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Metz - Wikipedia

Metz

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Progetto comuni francesi Metz
[[Image:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Metz]]
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Nome originale: Metz
Stato: Francia
Regione: Lorena
Dipartimento: Mosella
Arrondissement: Metz-Città
Cantone: Capoluogo di 4 cantoni
Latitudine:  49° 8' N
Longitudine:  6° 10' E
Altitudine: 179 m s.l.m.
Superficie: 41,93 km²
Popolazione:
 - Totale
 - Densità
(1999)
123.776 ab.
2.852 ab./km²
Codice INSEE: 57463
CAP: 57050
Comune di  Metz
Posizione di Metz  in Francia
Sito istituzionale

Metz è una città nel nord-est della Francia, capitale della regione della Lorena e del dipartimento della Mosella (57). Si trova alla confluenza della Mosella con il fiume Seille.

Indice

[modifica] Storia

In tempi antichi Metz, allora conosciuta con il nome di Divodurum (la città dal "monte sacro"), era la capitale dei Mediomatrici, tribù celtica il cui nome, contratto in Mettis, è alle origini dell'attuale nome della città. Agli inizi dell'era cristiana, il sito era già occupato dai Romani. Metz divenne una delle città principali della Gallia, più popolata di Lutetia, ricca per merito delle sue esportazioni di vino e con uno dei più vasti anfiteatri della regione. All'incrocio di numerose strade militari, ed essendo anche una città molto ben fortificata, divenne presto di notevole importanza. Una tra le ultime roccaforti romane ad arrendersi alle tribu germaniche, fu conquistata da Attila nel 451, e infine passò, verso la fine del V secolo e attraverso pacifiche negoziazioni, nelle mani dei Franchi. Teodorico d'Austrasia la scelse come residenza nel 511; il successivo regno della regina Brunilde donò grande splendore alla città.

Sebbene le prime chiese cristiane siano state trovate all'esterno della città, l'esistenza all'interno delle mura dell'oratorio di Santo Stefano è provata fin dal V secolo. All'inizio del VII secolo, i più vecchi edifici monastici erano quelli di Santa Glossinde e San Pietro. Sotto i Carolingi, la città conservò la benevolenza dei dominatori, i cui troni di famiglia non erano lontani; Carlo il Calvo venne incoronato nella Basilica, e qui Ludovico il Pio e suo figlio Drogo sono sepolti.

Nell'843 Metz divenne la capitale del granducato di Lorena, e vi si tennero svariati concili e adunanze politiche. Numerosi manoscritti cristiani, prodotto delle scuole di scrittura e pittura di Metz (ad esempio il famoso manoscritto "Trier Ada" e il messale di Drogo, ad uso personale di un vescovo della casa reale) sono prove di vite intellettualmente attive e di un mecenatismo sontuoso nella Metz carolingia.

Nell'870 la città divenne parte del Regno Franco d'Oriente e appartenne, tra il 911 e il 925, alla Francia, come parte della Lorena. La crescente difficoltà dei vescovi nella città aumentò ancora quando Adalberto I (928-62) ottenne parte dei privilegi spettanti ai conti; fino al XII secolo, quindi, la storia della città è in pratica identica alla storia dei suoi Vescovi. Nel 1039 fu costruito uno splendido edificio che prese il posto della vecchia chiesa di Santo Stefano.

Nel XII secolo cominciarono gli sforzi dei cittadini per liberarsi dalla dominazione dei vescovi. Nel 1180 per la prima volta i cittadini si riunirono in una stretta corporazione, e nel 1207 i Tredecem iurati vennero nominati rappresentanti della municipalità, anche se erano ancora investiti direttamente dal vescovo. Il prelato aveva anche un'influenza di potenziale controllo nella selezione dell'ufficiale che presiedeva il comitato dei consiglieri, apparso per la prima volta nel secolo XI. I 25 rappresentanti inviati dai vari municipi mantenevano una posizione indipendente: nelle materie giuridiche essi aiutavano i Tredecem iurati e formavano l'elemento democratico del sistema di governo. Le altre autorità municipali venivano scelte dall'aristocrazia della città, ad esempio dalle cinque associazioni i cui membri erano scelti da famiglie ricche per proteggere gli interessi dei loro congiunti. L'altro corpo di rappresentanti, definiti una comune, apparve già dal 1297 ed era composto dal doppio dei membri che avevano i precedenti cinque "parlamenti". Facendo causa comune, le unioni delle famiglie più vecchie della città e la comune trovarono vantaggioso accrescere gradualmente i poteri della città in opposizione a quelli dei vescovi, e anche mantenere il controllo del governo della municipalità completamente nelle loro mani e al di fuori di quelle dei crescenti consorzi: in questo modo fino al XVI secolo Metz rimase una organizzazione puramente aristocratica. Nel 1300 questi gruppi si guadagnarono il diritto di essere eletti a capo consigliere comunale, durante il XIV secolo ottennero il diritto di eleggere i Tredecem iurati, mentre dal 1383 poterono coniare monete. I consorzi, che durante il XIV secolo avevano raggiunto una grande indipendenza, vennero completamente soppressi (1383): nel (1405) l'ultimo tentativo degli artigiani di impossessarsi, con la rivolta, del governo della città fu soffocato nel sangue.

La città dovette spesso lottare per difendere la propria libertà; nel periodo 1324-27 contro i Duchi del Lussemburgo e Lorena, come anche contro l'arcivescovo di Trier; nel 1363 e 1365 contro la banda di mercenari inglesi comandati da Arnoldo di Cervola, nel XV secolo contro la Francia e i duchi di Borgogna, che cercarono di annettere Metz ai loro territori o quantomeno di esercitarvi un protettorato. Nonostante mantenesse la propria indipendenza, anche se ad alto costo, e rimanesse, almeno esteriormente, parte dell'Impero Germanico, i cui governanti si preoccupavano comunque abbastanza poco di questa importante roccaforte di frontiera. Carlo IV nel 1354 e nel 1356 tenne svariate diete nella città, durante l'ultima delle quali venne promulgato il famoso statuto conosciuto come Bulla Aurea. La città sentiva comunque di occupare una posizione quasi di indipendenza tra la Francia e la Germania, e voleva più che altro cercare di evadere dagli obblighi di tasse a favore dell'Impero e la possibilità di partecipare alle diete. L'allontanamento tra Metz e gli stati germanici divenne sempre più evidente, e si giunse a una situazione per cui, durante le rivolte religiose e politiche del 1552 Metz si venne a trovare nel mezzo della guerra tra Carlo V e i principi insorti. Con un accordo dei principi tedeschi, Moritz di Sassonia, Guglielmo d'Hesse, Johann Albrecht di Meclemburgo e Giorgio Federico di Brandeburgo, con Enrico II di Francia, ratificato dal re francese a Chambord (15 gennaio), Metz venne ufficialmente trasferita alla Francia, le porte della città vennero aperte 3 mesi dopo, ed Enrico prese possesso della città come vicarius sacri imperii et urbis protector. Il duca di Guise, comandante della guarnigione, restaurò le vecchie fortificazioni e ne aggiunse di nuove, riuscendo con successo a resistere agli attacchi dell'imperatore da ottobre a dicembre 1552; Metz rimase così francese. Il riconoscimento dell'Impero della resa di Metz alla Francia arrivò alla conclusione della pace di Westfalia. Con la costruzione della cittadella (1555-62) il nuovo governo si difese dai cittadini, scontentati dallo svolgersi degli eventi. Presto avvennero importanti modifiche interne. Al posto del precedente governo, c'era l'autorità del re di Francia, il cui rappresentante era il governatore. Il capo consigliere comunale, adesso scelto dal governatore, venne rimpiazzato (1640) da un Maggiore reale. Gli stessi consiglieri erano scelti dal governo nel totale dei residenti; nel 1633 la giurisdizione passò al Parlamento. I poteri dei Tredecem jurati furono ridotti, fino alla totale abolizione nel 1634, e rimpiazzati dal castaldo reale.

Tra le città della Lorena, Metz ebbe una posizione preminente durante il possesso francese per due ragioni. In primo luogo, divenne una tra le più importanti fortezze grazie al lavoro di Vauban (1674) e Cormontaigne (1730), secondariamente divenne la capitale del potere temporale delle tre diocesi di Metz, Toul e Verdun, che la Francia aveva confiscato (1552) e, dopo la pace di Westfalia, mantenuto. Nel 1633 fu creata per questa "provincia dei tre vescovi" (anche detta "Généralité des trois évêchés" o "intendenza di Metz") una suprema corte di giustizia e d'amministrazione, il Parlamento di Metz. Nel 1681 la Camera Reale, il cui dovere era di decidere quale feudo appartenesse alle tre diocesi che Luigi XIV reclamava per la Francia, venne aggiunta a questo Parlamento, che durò, attraversando anche un temporaneo scioglimento (1771-75), fino all'accomodamento finale dell'Assemblea Nazionale nel 1789, a cui seguì la divisione del territorio in dipartimenti e distretti. Metz divenne, in quell'occasione, capitale del dipartimento della Mosella, creato nel 1790. La rivoluzione portò grande scompiglio nella città. Nelle campagne del 1814 e 1815 gli eserciti alleati assediarono due volte la città, senza riuscire a prenderla. Durante la guerra franco-prussiana del 1870-71 Metz fu la sede dei corpi della terza armata francese al comando di Bazaine. Egli stesso, dopo le battaglie di Colombey, Marx-la-Tour e Gravelotte fu assediato nella città. L'esercito tedesco d'assalto era comandato dal principe Federico Carlo di Prussia: dal momento che le poche sortite della guarnigione furono incapaci di rompere le linee tedesche, Metz fu costretta ad arrendersi (27 ottobre), col risultato che 6000 ufficiali francesi e 170000 uomini furono fatti prigionieri.

Con il Trattato di Francoforte nel 1871, Metz divenne città tedesca, e furono costruiti una guarnigione più importante e una fortezza più sicura. Nonostante la partenza di molti abitanti che si trasferirono in Francia per evitare di vivere sotto il dominio tedesco, Metz si espanse e si trasformò durante il periodo del giogo tedesco. Le fortificazioni a sud e a est vennero abbattute nel 1898, assicurando spazio per la crescita e lo sviluppo. Ci sono comunque ancora in città grandi edifici neo-romanici tipici dell'impero tedesco.

In seguito all'armistizio con la Germania che concluse la prima guerra mondiale, l'esercito francese entrò a Metz nel novembre 1918 con grande felicità della popolazione, che era sempre rimasta legata alla Francia, e la città fu resa alla Francia con il Trattato di Versailles nel 1919.

Metz venne nuovamente annessa alla Germania tra il 1940 e il 1944 durante la seconda guerra mondiale, per esser poi liberata nel novembre 1944 dagli eserciti francese e americano.

Al giorno d'oggi, l'importanza militare della città è molto diminuita, e è stata diversificata la base economica. L'espansione è comunque proseguita nei decenni recenti nonostante la crisi economica che ha colpito il resto della Lorena.


[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Economia

Metz è anche il luogo storico della cultura della Mirabella in Lorena.

Metz è una delle quattro città del QuattroPolo di cooperazione urbana con Lussemburgo, Treviri e Saarbrücken. Sito dell'organizzazione

[modifica] Luoghi d'interesse

la Cattedrale di Santo Stefano a Metz
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la Cattedrale di Santo Stefano a Metz
Teatro
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Teatro
  • la cattedrale gotica di Santo Stefano con le sue vetrate artistiche disegnate da Marc Chagall
  • la chiesa di Santa Segolene, databile al XIII-XIV secolo
  • la chiesa di San Martino
  • la chiesa di San Vincenzo
  • San Pietro de la Citadelle
  • San Euchaire
  • San Massimino
  • le rovine delle mura della città
  • le porte della città: porta Serpenoise, Porta dei Tedeschi
  • il cimitero ebraico[1]

[modifica] Personaggi celebri

[modifica] Sport

Nella Lega Nazionale, il più importante campionato di calcio francese, è rappresentata da F.C. Metz.

[modifica] Gemellaggi

Metz è gemelata con:

[modifica] Voci correlate

  • Fortificazioni di Metz

[modifica] Altri progetti

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