San Fermo
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San Fermo è un santo festeggiato, secondo la religione cattolica, il 9 agosto. È citato, assieme a san Rustico, già nel Martirologio geronimiano, e successivamente nel Martirologio romano (risalente al XVI secolo).
Di origini nordafricane, san Fermo visse ai tempi dell'imperatore romano Decio, che aveva promosso, fra il 249 e il 251, una delle più dure persecuzioni contro la religione cristiana; Fermo morì di fame presso Cartagine. I suoi resti sono conservati a Verona, presso il complesso di san Fermo Maggiore, all'interno della chiesa superiore (che ospita anche i resti di san Rustico).
[modifica] Ipotesi alternative sulle origini
Appare estremamente difficile, nell'analisi delle vicende biografiche relative a san Fermo, distinguere fra i pochi dati storici certi a disposizione e i numerosi elementi leggendari e romanzati.
In particolare, due documenti storici - la Translatio ss. Firmi et Rustici, risalente alla seconda metà dell'VIII secolo, e il Ritmo pipiniano, redatto fra l'VIII e il IX secolo - sostengono che in realtà Fermo e Rustico non furono di origine africana, bensì bergamasca. Decapitati per motivi religiosi al di fuori delle mura di Verona ai tempi dell'imperatore romano Massimiano, i due vennero seppelliti a Cartagine; in un secondo momento le spoglie tornarono in Italia, passando per Capodistria e Trieste, e vennero infine riscattate dal vescovo Annone di Verona durante il regno longobardo di Desiderio e Adelchi (757-774).
Probabilmente l'adorazione, in Italia, delle figure di Fermo e Rustico è da inserirsi nella più ampia cornice della massiccia emigrazione di romani (e cattolici) residenti in Africa in seguito alle invasioni vandaliche guidate da Genserico nel 429; lo stesso patrono di Verona, san Zeno, era di origine nordafricana.
Attualmente Fermo e Rustico sono i patroni della città di Caravaggio, in Lombardia.