SN 1987a
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Dati osservativi (Epoca: B1950.0) |
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Tipo | IIp (peculiare) |
Galassia ospite | Grande Nube di Magellano |
Ascensione Retta | 05h 35m 49.942s (1950) |
Declinazione | −69° 17′ 57.60″ (1950) |
Scoperta | 24 febbraio 1987.23:00 UTC [1] |
Magnitudine apparente (V) | +3 |
Caratteristiche fisiche | |
Stella progenitrice | Sanduleak −69° 202 a |
Tipo della progenitrice | supergigante B3 |
Colore (B-V) | +0.085 |
Note | È la supernova più vicina ad essere stata osservata dall'invenzione del telescopio |
La Supernova 1987A fu una supernova nella Grande Nube di Magellano, una vicina galassia nana. Esplose ad una distanza dalla Terra di circa 50.000 parsec, la supernova più vicina da quella del 1604, che si trovava nella Via Lattea. La luce della supernova raggiunse la Terra il 23 febbraio 1987. Poiché era la prima supernova scoperta in quell'anno, fu chiamata "1987a". La sua luminosità raggiunse il massimo in Maggio, con una magnitudine apparente di circa 3, e scese lentamente nei mesi seguenti. Fu la prima occasione per gli astronomi moderni di osservare una supernova relativamente vicina. Poiché 50.000 parsec corrispondono a circa 164.000 anni luce, l'evento cosmico è in realtà accaduto circa 164.000 anni fa.
Circa tre ore dopo che la luce visibile dalla SN 1987a raggiunse la Terra, un'ondata di neutrini fu osservata in due separati rivelatori di neutrini, che erano stati costruiti per studiare il problema dei neutrini solari. Anche se il totale dei neutrini raccolti fu basso (meno di venti in totale), si trattava di un aumento notevole rispetto al livello di fondo osservato. Fu la prima occasione in cui dei neutrini emessi da una supernova furono osservati direttamente, e le osservazioni furono consistenti con i modelli teorici di supernova, dove la maggior parte dell'energia del collasso viene dispersa nello spazio appunto sotto forma di neutrini.
Astrofisici e fisici delle particelle rimpiangono due particolari esperimenti che non furono fatti. Prima di tutto, lo spettro di energia dei neutrini avrebbe potuto essere misurato, se fossero stati usati sensori per neutrini migliori. Secondo, se gli orologi dei due rivelatori di neutrini fossero stati sincronizzati, si sarebbe potuto misurare il tempo che l'onda di neutrini impiegò per viaggiare tra di loro, e quindi determinare se i neutrini stavano viaggiando alla velocità della luce (come particelle senza massa), oppure più lentamente (particelle dotate di massa). Sfortunatamente, mentre il rivelatore di uno dei due laboratori era sincronizzato con un orologio atomico, quello dell'altro laboratorio non lo era, e questa misura fu impossibile da eseguire.
Il precursore della SN 1987a fu una stella supergigante blu, che si pensa avesse una massa di circa 20 volte quella del Sole. Questo richiese una revisione dei modelli di evoluzione stellare per stelle di grande massa, i quali in precedenza suggerivano che le supernovae scaturissero da supergiganti rosse.
Il resto di supernova formato dai detriti della SN 1987a è uno degli oggetti astronomici più studiati.