Riserva naturale Cavagrande del Cassibile
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Riserva naturale Cavagrande del Cassibile | |
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Tipo di area: | Riserva Regionale |
Codifica EUAP: | EUAP0372 |
Regioni: | Sicilia |
Province: | SR |
Comuni: | Avola, Noto, Siracusa. |
Class.internaz.: | ? |
Provvedimenti istitutivi: | DARTA 649 13/07/1990 - D.A.R. 14/03/84 |
Superficie a terra: | 2.696,49 ha |
Gestore: | Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia |
Sito istituzionale |
La Riserva naturale Cavagrande del Cassibile, è una riserva naturale orientata regionale della Sicilia, ricca di rilevanze paesaggistiche, antropologiche, idrogeologiche, archeologiche e speleologiche.
Essa è attraversata dal fiume Cassibile, che nel corso dei millenni ha creato una serie di profondi canyon. La quota più alta raggiunta è di 520 m slm, ma è nei pressi del belvedere di Avola Antica che con i suoi 507 metri raggiunge la massima profondità. Sempre in questo tratto raggiunge la massima ampiezza di 1200 metri. Nei suoi 10 Km si possono ammirare numerosi laghetti, con acque fresche e limpide, fra cui spiccano per bellezza i piccoli laghi nei pressi di Avola Antica accessibili al publico tramite una scala storica "Scala Cruci".
L'area si estende per 2700,00 ettari, suddivise fra zona A 900,00 Ha (riserva) e zona B 1860,00 Ha (preriserva).
Indice |
[modifica] Storia
Difeso dalle inaccessibili pareti a strapiombo della cava e la vicinanza dell’acqua, i Siculi, primi abitatori che si conoscono di questo luogo, vi hanno costruito due villaggi rupestri, ancora oggi difficili da raggiungere e divenuti ormai parte del paesaggio.
Intorno al XIII sec. a.C. delle popolazioni della Sicilia sud-orientale, forse spinte da genti italiche più agguerrite, preferirono rifugiarsi in questi luoghi impervi e ben difesi. Si conoscono almeno due villaggi rupestri, quello settentrionale che si nota subito appena ci si affaccia dal belvedere, e quello meridionale, quasi di fronte.
Il primo risale ai secoli X-XI a.C., secondo per suggestione solo a Pantalica, in cui si trovano centinaia di tombe a grotticella e gli ipogei paleocristiani scavati nelle pareti, disposti uno a fianco dell’altro, su ben sei differenti livelli paralleli. La foce del fiume Cassibile è un luogo storico, poiché il capitano Demostene nel 413 a.C. con 6.000 Ateniesi dovette arrendersi alla città di Siracusa.
Questi luoghi vennero sfruttati fino alla prima metà del secolo scorso. Infatti poco sopra i laghetti si trovava un monastero, del quale si notano ancora delle rovine e le case di alcune famiglie di Canicattini come i Bombaci e gli Uccello, che traevano il sostentamento dalla produzione di ulivi, carrube e mandorle.
[modifica] Territorio
Ciò che rende spettacolari le “cave” a causa dello scorrimento dei corsi d’acqua, è la morfologia del grande canyon di Cava Grande del Cassibile, il Kakyparis dei Greci. Sul versante nord è possibile osservare un piccolo agglomerato di abitazioni rupestri. Nella zona sud si trova un complesso sistema di abitazioni, scavate nella roccia, disposte una accanto all’altra su sei diversi livelli paralleli, collegati tra loro da un sistema di cunicoli e gallerie. Mentre ai margini della riserva, a nord-est, sorgono varie necropoli antiche, nelle quali sono stati trovati ricchi corredi tombali e materiale ceramico: la sua peculiare decorazione, detta piumata o marmorizzata, rientra nell’ambito della cultura Ausonia presente nelle isole Eolie e nella Sicilia orientale intorno al 1.000 a.C.
[modifica] Scale e Trazzere
- Scala Castiddanu.
- Scala Cruci.
- Scala Mennula.
- Scala Porci.
- Scala Prisa.
- Scala Saravagghiu.
- Regia Trazzera della Muntagna.
- Regia Trazzera Torrero Ferraro.
- Sentiero di mezza costa
[modifica] Flora
La flora di Cava Grande si annovera oltre 400 specie vegetali molte delle quali endemiche seppur non esclusive di questo biotopo. Particolare interesse per l'areale ibleo è il Trachelium lanceolatum, altri endemismi: Cymbalaria pubescens, Odontites bocconei, Ophrys lunulata, Antirrhinum siculum, Calendula suffruticosa. Con areale mediterraneo troviamo: Chamaerops humilis, Teucrium fruticans, Sarcopoterium spinosum, Salvia triloba, Phlomis fruticosa, Ferulago nodosa ed il maestoso Platanus orientalis. Curiose le presenze del bucaneve (Galanthus nivalis), dell'euforbia delle faggete (Euphorbia amygdaloides) e della falsa ortica (Lamium flexuosum); fra le rarità è da segnalare la presenza di una felce tropicale la Pteris vittata.
[modifica] Fauna
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- La riserva di Cavagrande su http://www.parks.it, il Portale dei Parchi italiani
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