoluzione dal casale abitato al feudo spopolato, ecc… Malgrado tutto, era chiaro per gli autori che solo indagini archeologiche potevano dare risposte a quesiti chiave per la lettura della storia del popolamento in Sicilia quali il problema della continuità fra età tardo-antica e bizantina ed epoca arabo-normanna. Bisogna infine citare lo studio di H. Bresc per il Colloquio Internazionale d’Archeologia Medievale tenutosi a Palermo ed Erice nel 1974, dove lo studioso rendeva conto di una prima vastissima schedatura documentaria degli abitati medievali della Sicilia con dati numerici sulla scala dell’intero territorio isolano, schematiche ricostruzioni cartografiche che per la prima volta hanno messo in luce alcuni fenomeni macroscopici: la grande diffusione dei casali nel XII secolo ed ancora all’inizio del successivo, il declino di questo tipo d’insediamento fino alla sparizione completa. L’evoluzione dell’abitato siciliano fra XIII e XIV secolo veniva quindi caratterizzata dalla concentrazione e dalla fortificazione degl’insediamenti, nonché la proliferazione di castelli isolati e privi di un abitato di riferimento nella seconda metà del XIV secolo.

Un altro fondamentale contributo alla storia dell’insediamento siciliano medievale, avviato da J. Johns negli anni ’70 è quello della “Monreale Survey”. Trattasi di una serie di prospezioni nel territorio della diocesi di Monreale, mirate allo studio dei musulmani della Sicilia normanna. Queste prospezioni hanno inoltre fornito un quadro abbastanza ampio della storia dell’insediamento in Sicilia che aspetta ancora una pubblicazione definitiva.

I primi scavi sistematici di siti medievali in Sicilia promossi sulla scia di queste ricerche pionieristiche sono stati quelli degl’insediamenti abbandonati nel corso del tardo-medioevo che aveva conosciuto in Michele Amari di Brucato e Monte Iato, e quello del castello di Calathamet.

Queste ricerche in Sicilia s’innestano tutte nel solco di una tradizione di studi più antica, che aveva conosciuto in Michele Amari uno dei suoi più illustri esponenti. Lo studioso palermitano, infatti, nella seconda metà dell’Ottocento pubblicava due opere ancora oggi fondamentalmente importanti per lo studio della Sicilia musulmana e normanna: la traduzione delle fonti scritte arabe riguardanti la Sicilia e la storia dei Musulmani nella quale, sulla base della documentazione scritta e documentaria, operava una sintesi non solo storica, ma anche sugli usi e costumi nella Sicilia araba e poi normanna. Per quanto riguarda la ricerca sul campo poi, agl’inizi del Novecento l’attività instancabile di Paolo Orsi aveva interessato anche i cosiddetti “secoli bui” e, nell’immediato dopoguerra, A. Ragona pubblicava numerosi studi sulla ceramica siciliana e gli esiti dello scavo d’alcune fornaci medievali scoperte fortuitamente ad Agrigento. Questa straordinaria scoperta aveva fornito la prova certa della produzione nell’isola d’alcune classi ceramiche altrimenti note quali la cosiddetta solcata verde e le invetriate policrome del XII secolo.

Recentemente, a partire dalla fine degli anni ’80, sono stati intrapresi nella Sicilia occidentale alcuni scavi sistematici sia in ambito urbano a Palermo (nella chiesa della Magione, nell’area della Nuova Pretura, nel Rione Castello San Pietro, queste ultime due nel quartiere islamico del Seralcadi, nel Palazzo arcivescovile, ecc…) in parte divulgati con note preliminari e lo scavo di due fornaci di ceramica acroma ad Agrigento e del castello medievale di Segesta recentemente pubblicato con un’edizione definitiva. Lo scavo nel Rione Castello San Pietro s’è rivelato per lo studio della Sicilia islamica particolarmente significativo dal momento che ha fornito preziose informazioni sia sulla topografia di Palermo medievale sia sulla crono-tipologia d’alcuni manufatti ceramici databili nei secoli a cavallo tra la dominazione islamica e quella normanna.


[modifica] Bibliografia

  • Arcifa L., Lo scavo archeologico di Castello S. Pietro a Palermo, in "Beni Culturali e Ambientali della Sicilia", VI-VIII (1985-87), 2, pp. 30-41
  • AHMAD A., Storia della Sicilia islamica, introduzione e cura di Umberto Rizzitano, Catania 1977
  • Bellafiore C., Architettura in Sicilia nelle età islamica e normanna : 827-1194, Lombardi, Palermo 1990
  • Molinari A., La produzione ed il commercio in Sicilia tra il X ed il XIII secolo: il contributo delle fonti archeologiche, "Archeologia Medievale" XXI (1994), pp. 99-119
  • Emma Vitale. Corso di Archeologia Cristina e Medievale, Appunti dalle lezioni a cura di Emma Vitale. Palermo, Edizioni Anteprima, 2003.
Our "Network":

Project Gutenberg
https://gutenberg.classicistranieri.com

Encyclopaedia Britannica 1911
https://encyclopaediabritannica.classicistranieri.com

Librivox Audiobooks
https://librivox.classicistranieri.com

Linux Distributions
https://old.classicistranieri.com

Magnatune (MP3 Music)
https://magnatune.classicistranieri.com

Static Wikipedia (June 2008)
https://wikipedia.classicistranieri.com

Static Wikipedia (March 2008)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com/mar2008/

Static Wikipedia (2007)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com

Static Wikipedia (2006)
https://wikipedia2006.classicistranieri.com

Liber Liber
https://liberliber.classicistranieri.com

ZIM Files for Kiwix
https://zim.classicistranieri.com


Other Websites:

Bach - Goldberg Variations
https://www.goldbergvariations.org

Lazarillo de Tormes
https://www.lazarillodetormes.org

Madame Bovary
https://www.madamebovary.org

Il Fu Mattia Pascal
https://www.mattiapascal.it

The Voice in the Desert
https://www.thevoiceinthedesert.org

Confessione d'un amore fascista
https://www.amorefascista.it

Malinverno
https://www.malinverno.org

Debito formativo
https://www.debitoformativo.it

Adina Spire
https://www.adinaspire.com