Stereofonia
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La stereofonia è nata come brevetto, depositato da Blunleil nel 1931 nel Regno Unito. Il termine si riferiva principalmente a tecniche relative alla differenza di intensità del suono.
La moderna stereofonia si propone di consentire tramite tecniche di registrazione e riproduzione del suono, la riproduzione della scena sonora originale simulandone le tre dimensioni (larghezza, altezza e profondità), nonché di mantenere l'equilibrio timbrico e tonale dell'evento originale.
In fase di registrazione si possono usare anche più microfoni e si possono miscelare molteplici tracce, l'obiettivo finale consiste nell'ottenere due sole tracce costituenti il canale sinistro e il canale destro della riproduzione finale.
In fase di riproduzione, ciascun canale verrà riprodotto da un diffusore acustico; posizionando opportunamente i diffusori si otterrà la sensazione di suoni realisticamente riprodotti nell'ambiente d'ascolto.
La stereofonia viene utilizzata soprattutto per la riproduzione di eventi musicali e cinematografici; la capacità di ricreare in riproduzione la stessa scena acustica di origine, è molto elevata e le attuali tecniche di registrazione/riproduzione consentono un elevatissmo grado di resa finale.
Nonostante si vada espandendo la diffusione dei sistemi con audio multicanale (i cosiddetti Home Theater), in particolare per l'ascolto della musica la stereofonia resta preferibile soprattutto perché i suoni ripresi da una coppia di microfoni e riprodotti da due soli diffusori restano ancora oggi più "naturali" di quelli emessi con sistemi anche più complessi e sofisticati.