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Sailor Moon: i nemici - Wikipedia

Sailor Moon: i nemici

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bishojo Senshi Sailor Moon nasce dalla matita della disegnatrice giapponese Naoko Takeuchi. Alla protagonista Bunny (Usagi Tsukino in Giappone) viene affidato il compito di lottare contro tutte le forze malefiche scaturite da Caos, l'entità primordiale creatrice, il principio dell'intero universo, ma anche il luogo dove luce e tenebra sono costretti ad affrontarsi e, quindi, il calderone da cui hanno avuto origine tutti i mali. Attinta dalla tradizione cosmogonica della Grecia antica, prima fra tutte quella descritta nella Teogonia di Esiodo (Ascra, Beozia, VII-VI sec. a.C.), la tematica secondo cui questa entità sia il mandante di tutti i nemici affrontati dalle guerriere viene rivelata, tuttavia, solo con l'avvento finale di Sailor Galaxia e con la rivelazione del terribile scopo di Caos: tornare ad essere il supremo dittatore dello spazio, riportare l'universo alle origini e sterminare ogni forma di vita. Sailor Moon: i nemici, dunque, analizza la figura dell'antagonista in rapporto alla trama del racconto, prendendo in esame aspetti comportamentali ed estetici dei personaggi e i loro legami con la mitologia e con le scienze.

Indice

[modifica] Regno delle Tenebre

Durante il periodo di maggior splendore del Regno della Luna, la Terra era dominata da una mente malvagia proveniente dal Caos primordiale, la Regina Metallia, che ordinò ai suoi sudditi di attaccare la Luna al fine di impadronirsi del Cristallo d'argento. Assoggettata al suo potere malefico era la Regina Periglia, sovrana terrestre che distrugge il Regno argentato e inaugura il Regno delle tenebre; tuttavia, la potente signora della Luna, Selene, riesce a relegarla in un limbo con tutti i suoi sudditi e ad addormentare in un sonno profondo la Regina Metallia. Con l'intento di risvegliare la malvagia entità, Periglia incarica i suoi sudditi di raccogliere l'energia degli esseri umani, tra cui quelli che in origine erano le quattro guardie del corpo del Principe Endimion. Il primo ad andare in missione è Jack, il quale opera ordendo trappole per gli esseri umani con l'ausilio di temibili mostri, ma viene punito a causa dei suoi continui fallimenti e sostituito da Nevius, il quale si serve delle sue conoscenze astrologiche per individuare un'unica vittima nel momento in cui la sua energia è all'apice, mentre il suo rivale, Zackar, è incaricato di rintracciare il Cristallo d'argento: Nevius, con l'ausilio del Cristallo nero, da lui creato per localizzare il Cristallo d'argento, tenta di estromettere Zackar dal suo incarico, ma quest'ultimo, per impadronirsi di quella pietra, gli tende un'imboscata. Nel frattempo, l'accumulo di energia riesce parzialmente a risvegliare la Regina Metallia, che spiega a Periglia che il Cristallo d'argento era stato diviso dalla Regina Selene in 7 frammenti racchiusi nei corpi di altrettanti esseri viventi, contenenti ciascuno uno dei Sette Malvagi, i potenti guerrieri scomparsi dopo la guerra contro la famiglia lunare. Zackar, preso il comando, si serve del Cristallo nero sottratto a Nevius per rintracciare i frammenti e, una volta terminata la missione, gli viene inflitta la punizione massima per aver cercato di eliminare Milord, disobbedendo agli ordini impartitigli. Dopo essersi generato il Cristallo d'argento, la Regina Periglia assegna l'incarico di rintracciarlo a Lord Kaspar, che entra in competizione con Endymion, assoldato nel Regno delle Tenebre attraverso il lavaggio del cervello: Lord Kaspar perisce dopo aver tentato di imprigionare le guerriere sailor nel labirinto del tempo, mentre Endimion viene colpito da Periglia dopo essersi ribellato a lei. Durante il combattimento finale, Metallia conferisce tutta la sua energia malefica nelle mani della Regina Periglia, ma essa si rivela inutile contro quella del Cristallo d'argento di Sailor Moon, che determina la completa distruzione del Regno delle tenebre.

[modifica] Ale & Anna

Si tratta di nobili vagabondi dell'universo, alieni intenzionati a risucchiare l'energia umana per nutrire un'enorme pianta custodita nel loro appartamento e dalla quale traggono la loro linfa vitale. Insediatisi tra gli esseri umani con le sembianze dei fratelli Francois e Michelle, i due conducono le loro missioni materializzando, con l'ausilio di un flauto magico, le creature mostruose immortalate in un mazzo di carte. Tuttavia, insinuandosi tra la gente comune, il legame amoroso che li univa comincia ad incrinarsi: Michelle si invaghisce di Marzio, Francois fa la corte a Bunny, e l'albero inizia a perdere le sue foglie e ad appassire rapidamente. Senonché i due alieni si rendono conto finalmente che l'unica energia necessaria alla loro sopravvivenza è quella del loro amore e che era tale energia ad aver permesso alla pianta la sua rigogliosa esistenza. Da quel momento, Ale e Anna abbandonano il pianeta Terra e riprendono il loro viaggio nell'universo, custodendo un nuovo germoglio del grande albero.

[modifica] Luna Nera

Durante il 30° secolo, a seguito di una terribile glaciazione terminata con l'avvento al trono della Regina Serenity e la proclamazione di Crystal City a capitale del mondo, alcuni potenti terrestri invidiosi si rifugiano sul decimo pianeta, Menesis o Luna nera, acquisendo un potere straordinario ed inviando contingenti per la conquista della capitale. Quando scoprono che la Piccola Lady è stata spedita nel 20° secolo per chiedere aiuto, alcuni esponenti della famiglia della Luna nera la raggiungono per catturarla. Si tratta di Ruben, che, con l'ausilio di un fantasma chiaroveggente, il Grande Saggio, assegna a quattro affascinanti combattenti, le Sorelle persecutrici, il compito di catturare il "coniglio" e di distruggere le cinque punte di cristallo su cui sarebbe sorta la futura Crystal City: Petzite, la più grande, ha poteri simili a quelli di Sailor Jupiter; Calaverite possiede una frusta simile alla spirale di Sailor Venus; Berthierite utilizza poteri che derivano, come per Sailor Mercury, dall'acqua; Kermesite, la più piccola, è dotata di un potere accostabile al fuoco di Sailor Mars. Tuttavia, dopo una serie di missioni, si ribellano ai loro superiori una dopo l'altra, schierandosi in favore delle guerriere Sailor. Ruben, dall'alto della sua astronave, riesce da solo a catturare Chibiusa e le guerriere sailor, ma perisce dopo aver tentato di far esplodere l'U.F.O. con tutte le guerriere a bordo. Dopo la sua scomparsa, Esmeralda viene incaricata dal Principe Diamond, sovrano della Luna nera e detentore di quello che viene definito Cristallo corvino, di individuare i punti della Terra che emanano energia negativa per contaminarli di potere nero; ma, quando tenta di disfarsi di Sailor Moon chiedendo un aumento di potere al Saggio, rimane vittima della sua stessa arma. Nel frattempo, Zaffiro, fratello di Diamond, incaricato di tenere sotto controllo la fornace del potere corvino, è l'unico a rendersi conto che il Grande Saggio, apparentemente innocuo, si sta servendo della famiglia della Luna nera per i suoi loschi scopi, cioè far dominare il nulla e l'oscurità su tutto l'universo. Quando tenta di rivelare al fratello la verità, viene ucciso dal Saggio e costretto a tacere; tuttavia, Diamond viene informato da Sailor Moon riguardo il perfido fantasma, ma tale informazione gli risulta fatale: il Grande Saggio, infatti, si libera del principe e spalanca le porte del "mondo tetro" dirigendo tutto il potere corvino nel corpo di Chibiusa, trasformata nella Lady Nera. Ma quando Sailor Moon riesce a far tornare quest'ultima alle sue sembianze naturali, l'unione dei due Cristalli d'argento, quello del presente e quello del futuro custodito nel corpo della piccola, la minaccia del Saggio viene definitivamente debellata.

[modifica] Esercito del silenzio

Durante un esperimento presso il prestigioso Istituto Mugen, il professor Tomoe, illustre scienziato nonché fondatore del liceo, mentre stava presentando un acceleratore atomico, a causa di un'esplosione del congegno, viene privato di ciò che aveva di più caro al mondo, la figlia Ottavia. Per salvarle la vita, stringe un patto con una entità diabolica, denominata Germatoide, offrendogli la sua anima e cedendo quella della figlia nelle mani di una creatura aliena: perseguendo i suoi malefici scopi, vale a dire la ricerca del Sacro Graal, la leggendaria Coppa lunare in grado di creare un ponte fra la Terra e il pianeta da cui proviene, la Nebulosa Tau, Germatoide auspica la distruzione del mondo. All'interno di un laboratorio sotterraneo, l'ormai folle dottore costruisce, infatti, potenti demoni che Katia, la sua fedele assistente, invia alla ricerca dei tre cuori più puri al mondo contenenti tre talismani, la cui unione darebbe origine alla fatidica Coppa lunare. Quando la donna sottrae il cuore di Bunny, convinta di trovarvi un talismano, viene uccisa da Sailor Uranus, per poi ricomparire misteriosamente come badante di Ottavia. La missione di Katia viene, pertanto, assegnata ad alcune allieve di Tomoe, le cosiddette 5 Streghe: Eujeal, affiancata da demoni che nasconde nel portabagagli della sua automobile, interviene direttamente in battaglia utilizzando un particolare fucile e, dopo aver localizzato i talismani di Heles e Milena, se ne impadronisce e tenta di fuggire, ma viene fermata dall'inaspettato arrivo di Sailor Pluto e del talismano mancante. Muore dopo che un'altra strega, invidiosa del suo successo, sabota i pedali della sua automobile, facendola cadere in un burrone: si tratta di Mimma, che, dopo la comparsa del Graal, è incaricata di rubare il maggior numero di cuori puri da donare a quella che chiamano Creatura del silenzio, cioè Ottavia, e le sue demoni sottraggono i cristalli del cuore risucchiandoli direttamente dalla bocca delle vittime; inseritasi in un megaschermo creato da Eujeal per rendersi immune dagli attacchi delle guerriere Sailor, scompare letteralmente dopo che la presa di corrente dell'apparecchio viene staccata dalla rivale Telulu, che decide di raccogliere cuori puri vendendo agli esseri umani delle piante carnivore, ma viene uccisa da una di queste durante un combattimento. A sostituirla è Viruit, la più intelligente fra le 5 Streghe: ella sottrae i cuori puri degli studenti iscritti all'istituto Mugen prelevandoli dai computer dove stanno lavorando, e dirigendo le operazioni da un'apparecchio multimediale da lei stessa creato, ma quando Sailor Moon le infligge il colpo di grazia, il robot da cui partivano i comandi le si ritorce contro. L'ultima strega, invece, Cyprin, ha la facoltà di sdoppiarsi in Petirol e, proseguendo il progetto di Viruit di sottrarre i cuori puri agli studenti del liceo, combatte apertamente con le guerriere del sistema solare interno, ma un loro attacco combinato annienta le due figure. Katia, intanto, offre a Ottavia il cuore della sua più cara amica, Chibiusa, consentendole di apparire nelle vesti della Despota 9, la creatura aliena che si era impossessata del corpo della ragazza. Sailor Uranus e Sailor Neptune liberano Tomoe dall'influenza maligna di Germatoide con l'ausilio dei loro talismani, ma la Despota 9, tramite un inganno, riesce a farsi donare da Sailor Moon la Coppa lunare, permettendo comunque la creazione del ponte con la Nebulosa Tau e l'arrivo sulla Terra del Faraone 90, il grande dittatore del silenzio. Quando Sailor Saturn prevale nell'animo di Ottavia, la malvagia demone scompare definitivamente, lasciando posto alla potente guerriera della distruzione, che interviene penetrando nella massa informe del Faraone 90 e annientandolo per sempre.

[modifica] Circo della Luna spenta

In passato, una regina saggia e giusta di nome Nehellenia, governava in pace il regno della Luna spenta, o meglio la faccia oscura e invisibile dell'astro notturno, ma quando questa splendida donna si innamorò del Principe Helios, questi la rifiutò, provocando in lei una collera che si trasformò in sete di vendetta. Con l'intento di impadronirsi del Cristallo d'oro, ossia il corno dorato posto sulla sua fronte, Nehellenia catturò il giovane principe, ma quest'ultimo riuscì a scindere il proprio corpo dal proprio spirito e l'uno rimase in mano alla regina, l'altro cominciò a vagare nello spazio con l'aspetto di un unicorno alato, Pegasus. La Regina Selene, inoltre, punì Nehellenia, sottraendole la giovinezza eterna, e fu così che un giorno la donna vide riflessa nel suo specchio la terribile immagine del suo futuro e decise di sottoporsi all'unico incantesimo in grado di mantenere inalterata la sua bellezza, cioè rinchiudersi per sempre in quello specchio e liberare la futura sé stessa. Tuttavia, questo incantesimo la trasformò in una persona malvagia, perché per conservare la sua magnificenza ella assorbiva l’energia dei sogni, trasformando in lemuri tutti i suoi sudditi. Quando, in seguito, Pegasus riesce a trovare un po' di quiete nei sogni di Chibiusa, il tendone di un circo fa la sua comparsa tra i cieli di Tokyo durante una totale eclissi di sole e al suo interno una schiera di lemuri in veste di acrobati e illusionisti si raccoglie attorno alla figura di Zirconia, uno spaventoso insetto dalle sembianze antropomorfiche, che altri non è che l'alterego di Nehellenia: il suo scopo è quello di rintracciare Pegasus all'interno dei sogni, così da mettere le mani sul Cristallo d'oro, capace di liberare Nehellenia dalla maledizione inflittale da Selene. Ciascun individuo, infatti, è dotato di uno specchio, al cui interno è contenuto tutto il suo materiale onirico, e la missione consiste, appunto, nella ricerca di colui che custodisce l'unicorno nel proprio inconscio. Il compito è assegnato al Trio Amazzonico, esseri a metà fra il mondo umano e il mondo animale: Occhio di Tigre sceglie come vittime soltanto le giovani fanciulle innamorate, Occhio di Pesce è affascinato dai bei ragazzi, mentre Occhio di Falco decide di occuparsi solo delle donne mature, e i tre svolgono i loro compiti col supporto dei lemuri del circo. Quando essi si rendono conto di essere soltanto delle pedine nelle mani dei loro superiori e di non possedere uno specchio, Pegasus consente loro di rifugiarsi ad Illusion, il Regno dei sogni di cui egli ne è il custode. Nel frattempo, Zirconia acquisisce da Nehellenia una nuova e preziosa informazione: lo specchio di colui che custodisce Pegasus non è come gli altri, ma è dorato, proprio come il corno del cavallo; le nuove soldatesse al servizio del Circo sono la trapezista Cere Cere, l'equilibrista Para Para, l'acrobata Iuni Iun e la domatrice Besu Besu, conosciute come Quartetto delle Amazzoni: la sovrana della Luna spenta le aveva risvegliate dalle profondità dell'Amazzonia per arruolarle negli incubi del suo circo, poiché si accorse del loro straordinario potere, ma in realtà avrebbero dovuto continuare a dormire finché Chibiusa non fosse diventata regina, rappresentando anche le quattro combattenti che la affiancheranno in futuro. Dopo una serie di missioni fallite, anche il Quartetto delle Amazzoni si ribella e si schiera a favore delle guerriere sailor, mentre Nehellenia, stufa di attendere, si libera dal suo specchio, determinando in questo modo la scomparsa di Zirconia. La ormai perfida regina tenta di rapire Chibiusa e fuggire nello spazio, ma quando si rende conto nuovamente che l'unico modo per garantire fascino e bellezza al suo corpo è restare rinchiusa nello grande specchio, vi torna e vi resta sino a quando Galaxia non le concede la possibilità di vendicarsi di Sailor Moon. Nehellenia, infatti, rivela di essere sempre stata invidiosa della Principessa Serenity, poiché ella era circondata da persone che le volevano bene, mentre lei aveva sempre vissuto in solitudine e l'unico modo per superare questa condizione e sentirsi gratificata era scrutare la sua immagine nello specchio e vedere in esso riflesso il suo splendore. A quel punto, le guerriere sailor le permettono di tornare fanciulla e di cominciare una nuova vita, spingendola a superare la sua solitudine e facendole comprendere l'importanza di vivere circondata da amici.

[modifica] Galaxia e le Veneranti

A migliaia di anni luce dalla Terra esistevano miriadi di galassie popolate da esseri pacifici, finché un giorno una leggendaria guerriera, Sailor Galaxia, decise di conquistarle tutte, riducendo in schiavitù intere popolazioni e auspicando ad impossessarsi dei cosiddetti Semi di stella, cioè i cristalli contenuti nel corpo di tutti quegli esseri viventi che all'origine del creato erano delle stelle, per esempio tutte le guerriere sailor, non solo quelle del sistema solare, ma anche quelle appartenenti ad altre galassie, che altro non sono che stelle rigenerate. Con l’ausilio di questi Semi di stella, Galaxia intende risvegliare Caos, l'entità malvagia che la possiede: anticamente, infatti, ella lottò dalla parte del bene contro questa entità, ma, non riuscendo a sconfiggerla del tutto, decise di sacrificarsi rinchiudendola nel proprio corpo, in modo da scongiurare l’imminente catastrofe; e prima che Caos si fosse impossessato definitivamente di Sailor Galaxia, questa nobile paladina abbandonò il suo cristallo nella Via Lattea, con la speranza che un giorno esso avrebbe incontrato qualcuno capace di contrastare il Caos che ora è in lei. Quando la ormai perfida Galaxia, dopo aver cominciato a collezionare Semi di stella su tutti quei pianeti ove vi fosse un nucleo di esseri umani, raggiunge il sistema solare, si insedia sulla Terra, sottraendo subito il cristallo di colui che la governa, cioè quello di Marzio. E per perseguire i suoi diabolici scopi arruola le quattro Veneranti, vale a dire quattro guerriere sailor piegate al suo servizio durante le sue conquiste: si tratta di Sailor Cuore di Ferro, Sailor Fantàsia, Sailor Vulcania e Sailor Metalia, private dei loro semi e dotate ciascuna di due braccialetti, da cui attingono i poteri e con cui trasformano le loro vittime in automi. Nel frattempo, il Seme di stella di Sailor Galaxia approda sul nostro pianeta e, a contatto con l'atmosfera terrestre, prende le sembianze di una piccola fanciulla di nome Chibi Chibi. Le quattro Veneranti vengono eliminate una dopo l'altra dalla stessa Galaxia che non tollera i loro continui fallimenti; le guerriere del sistema solare interno, quindi, raggiungono il quartier generale del nemico, ubicato nel fantomatico edificio di una rete televisiva, ma i loro cristalli vengono rapidamente sottratti di fronte agli occhi disperati di Sailor Moon. Dopo essere riuscita a prelevare anche quelli di Sailor Neptuno e Sailor Uranus, offre a queste ultime la possibilità di continuare a vivere come sue schiave, dimostrandole la loro piena fedeltà sottraendo i semi di Sailor Saturn e di Sailor Pluto: in realtà, il vero scopo delle due guerriere era quello di sferrare a tradimento il colpo di grazia a Galaxia, ma sembra tutto inutile. Ella appare invincibile, ma improvvisamente, un fascio luminoso, quell'unico barlume di bontà, quella piccola parte dell'animo non ancora offuscata da Caos, cioè Chibi Chibi, invita Sailor Moon a sconfiggere la sua rivale per ristabilire la pace nell’universo, poiché è in lei che essa intravede la guerriera che salverà l’universo. Quando Galaxia, approfittando della debolezza di Sailor Moon, le sottrae il suo cristallo, la luce intensissima sprigionata da quest’ultimo riesce ad avere il sopravvento su Caos, restituendole l'antica purezza e liberando i cristalli di cui si era impadronita: appare, così, una giovane ragazza, la prode e coraggiosa Sailor Galaxia, con il suo antico e rigoglioso aspetto, che, accompagnata dai Semi di stella, ritorna nel suo regno: giustizia e pace trionfano ancora, Caos finalmente è tornato nella sua dimora, vive nei cuori di tutti, nella coscienza di ciascun essere umano, lì dove bene e male coesisteranno sempre.

[modifica] Schede di approfondimento

[modifica] Nehellenia, la regina della notte

La figura di Nehellenia, la potente sovrana della Luna Spenta, metaforicamente la faccia oscura dell’astro notturno, e quella del suo alterego Zirconia, traggono ispirazione dalla tradizione pagana: innanzitutto, il suo nome riprende quello di una divinità della mitologia celtica, Nehalennia, protettrice delle strade, custode dei viandanti e dei viaggiatori dei mari del nord, e invocata dal popolo per assicurarsi una felice sorte ultramondana; essa era solitamente rappresentata sotto un baldacchino a forma di conchiglia, con una piccola nave in mano, un cane ed un cesto di mele ai piedi. Col tempo il nome di Nehalennia venne associato a quello della Ecate greco-romana, che, in quanto nume tutelare dei crocevia, ossia dei punti d’incrocio di tre strade dirette in opposti versi, era in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini, quello degli dei e quello dei morti e spesso era raffigurata nella triplice forma di donna adulta, vecchia o bambina; alla stregua di Nehalennia, quindi, la dea appariva come guida nei luoghi e nei momenti di passaggio e le sue statue venivano poste negli incroci a protezione dei viandanti. In seguito prevalse la sua rappresentazione infernale quando, avendo provocato l'ira di Era, fu immersa per purificarsi nel fiume Acheronte, divenendo, così, una divinità degli inferi che custodiva per cento anni le ombre di coloro che erano morti senza sepoltura; amante della solitudine, era la regina della notte e la dominatrice dei lemuri, le anime dei malvagi che andavano errando come fantasmi notturni perseguitando i viventi sino a portarli alla pazzia: si credeva che queste creature, non ben identificate né definibili proprio per la loro condizione di fatale ed eterna transitorietà, vagassero senza posa per le strade come anime in pena, in una sorta di limbo, dopo una morte prematura o violenta, e il senso di orrore che circondava queste figure spettrali venne poi a caratterizzare quello della loro domina, identificata come colei che apre il passaggio al corteo dei defunti, dea delle apparizioni notturne, degli incantesimi e dell’occulto. Inoltre, fu proprio lei a sentire le grida disperate di Persefone, rapita da Ade, e in seguito, infatti, divenne colei che accompagnava fisicamente la giovane fanciulla nel suo itinerario di discesa agli inferi e in quello della successiva ascesa in terra: in tal modo, essa acquisì il ruolo più ampio e generalizzato di traghettatrice delle anime dei defunti, divenendo la patrona dei demoni, tanto da essere spesso definita la loro regina. Nell’iconografia tradizionale appare con in mano una torcia accesa, proprio per questa sua capacità di accompagnare i vivi nel regno dei morti, e la cosiddetta “trottola magica”, una sfera costruita attorno a una pietra, in grado di ispirare visioni profetiche, mentre la civetta è sua messaggera; Virgilio associa i suoi demoni a cani ululanti al suo seguito, descrivendola come una dea terrificante e con la chioma formata da orribili serpenti, il cui arrivo è preannunciato dall’oscurarsi del cielo, da eventi catastrofici e dalla materializzazione di un fuoco parlante che dà responsi e che rappresenta fisicamente la voce di Ecate. Essa si pone poi come anima cosmica tra i due regni intelligibile e sensibile, come anima bipartita appunto, cioè dalla doppia faccia, epiteto che esprime la facoltà di guardare in due direzioni differenti. Questa ambiguità nella connotazione del suo aspetto la colloca in una visione spaventosa e terrificante, ma la delinea anche come sinonimo di bellezza, potendo essa risultare orribile, così come splendida. E in quanto regina della notte, la sua figura si associa anche alla sfera semantica del sogno e del sonno, tanto che persino Shakespeare, nel suo King Lear, offre simbolicamente i sogni ai “misteri di Ecate”, come mandante di visioni notturne e guardiana dell’inconscio: la dea viene collegata all’interpretazione e alla lettura dei sogni proprio per le sue facoltà profetiche e oracolari, date dalla sua natura che le permette di conoscere tutte le rotte. E’ in Senocrate che apparve per la prima volta il nome di Ecate in esplicita associazione alla Luna, in relazione alla teoria platonica secondo cui l’astro notturno avrebbe una funzione di intermediazione tra il mondo sensibile e quello intelligibile e definisca, quindi, il limite tra queste due zone. Ecate fu talvolta confusa con un aspetto di Diana/Artemide, quello della Luna nella sua fase invisibile, cioè il novilunio, che non usciva mai dalle sue dimore sotterranee e ascritta, pertanto, fra gli dei infernali; ma, secondo l'opinione più diffusa, Ecate non sarebbe stato che l'epiteto di Diana quando scendeva nell'Inferno. E il suo nome divenne intercambiabile con quello di Selene o quello di Diana anche per motivi iconografici: l’una veniva rappresentata con una fiaccola accesa in una mano, l’altra era raffigurata con una schiera di cani da caccia. Spesso, inoltre, Ecate era definita “Selene dai tre volti”, carattere di cui le tre fasi lunari ne sono una manifestazione: la Luna cresce fino al plenilunio, per poi declinare nel novilunio, la cosiddetta fase della luna nera, e risorgere nuovamente dopo tre giorni di eclissi, e tale processo viene reso graficamente in questo modo )O(

[modifica] I simboli del terrore

Da quando esiste il mondo della divinazione, il tentativo di prevedere il futuro trova ampia considerazione nella numerologia associata ad episodi onirici, ed ogni numero è, pertanto, portatore di un significato specifico. Il concetto di silenzio e di distruzione totale ben si collega al sogno premonitore di Rea, al risveglio della Despota 9 e all’avvento del Faraone 90: secondo la filosofia della Kabbalah (termine ebraico che sta per divinazione o previsione), il numero 9 rappresenta la preparazione ad un evento eccezionale, indica solitudine e sofferenza e assume la simbologia dell’imperfetto e dello spirito del Male, essendo l’ultima delle unità numeriche e quindi all’opposto del numero 1 che, viceversa, indica Dio e la perfezione; il 90, invece, è il numero che moltiplica ed amplifica il significato negativo del 9, è il simbolo dell’apocalisse, del terrore e dei sogni paurosi. Per quanto riguarda l’associazione della Creatura del silenzio all’arcano XIII, esso rappresenta la Morte: nella raffigurazione del tarocco, infatti, viene raffigurato uno scheletro vivo intento a falciare il terreno con una grande mannaia, ma il suo significato molto raramente è collegato alla morte fisica, al contrario, rappresenta la morte come premessa necessaria alla rinascita dopo una fine. Lo scheletro ha le ossa tinte di rosa carnicino, colore rappresentativo di tutto ciò che è umano, e impugna la falce con la mano sinistra in modo da disegnare con essa la lettera Mem dell'alfabeto ebraico; la falce dal manico color della terra ha lasciato al suolo un piede, una mano e una testa che sembrano, tuttavia, non aver perso vitalità ed espressione, ad indicare che niente muore del tutto e che ciò che sembrava perduto si è solo trasformato e continuerà. Da notare, infatti, che l'arcano capovolto, segnalando che il declino è ormai al termine, ne capovolge anche il senso negativo e significa, quindi, rinnovamento, rigenerazione, cambiamento, evoluzione della personalità, passaggio da una situazione all'altra in senso positivo. Astrologicamente la carta rappresenta il pianeta Saturno, che per l'essere umano arcaico era l'ultimo ed il più lento dei pianeti visibili, quello cioè che segnava il confine tra il nostro sistema planetario e il cosmo zodiacale; iconograficamente, invece, l'immagine dell'arcano è ispirata a quella di Crono/Saturno, dio dell’agricoltura e, quindi, anche del tempo: il concetto di morte come rinascita, infatti, affonda le proprie radici nella metafora del chicco di grano che muore quando viene seppellito e che rinasce germogliando.

[modifica] La mitoastronomia e le soldatesse del circo

Il cosiddetto Quartetto delle Amazzoni prende il nome dal favoloso popolo di donne guerriere, collocate nella tradizione in Asia. Ma i loro nomi specifici si rifanno a quelli dei primi quattro asteroidi, cioè piccoli corpi solidi privi di atmosfera che orbitano intorno al Sole in una fascia compresa fra Marte e Giove, detta appunto "fascia degli asteroidi", e sono da considerarsi "pianeti mancanti" in quanto la materia che li compone non sarebbe riuscita ad aggregarsi in un unico pianeta, a causa dell'insufficiente massa complessiva; ad essi sono stati assegnati simboli e appellativi mitologici alla stregua degli altri pianeti. Cere Cere deve il nome a Cerere, associato alla divinità materna della terra e della fertilità, nume tutelare dei raccolti, ma anche dea della nascita, poiché tutti i fiori, la frutta e le cose viventi erano ritenuti suoi doni, tant’è che l’iconografia tradizionale la ritrae con uno scettro, una ghirlanda fatta di spighe di grano e un cesto di frutta e fiori. Para Para (Pala Pala nella pronuncia giapponese) attinge il suo nome da Pallade, associato alla dea dell’intelligenza e della astuzia: in tempo di pace gli uomini la veneravano poiché a lei erano dovute le invenzioni di tecnologie agricole, navali e tessili, mentre in tempo di guerra, fra coloro che la invocavano, aiutava solo chi combatteva con astuzia. Iuni Iun prende il nome dalla lettura latina di Giunone, terzo asteroide e antica divinità del matrimonio e del parto, spesso rappresentata nell’atto di allattare, la quale assunse, in seguito, le funzioni di protettrice dello Stato: era la sposa di Giove, quindi la più importante divinità femminile, ed era anche la protettrice degli animali. Besu Besu (pronuncia giapponese di Ves Ves) deve il nome a Vesta, dea del focolare domestico, venerata in ogni casa e il cui culto consisteva principalmente nel mantenere acceso il fuoco sacro: le sue sacerdotesse, le famose "vestali", avevano proprio il compito di custodire il fuoco sacro alla dea, acceso all’interno del tempio, facendo sì che non si spegnesse mai.

[modifica] L'essenza geologica dei personaggi

L'interesse dell'autrice per le materie scientifiche ha permesso di classificare i nemici in base a parametri specifici e, nonostante l'adattamento italiano abbia spesso oscurato certe etimologie, risulta chiaro il legame di alcuni di essi con elementi chimici o con minerali. Nella versione originale, i quattro comandanti del Regno delle tenebre Jack, Nevius, Zackar e Lord Kaspar in realtà si chiamano Jadeite (dallo spagnolo "pedra de ijada" = pietra del lato, dato il suo presunto potere benefico sui reni), Nephrite, Zoisite (dal nome dello scienziato Siegmund Zois) e Kunzite, così come il nome Regina Periglia è la traduzione adattata di Queen Beryl (dal nome del Berillio). Per quanto riguarda le quattro Sorelle persecutrici (Ayakashi sisters nell'originale), i nomi hanno assunto la loro forma abbreviata: Petzite (dal chimico William Petz) è detta Petz, Calaverite (rinvenuto nella località californiana di Calaveras) è detta Calaveras, Berthierite (dallo scopritore Pierre Berthier) è detta Bertie, mentre Kermesite (dal persiano "kurmizq" = rosso scuro) è detta Kooan. Infine, al servizio del dottor Tomoe ci sono Katia, detta Kaolinite (dalla località di Kao Ling in cui il minerale è stato rinvenuto), e le 5 streghe: il nome Eujeal viene dalla pronuncia giapponese di Eudial, che a sua volta è l'abbreviazione del minerale Eudialite (dal greco "eu" = scomponibile + "dialytos" = scomponibile); Mimma è la abbreviazione del minerale Mimetite; Telulu è la resa di Tellu, a sua volta derivante dalla Tellurite; Viruit è detta Viluy, dalla Villyallenite (nome derivante dal museologo Villy Allen); Cyprin deriva dalla pietra Ciprianite (dal mineralogista Curzio Cipriani) e la sosia Petirol, che è la resa di Ptilol, dalla Ptilolite. Zirconia è la forma nominale dello Zirconio (dall'arabo "zarkûn", a sua volta derivato dal persiano "zargûn" = simile all'oro), mentre l'Occhio di tigre, l'Occhio di pesce e l'Occhio di falco sono i nomi di tre pietre. Le quattro guerriere Sailor attendenti di Galaxia, invece, appartengono a quattro pianeti di un'altra galassia immaginaria: Sailor Cuore di Ferro, infatti, si chiama originariamente Sailor Iron Mouse (topo di ferro) e i suoi poteri derivano dal pianeta del ferro; Sailor Fantàsia era detta Sailor Aluminum Siren (sirena di alluminio) e il suo guardiano è il pianeta dell'alluminio; Sailor Vulcania, all'epoca Sailor Lead Crow (corvo di piombo), attinge i poteri dal pianeta del piombo; Sailor Metallia, adattamento piuttosto libero di Sailor Tin Nyanko (gatto di stagno) è la guerriera del pianeta dello stagno.

[modifica] Voci correlate

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