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Rende - Wikipedia

Rende

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Rende
Portale:Portali Visita il [[Portale:{{{portale}}}|Portale {{{portale}}}]]
Stato: Italia
Regione: Calabria
Provincia: Cosenza
Coordinate:
Latitudine: 39° 20′ 0′′ N
Longitudine: 16° 11′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 480 m s.l.m.
Superficie: 54 km²
Abitanti:
35.221 2004
Densità: 639 ab./km²
Frazioni: Vedi elenco 
Comuni contigui: Castiglione Cosentino, Castrolibero, Cosenza, Marano Marchesato, Marano Principato, Montalto Uffugo, Rose, San Fili, San Lucido, San Pietro in Guarano, San Vincenzo La Costa, Zumpano
CAP: 87036 (capoluogo, Arcavacata, Nogiano, San Janni), 87030 (tutte le altre frazioni)
Pref. tel: 0984
Codice ISTAT: 078102
Codice catasto: H235 
Nome abitanti: rendesi 
Santo patrono: Immacolata Concezione 
Giorno festivo: 20 febbraio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale

Rende è un comune di 34mila abitanti in provincia di Cosenza.

Indice

[modifica] Geografia

Rende è composta da una parte collinare, su cui sorge il capoluogo e da dove si gode una meravigliosa vista, e una parte pianeggiante comprendente diversi centri abitati limitrofi alla città di Cosenza. Confina a sud con Cosenza e Castrolibero (dalle quali è separata dal torrente Campagnano), a Nord con Montalto Uffugo (separata dal torrente Settimo), ad est con Castiglione Cosentino e San Pietro in Guarano (separati dal fiume Crati) ed a ovest con San Fili (separato dal torrente Emoli). Rende è uno dei centri di origine enotra fondato probabilmente intorno al 520 a.C.; viene citato da Ecateo da Mileto quale centro preellenico col nome di Aryntha. Studiosi locali ritengono che questo popolo, in seguito alla distruzione della propria città Acheruntia, in quello stesso posto, formarono un villaggio a cui diedero il nome di Aruntia (Casa dei forti) che, in prosieguo di tempo, si trasformò in Arintha. Fu municipio romano dopo un’esperienza di contatti magno-Greci e, nel 72 a.C., il suo popolo si ribellò ai Romani a fianco di Spartaco accampatosi nel territorio di Aryntha.Nel corso dei secoli, seguì le sorti della regione e della città di Cosenza nelle travagliate vicende che caratterizzarono quell’oscuro periodo dalla caduta dell’Impero romano alla monarchia normanno-sveva. Venne infeudato dagli Aragonesi alla Famiglia Adorno di Genova nel 1442. Dopo gli Adorno subentrarono gli Alargon Mendoza che vi rimasero fino alle leggi eversive. Durante il periodo normanno fu ceduta da Roberto il Guiscardo al vescovo Conte di Cosenza che allora governava la contea di San Lucido che comprendeva l'attuale San Fili e Mendicino. Durante il Seicento, Rende subì due gravi disastri: l'invasione dei Bruchi nel 1660 e una gelata nel 1670 che paralizzò la vita economica, basata allora esclusivamente sull'agricoltura. Sotto Carlo V il feudo diventò marchesato di Hernando d'Alarcon della Valle, governatore di Cosenza; passò successivamente ai Mendoza che lo conservarono fino al 1817. In seguito, la famiglia Magdalone, rilevò tutti i beni. Grazie alle sue difese naturali non venne mai del tutto fortificata ma munita di una semplice cinta muraria. La parte più antica presenta i segni tipici del borgo medievale. L'attuale centro storico, custodisce, nei suoi monumenti, le testimonianze, di questi secoli trascorsi, come alcune interessanti dimore patrizie vanto di prestigiose casate, che fecero la storia locale di Rende. Mentre, sulla collina del vaglio, spicca per imponenza e altezza, il Castello, punto fermo della cultura signorile rendese nella storia medievale.

[modifica] Il mito

La storia della città di Rende si perde nella notte dei tempi, sconfinando addirittura nel mito. Le notizie più antiche che la riguardano parlano infatti degli anni successive all'VIII secolo a. C., allorché stuoli di emigranti di stirpe arcade guidati da eroi eponimi fratelli tra loro (la tradizione orale accomuna ad essi una sorella di rara venustà di nome Arintha, dalla quale sarebbe poi venuto il nome alla città), due deli oltre ciquanta figli del mitico Licaone, re degli Arcadi, figlio di Pelasgo, e della ninfa Melibea. Secondo quanto scrive Dionisio di Alicarnasso, i primi greci che solcarono il mar Ionio furono per certo emigranti del peloponneso. I loro capi, Enotro e Peucezio, lasciarono la loro patria perché il genitore aveva spartito il regno tra i suoi numerosi fratelli. Peucezio approdò sulla costa adriatica e diede alla terra che l'accolse (l'attuale provincia di Bari e parte di quella di Taranto) il nome di Peucezia. Enotro, invece, insieme col grosso della spedizione si avventurò sul mare chiamato successivamente Tirreno. Sbarcati sulla terraferma e per successive tappe, gli emigranti giunsero nella località detta negli anni successivi Guardiola (un posto di guardia istituito al tempo delle invasioni saracene e costituito da una piccola torre, per postarvi delle sentinelle destinate a vigilare all'esterno) e qui diedero luogo ad un apprestamento difensivo che prese il nome di Acheruntia e poi quello di Arintha, dal nome della sorella di Enotro che vi morì. Nel 600 a.C. lo storico Ecateo da Mileto parlava di un'Arintha come di un'antichissima città di fondazione enotrica sorta in posizione di rilevante prosperità. (Fonte: G. Giraldi, "Rende: usanze, tradizioni, costumi", Paola, 2002)

Arintha, nun vulgo (Renda) dicta, Oenotrorum oppidum, inter Emolam et Sordum amnes sublimi locatum. Terra undequaquae faecunda in suis oleribus, frugibusque... (E. De Amato, nontaltini, "Pantologia Calabra", Neapolis, 1725)

[modifica] Storia

Prima dell'attuale esplosione edilizia era un comune a prevalente economia agricola: si produceva tantissimo grano, olive, fichi, castagne, frutta, ortaggi e gelsi per l'industria della seta. Nella contrada Cutura si producevano tonnellate di angurie e meloni; i pastori di Arcavacata producevano un particolare formaggio pecorino. La coltivazione e lavorazione del tabacco da parte del barone Giorcelli torinese trapiantato a Rende nei primi anni del 1900.

Nel suo territorio erano sparse diverse piccole industrie (come "La Liquirizia Zagarese"), 8 fabbriche di laterizi, alcune cartiere (come la "Rossi Lasagni"), industrie del legno e di piastrelle per pavimenti, i famosi "Pignatari", i vasai ed altre. A Rende era fiorente l'artigianato, ma con l'emigrazione i provetti falegnami, sarti, calzolai, fabbri, scalpellini e muratori sono partiti per le Americhe. Era sede di una enorme fiera agricola, durante l'ultima decade d'agosto, nella frazione Santo Stefano (allora di proprietà della famiglia Magdalone); si commerciavano animali a migliaia, tra cui mucche, buoi, cavalli, asini, muli e suini.

Attualmente la più rilevante attività nel comune di Rende è senza dubbio l'Università della Calabria, in località Arcavacata, che con i suoi quasi 40000 iscritti figura fra le più grandi del meridione. Il principale Ateneo calabrese, oltre a causare l'incremento della popolazione domiciliata nel territorio, costituisce una fonte di vitalità per il commercio, l'edilizia, e il settore terziario in tutta l'area urbana cosentina. Inoltre, l'apporto in termini di attività culturali dei generi più vari (conferenze, concerti, cinema, attività letterarie, mostre scientifiche e così via) ha elevato notevolmente la qualità della vita del comune calabrese.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


Municipio di Rende
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Municipio di Rende


[modifica] Frazioni

Arcavacata, Campagnano, Cancello Magdalone, Coda di volpe, Commenda, Congi Stocchi, Curti, Cutura, Fossa lupara, Gliannuzzi, Dattoli, Lecco, Malvitani, Marchesino, Monticelli, Nogiano, Quattromiglia, Rocchi, Roges, Sanbiase, San Janni, Santa Rosa, Santo Stefano, Saporito, Settimo, Sorbato, Surdo, Venarello, Villa Miceli

Rende antica
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Rende antica

La frazione Arcavacata, che si trova nell'avvallamento tra il capoluogo, le frazioni di pianura e Montalto Uffugo, ospita il campus Università della Calabria (UNICAL), il primo, maggiore e più celebre esempio di campus all'americana in Italia.

Altra importante frazione è Quattromiglia (toponimo derivato dal latino e che indica, secondo il sistema miliare romano, la distanza da Consentia, attuale Cosenza)la quale si è sviluppata velocemente successivamente alla fondazione dell'Università della Calabria. È dotata di poliambulatorio dell'ASL n. 4, svincolo dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria (denominato "Cosenza nord-Rende"), stazione ferroviaria (denominata Castiglione Cosentino), piscina comunale, scuole elementari e medie, direzione didattica, lussuosi alberghi, il parco pubblico Giorcelli, una pista ciclabile nella zona denominata Villaggio Europa, bar, negozi e varie attrazioni per i giovani universitari.

[modifica] Cultura

Museo del presente
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Museo del presente

Nella contrada "Macchina Bosco" nome dovuto ad un industria che ha operato in questa zona fino agli anni quaranta, è sorto "Il Museo del Presente" moderna struttura adibita a mostre di arte, storia e cultura contemporanea.

[modifica] Altri musei

Palazzi Zagarese e Vitari
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Palazzi Zagarese e Vitari

Nel palazzo Vitari è ubicato Il Centro per l'arte e la cultura intitolato ad Achille Capizzano, sede di mostre e convegni sull'arte locale ed internazionale ed il MAON museo dell'arte del otto/novecento.

Mentre Il Museo del Folklore realizzato con la consulenza di R. Lombardi Satriani (nel palazzo Zagarese) si riferisce ad un campo di indagine limitato alla Calabria centro-settentrionale. Il territorio regionale, infatti, può essere diviso in due aree culturali: Calabria di tradizione latina (detta citeriore), e Calabria magno-greca (da Catanzaro in giù, detta ulteriore). La sezione folklorica del museo documenta, con una collezione di circa tremila oggetti, la cultura materiale della Calabria citeriore. Il percorso del museo, che ha sede nel centro storico del capoluogo, si sviluppa su nove sale. *Sala I: Concetto di folklore (sintesi storica). Le minoranze etniche: gli Italo-Albanesi e gli Zingari.

  • Sala II: L'architettura popolare: la casa.
  • Sala III: Gli interni: sistemi d'illuminazione e fonti di calore. Approvviggionamento idrico.
  • Sala IV: Gli interni: la cucina e l'alimentazione.
  • Sala V: L'abbigliamento: i costumi popolari.
  • Sala VI: Le attività domestiche: filatura, tessitura, ricamo. Le attività produttive: l'agricoltura e la pastorizia.
  • Sala VII: L'artigianato: l'oreficeria.
  • Sala VIII: Vita religiosa. Vita sociale. Gli strumenti di musica popolare.
  • Sala IX: L'emigrazione: i Calabresi in Canada.
    • All'ultimo piano ha sede una magnifica e interessante pinacoteca intitolata ad Achille Capizzano con opere dello stesso, di Mattia Preti, e di tanti altri artisti italiani.


[modifica] Sport

  • La squadra di calcio di Rende è il Rende Calcio e milita in serie C2 gir.C.
  • La squadra di basket femminile è la Dodaro Rende e milita in serie A2.
  • La squadra di pallavolo maschile è la Milani Rende e milita in serie C.
  • La squadra di rugby è la Unione Rugbystica Universitaria e milita in campionato calabro.
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