Dopo il lungo inverno
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Dopo il lungo inverno | ||
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Artista | Modena City Ramblers | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | novembre 2006 | |
Durata | 69 min 02 sec | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 19 | |
Genere | Combat Folk, Celtica Patchanka | |
Etichetta | Mescal | |
Registrazione | presso lo studio Esagono Recording di Rubiera (RE) tra aprile e ottobre 2006 | |
Note | / |
Modena City Ramblers - cronologia | ||
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Album precedente Appunti partigiani (2005) |
Album successivo / |
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Dopo il lungo inverno è il nono album dei Modena City Ramblers (l'ottavo in studio), uscito il 3 novembre 2006. Contiene 16 brani inediti e segna il ritorno dei Modena City Ramblers sul mercato discografico a un anno dall’abbandono del loro storico cantante solista "Cisco" Bellotti e a dieci mesi dall’entrata nella band delle nuove voci Davide "Dudu" Morandi e Elisabetta "Betty" Vezzani. Il disco, come il precedente, Appunti partigiani, è pubblicato dall’etichetta Mescal (anche management della band) e ha distribuzione nazionale Universal.
Indice |
[modifica] Il disco
Il titolo metaforicamente evoca l’idea di una nuova stagione, di un nuovo ciclo che si preannuncia. Dalla copertina realizzata, passando per i sedici brani inclusi e fino ai tre frammenti che ne costituiscono il momento inziale, centrale e finale, tutto il disco risulta permeato da questa forte suggestione, che muovendo dagli evidenti rimandi alla cultura contadina, dipinge un multiforme quadro di “rinascita": personale, politica, ideale, quasi come se l’attualità che ha segnato la storia d’Italia e del mondo globalizzato nel 2006 venisse a intrecciarsi con le vicende private della band e con i sogni, le scelte di vita e le aspirazioni dei suoi singoli componenti.
In un’epoca di musica sempre più "consumata" in modo frammentario, superficiale e veloce, i Ramblers realizzano un disco lungo, studiato, ponderato, eclettico e meticcio che costituisce innanzitutto una risposta "politica" a una scena discografica e ad una cultura monodimensionale che impone, o vorrebbe imporre, un suono e una canzone, sempre la stessa rassicurante nenia per palati addomesticati. Un disco che vuole per questo essere un grande ponte tra la band e il suo pubblico, che ne ha decretato la popolarità e il successo proprio perché nei Ramblers vede dei compagni che nella musica cercano le stesse semplici, ma meravigliosamente grandi, cose: la condivisione, il divertimento, la passione, la militanza, la gioia e l’affermazione di valori etici e politici.
Dal punto di vista sonoro, gli stili e le ispirazioni si rincorrono lungo il disco, con evidenti rimandi alle musiche più amate dai Ramblers, il folk europeo, celtico e balcanico, i ritmi latini, sudafricani e mediorientali, il rock e la musica d’autore, mentre per i testi la tradizionale sensibilità "folk", rivolta all’attualità politica e sociale e alle esperienze di viaggio della band, si impreziosisce di spunti "intimistici" e poetici, andando a creare un composito quadro musicale che riafferma l’identità poliedrica della band emiliana. Un’identità che è ormai da anni un tratto distintivo e originale e che definisce il "suono MCR".
La ricchezza espressiva acquista nuova forza grazie alle possibilità date dalle sfumature particolari e diverse delle voci di Betty e Dudu, unite alla maturità e alla duttilità strumentale del nucleo storico della band: "Kaba" Cavazzuti, Franco D’Aniello, Massimo Ghiacci, "Fry" Moneti e Roberto Zeno, affiancati dal 2003 da Luca "Gaby" Giacometti.
[modifica] Contributi al disco
Registrato tra la primavera e l’estate del 2006 presso l’abituale base dello Studio Esagono di Rubiera, nella campagna di Reggio Emilia, il disco si avvale della geniale e accurata produzione del famoso produttore inglese Peter Walsh (Simple Minds, Peter Gabriel, Afro Celt Sound System, Pulp, Scott Walker tra le sue collaborazioni), con il quale i Ramblers hanno anche arrangiato le canzoni, tutte composte dalla band e che i Ramblers avevano conosciuto all'Esagono durante le registrazioni di 'Onda dei Fiamma Fumana.
Alle registrazioni hanno partecipato vari ospiti di prestigio: il famoso componente dei The Pogues Terry Woods (uno dei "padri fondatori" del nuovo folk irlandese, già membro degli Sweeney’s Men e Steeleye Span), la brass band macedone Original Kocani Orkestar, capitanata dal virtuoso della tromba "King" Naat Veliov, Luca "Rudeman" Lombardo, rapper bolognese-catalano già con Radio Bemba e La Kinky Beat, Massimiliano Fabianelli, fisarmonicista con i Ramblers in tour lo scorso anno, il quartetto d’archi reggiano Koiné di cui fa parte una vecchia conoscenza dei Ramblers: Filippo Chieli, il trio di fiati Giardina/Bolognesi/Castagnetti, gli amici di vecchia data Lucia Tarì e Enzo Ciliberti, rispettivamente cantante e armonicista, il coro delle voci bianche del Teatro Comunale di Modena.
La copertina, realizzata da Paolo De Francesco, storico collaboratore grafico della band, viene proposta in quattro edizioni alternative che si differenziano per il colore dell’albero raffigurato (che rimanda alle quattro stagioni), nonché una limited edition messa in commercio solo attraverso internet e il merchandising MCR.
[modifica] Le canzoni
- Dopo il lungo inverno – prologo; cittern, Terry Woods
- Quel giorno a primavera
Una nuova primavera politica per il nostro Paese? Mah... - La Musica del Tempo
Una dichiarazione d’intenti e una scelta d’appartenenza. La suggestione proviene da uno scritto di Ranieri Polese, pubblicato come introduzione a "La musica che abbiamo attraversato", almanacco Guanda, con contributi letterario-musicali di vari autori. Polese definisce "Musica del Tempo" - la molteplicità di suoni (e scritture) che raccontano storie e ritmi del passato prossimo e del presente - ovvero quella musica che, calata nella propria epoca, ne interpreta tutta la complessità, i problemi, le contraddizioni come pure gli stimoli, i sogni e le rivendicazioni. - Tota la sira
È bello "farsi danzare" dalla Musica del Tempo! - Oltre la guerra e la paura – cittern, Terry Woods
Oltre la guerra e la paura... ci aspettano grandi sfide, e grandi prove! Contro l’imperante cultura del terrore, che si fonde col qualunquismo e la sfiducia e ci rende egoisti, e deboli. Una canzone sui questi tempi bui ed inquieti. - Le strade di Crawford – cittern, Terry Woods; con il coro voci bianche del Teatro Comunale di Modena
Ispirata alla storia di Cindy Sheehan [1], madre di un soldato americano caduto in Iraq. Per mesi ha sostato accampata davanti al ranch di George Bush a Crawford, in Texas, pretendendo d’incontrarlo per sapere da lui in persona perché e per cosa suo figlio sia morto. Una storia emblematica di questi anni di poche risposte e cieco dolore. - Western Union – con la Original Kocani Orkestar
È il nome di un’agenzia che ti permette di spedire soldi in giro per il mondo. Ma potrebbe anche rimandare ad un ipotetico Sindacato d’Occidente. Se solo il nostro mondo riuscisse a ricordare parole come solidarietà, accoglienza, tolleranza. Una canzone per la solitudine di chi è stanco di "puzzare di straniero". - Mia dolce rivoluzionaria
C’è ancora chi crede che la rivoluzione si faccia con gli slogan degli anni ’70? E’ tempo di nuove parole, per nuove consapevolezze e vecchie battaglie. Perché le parole sono Cultura, e senza di essa non si approderà a nessun Altro Mondo. - Il Paese delle Meraviglie – voce rap, Rudeman
Un’altra cartolina dal meraviglioso paese degli Uomini Forti, sperando sia ogni giorno un po’ più sbiadita. - Dopo il lungo inverno – intermezzo; cittern, Terry Woods
- I prati di Bismantova
Un ricordo di primavera, sulla Pietra di Bismantova, già cantata da Dante... Nel prato che sta sulla sua sommità a contemplare la magia dell’orizzonte, nell’animo la sensazione di una rinascita: forse la vita che ci chiama, in accordo col risveglio della natura? - Mala sirena
Dedicata alla città bosniaca di Tuzla, che ha resistito a caro prezzo alla barbarie e alla follia del conflitto balcanico, e alle donne della locale associazione Tuzlanska Amica, piccole grandi sirene. - Mama Africa
Una partenza, una necessità di "sognare lontano la fortuna". E la rabbia che sempre compare dinanzi a questi addii. - Risamargo
Le nostre mondine e il loro "riso amaro". E le donne delle comunità maya che si spaccano la schiena a raccogliere il caffè. Un amaro parallelo di sofferenze e lavoro. - La stagioun di delinqueint
È finita la stagione dei "delinquenti"? Sperom!!! - Il treno dei folli – banjo, Terry Woods
Un treno che regala il biglietto per il viaggio, l’avete mai visto? Magari vi sta passando a fianco proprio ora e non siete abbastanza "folli" da accorgervene... - Come nuvole lontane – cittern e banjo, Terry Woods
La passione, che tutto travolge e mai si annuncia. Talvolta è bello naufragare "là dove vivono gli amanti". - Stranger in Birkenau
Cambierà il "vento". Noi lo crediamo, non può essere solo un utopia... - Dopo il lungo inverno – epilogo; banjo, Terry Woods
[modifica] Tracce
- Dopo il lungo inverno - prologo - 0:32
- Quel giorno a primavera - 3:12
- La musica del tempo - 5:36
- Tota la sira - 4:14
- Oltre la guerra e la paura - 4:41
- Le strade di Crawford - 4:17
- Western Union - 4:33
- Mia dolce rivoluzionaria - 3:56
- Il paese delle meraviglie - 5:48
- Dopo il lungo inverno - intermezzo - 0:36
- I prati di Bismantova - 3:53
- Mala sirena - 4:10
- Mama Africa - 3:07
- Risamargo - 3:36
- La stagioun di delinqueint - 4:09
- Il treno dei folli - 3:29
- Come nuvole lontane - 4:16
- Stranger in Birkenau - 4:14
- Dopo il lungo inverno - epilogo - 0:43
[modifica] Formazione
- Arcangelo "Kaba" Cavazzuti - tastiera (strumento), batteria, percussioni, chitarra acustica, cori
- Franco D'Aniello - flauto, tin whistle, tromba, cori
- Massimo "Ice" Ghiacci - basso elettrico ed acustico, cori
- Luca "Gabibbo" Giacometti - bouzouki, mandolino, banjo, chitarra, cori
- Francesco "Fry" Moneti - chitarra acustica ed elettrica, chitarra baritono, violino acustico ed elettrico, mandolino, cori
- Davide "Dudu" Morandi: voce
- Betty Vezzani: voce
- Roberto Zeno - batteria, percussioni, mandolino, cori
[modifica] Collaborazioni
- Terry Woods - banjo, cittern
- Original Kocani Orkestar - fiati
- Luca “Rudeman” Lombardo - voce
- quartetto d’archi Koiné - archi
- trio di fiati Giardina/Bolognesi/Castagnetti
- Lucia Tarì - voce
- Enzo Ciliberti - armonica
- coro delle voci bianche del Teatro Comunale di Modena.
- Massimiliano Fabianelli: fisarmonica, pianoforte, tromba, che seguirà in tour i Modena City ramblers come 9° elemento
Modena City Ramblers |
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Davide "Dudu" Morandi · Betty Vezzani · Massimo "Ice" Ghiacci · Franco D'Aniello · Francesco "Fry" Moneti · Roberto Zeno · Arcangelo "Kaba" Cavazzuti · Luca "Gabibbo" Giacometti Alberto Morselli · Giovanni Rubbiani · Alberto Cottica · Stefano "Cisco" Bellotti |
Discografia |
Album: Riportando tutto a casa (1994) · La grande famiglia (1996) · Terra e libertà (1997) · Raccolti (1998) · Fuori campo (1999) · Radio Rebelde (2002) · ¡Viva la vida, muera la muerte! (2004) · Appunti partigiani (2005) · Dopo il lungo inverno (2006) Mini CD e varie: Combat Folk (1993) · Cent'anni di solitudine (1998) · L'Italia ai tempi dei Modena City Ramblers (1999) · Il resto raccolto (2000) · Modena City Remix (2003) · Gocce (2003) · El presidente (2004) |
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