Due anni dopo
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Due anni dopo (1969), il cui titolo fa riferimento al tempo trascorso dal precedente Folk beat n. 1, è il secondo album di Francesco Guccini che sulla copertina del disco continua a figurare semplicemente come Francesco.
Tutte le canzoni sono dello stesso Guccini.
[modifica] Canzoni
- Lui e lei (3' 12") - Una canzone semplice che parla dell'amore di due giovani che riescono a sconfiggere la routine di tutti i giorni che una lunga storia può comportare
- Primavera di Praga (3' 38") - La canzone narra delle rivolte scoppiate a Praga, del giovane Jan Palach che, emulando il gesto del monaco Jan Hus avvenuto 350 anni prima, si diede fuoco sulla piazza vecchia e dello sconforto che questa rivolta portò in quanti in occidente militavano nei partiti comunisti.
- Giorno d'estate (3' 47") - Una giornata tediosa trasformata in una deliziosa poesia, summa della cultura gucciniana non è esente da citazioni ungarettiane e sensismo d'annunziano.
- Il compleanno (3' 31") - Dura critica al sistema emotivo borghese e alle sue convenzioni.
- L'albero ed io (2' 54") - Con questa canzone Guccini immagina un ipotetica sepoltura che desidererebbe sotto un grande albero, l'albero è il simbolo della continuità della vita e il pensiero che le sue radici assorbano la salma che vi sta ai piedi sembrano rendergli nuova vita e completa simbiosi con la natura nonché un innalzarsi quasi prepotente verso il cielo e come scrive lo stesso autore "verso quel cielo che chiaman di dio".
- Due anni dopo (3' 43") - Summa assoluta di un vissuto giovanile deludente: sono gli anni di Modena. In attesa di trasfersi a Bologna(Canzone omonima nell'album Metropolis) e reduce da Pavana (Di cui si narra anche in Radici dall'album omonimo e soprattutto in Amerigo: "Pavana un ricodo lasciato tra i castagni") racconterà tale periodo anche in Piccola Città dall'album Radici.
- La verità (3' 21") - Solitarie e malinconiche visioni campestri in una città arsa dalla calura estiva che dal nichilismo risalgono a "cogliere un po' di verità".
- Per quando è tardi (3' 31") - Per il ciclo delle canzoni notturne una ballata metropolitana amara trasudante smog, alcool e delusione.
- Vedi cara (4' 58") - La fine di un amore è il pretesto per un viaggio introspettivo che ci parla delle gioie taciute e delle lacrime trattenute, suggestiva e profondissima.
- Ophelia (2' 26") - Ispirandosi ad una poesia di Arthur Rimbaud dallo stesso titolo, descrive la morte del personaggio shakespeariano (Ophelia, nell'Amleto, si annega dopo essere impazzita). Era già stata interpretata l'anno prima dai Nomadi.
- L'ubriaco (2' 33") - La canzone prelude a pietre miliari come "canzone delle osterie di fuori porta" ballata popolaresca narra con delicatezza la serata di un alcolista.
- Al trist (3' 41") - Canzone farsesca in dialetto modenese; ne esiste una versione, uscita sempre nel 1970, in genovese cantata da Michele.
| Discografia di Francesco Guccini | |
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Folk beat n. 1 (1967) · Due anni dopo (1969) · L'isola non trovata (1970) · Radici (1972) · Opera buffa (1973) · Stanze di vita quotidiana (1974) · Via Paolo Fabbri 43 (1976) · Amerigo (1978) · Metropolis (1980) · Guccini (1983) · Signora Bovary (1987) · Quello che non... (1990) · Parnassius Guccinii (1993) · D'amore di morte e di altre sciocchezze (1996) · Stagioni (2000) · Ritratti (2004) · The Platinum Collection (2006) Live: Album concerto (1979, con i Nomadi) · Fra la via Emilia e il West (1984) · ...quasi come Dumas... (1988) · Guccini Live Collection (1998) · Guccini Live @ RTSI (2001) · Anfiteatro Live (2005) |
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