Maria I di Scozia
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Maria Stuart (o Stewart) spesso italianizzata in Maria Stuarda (8 dicembre 1542 - 8 febbraio 1587) era figlia di Giacomo V di Scozia e Maria di Guisa. Maria, fu incoronata regina il 9 settembre 1543, quando aveva appena 9 mesi. Data la tenera età, vennero nominati reggenti il cugino James Hamilton, conte di Arran e poi la madre. Il padre, Giacomo V, morì a trent'anni, il 14 dicembre di quello stesso anno, fisicamente e moralmente prostrato anche a causa della grave sconfitta inflittagli dalle truppe inglesi guidate dal re Enrico VIII nella battaglia di Solway Moss. Nel 1548 la sistematica devastazione del territorio scozzese ad opera del sovrano inglese che intendeva assoggettare la Scozia allo scettro dei Tudor, costrinse Maria di Guisa a trasferire la figlia alla corte di Francia, dove i suoi parenti dominavano incontrastati sugli ultimi Valois. Maria, che tutte le fonti storiche dell'epoche concordano nel descrivere come una bambina intelligente, vitale e dotata di un carattere estremamente amabile, si imbarcò dunque a Dumbarton Castle, al fine di evitare le navi inglesi che controllavano il canale della Manica. Allevata dalla nonna Antonietta di Guisa che era una Borbone (ramo cadetto della casa regnante) alla piccola regina fu dato in sposo nel 1558 Francesco di Valois, figlio primogenito di Enrico II re di Francia e di Caterina de' Medici. Alla morte di Enrico II, Francesco gli succedette con nome di Francesco II. In Scozia, nel frattempo, il parlamento, senza l'assenso della sovrana, aveva ratificato la modifica della religione di stato passando da quella cattolica a quella protestante. Indifferente, o forse troppo giovane ed ingenua per valutare i propri gesti, Maria Stuart, alla morte di Maria I Tudor avanzò i propri diritti anche sul trono d'Inghilterra, disconoscendo di fatto Elisabetta I. I diritti vantati risalivano alla parentela tra Enrico VII e Margherita Tudor, la quale aveva sposato Giacomo IV di Scozia. Di fatto il nonno paterno e la nonna paterna di Maria e di Elisabetta erano fratelli. Elisabetta I era però considerata una "bastarda illegittima". L'idea di fregiarsi delle insegne del regno di Inghilterra costò a Maria l'odio di Elisabetta Tudor.
Dopo appena due anni di matrimonio Francesco II morì a causa di una grave infezione ad un orecchio e Maria Stuart, in qualità di Regina di Scozia, riprese nel 1561 la strada per il suo regno. Quello che trovò fu un stato abbastanza ostile alla sua religione e molto più propenso ad unirsi e fondersi nel regno d'Inghilterra, grazie soprattutto alla fervente predicazione calvinista di John Knox che aveva fatto molti proseliti fra la popolazione e che diverrà in seguito uno dei più feroci detrattori della sovrana, la quale, dal canto suo, non ebbe la capacità o la fermezza per affrontare con piglio deciso il problema.
Nel 1565 convolò a nozze con un nobile inglese "gradito" a Elisabetta I, lord Henry Darnley, inetto capo della fazione cattolica. Da lui ebbe un figlio, il futuro Giacomo VI. Il matrimonio con Darnley, che oltrettutto provocò una dura opposizione dei protestanti scozzesi, fomentati da Elisabetta, fu un fallimento sotto ogni punto di vista: fisicamente prestante ma ottuso e violento, Henry si rivelò incapace come marito e come regnante, al punto da costringere Maria ad esautorarlo gradualmente di ogni carica regale e coniugale. L'intelligente musico di origine piemontese Davide Riccio (o David Rizzio) divenne il più intimo confidente di Maria, nonché segretario particolare: i rapporti fra i due erano così stretti che si vociferava fossero amanti. Lo strano legame cominciò a destare l'accesa ostilità dei nobili protestanti alla cui testa, sebbene cattolico, si mise Darnley stesso e che si concluse con l'assassinio di Rizzio nel 1566. Maria, rimasta sola a fronteggiare una situazione sempre più complicata e, per natura, dolce, femminile e assolutamente priva di calcolo, trovò nel conte protestante James Bothwell, poco avvenente ma energico e ardito, l'uomo in grado di difenderla. Nel 1567, in un complotto ordito da Bothwell stesso, sul quale ancora si discute se Maria ne fosse o meno a conoscenza, Darnley fu infine ucciso. A questo punto, la sovrana scozzese fece uno dei più gravi errori che avesse mai potuto commettere: invaghita di Bothwell lo sposò, scontentando in tal modo popolazione e nobili protestanti e cattolici, uniti nel condannare moralmente l'assassinio del precedente marito, tanto da costringerla ad abdicare a favore del figlio, Giacomo VI, un bambino di poco più di un anno. Bothwell venne sconfitto nella battaglia di Carberry Hill e Maria fu ridotta in prigionia e deportata nel castello di Lochleven. Vano risultò il tentativo di riconquistare il trono grazie all'appoggio della nobile famiglia degli Hamilton: Maria venne tenuta prigioniera per 19 anni, vedendo sfiorire salute e bellezza, un tempo notevoli, e separata dal figlio che crebbe lontano e le fu vivamente ostile, credendola diretta responsabile della morte del padre.
Nel 1586 Maria venne coinvolta nella congiura di Babington, per assassinare Elisabetta: la regina scozzese dando il proprio assenso al progetto, si preoccupò di venire liberata prima che giungesse la notizia della morte della sovrana d'Inghilterra, dal momento che, allo scopo di troncare sul nascere ogni pretesa dinastica, i carcerieri avrebbero potuto cautelativamente sopprimerla. Purtroppo, le lettere che ella scambiava con i congiurati furono tutte intercettate e decrittate, per colpa dell'infido corriere Gilbert Giffort. Scoperti, i congiurati vennere torturati e squartati. Maria, processata il 15 ottobre 1587, fu accusata di alto tradimento e condannata a morte: da quel preciso istante la deposta regina, che senza alcuna possibilità di difendersi aveva affermato di essersi sentita come Gesù davanti ai farisei che urlavano di crocefiggerlo, improntò ogni suo atto ad una singolare "imitatio Christi". L'8 febbraio 1587, il giorno fissato per l'esecuzione, presso il castello di Fotheringay, Maria si presentò con un abito di velluto cremisi, colore della passione, e appoggiando la testa sul cippo allargò le braccia come per una croceffissione.
La decapitazione fu tremenda: il primo colpo del boia fracassò parzialmente la nuca, fu necessario pertanto un secondo colpo di scure che recise il collo tranne alcuni tendini che vennero infine tagliati con una sega. Gli astanti dissero che le labbra di Maria avevano continuato a muoversi fino all'ultimo ed alcuni giurarono di averle sentito sussurrare, con un filo di voce: "Buon Gesù". Così moriva, a 44 anni la romantica e ribelle regina di Scozia: sterile in vita, Elisabetta I non ebbe figli e Giacomo VI Stewart divenne re d'Inghilterra; in tal modo si avverava il motto di Maria "In my end is my beginning", nella mia fine è il mio inizio.
| Predecessore: Giacomo V |
Re di Scozia | Successore: Giacomo VI |
