Cristianizzazione
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La cristianizzazione consiste in azioni volte al proselitismo in favore della religione cristiana (per analogie vedere islamizzazione), solitamente attraverso l'insegnamento e la diffusione della Bibbia e del Vangelo, che portino a conversioni di massa nella popolazione interessata.
La prima forma di cristianizzazione fu quella che avvenne nell'ambito dell'impero romano a partire dalla predicazione dell'apostolo paolo da parte delle chiese cristiane. Inizialmente il cristianesimo si diffuse nella parte orientale dell'impero, poi progressivamente anche ad occidente e nell'area "latina", poi fuori dai confini dell'impero. A partire dal IV secolo la predicazione non fu più considerata illecita, e con Teodosio ebbe il sostegno dello stato, a scapito delle istituzioni legate alla religione tradizionale greco-rormana. Alcune regioni europee furono "cristianizzate" anche dopo il Mille, soprattutto nell'area nord orientale.
In seguito la cristianizzazione si applicò in particolare alle popolazioni con le quali gli Europei vennero in contatto dopo le grandi scoperte geografiche del XVI secolo: a seconda della religione praticata dalla potenza coloniale fu prevalentemente di matrice cattolica in America meridionale e in Africa, e prevalentemente protestante in America settentrionale (i Padri Pellegrini) e in Australia.
Venne perseguita con metodi sia pacifici che violenti: nel primo caso, tipicamente, attraverso l'opera continua di piccole comunità missionarie, che attraverso l'esempio e l'aiuto prestato alle popolazioni ne favorivano la conversione. In altri casi le credenze e gli usi degli occidentali cristiani e la stessa religione furono imposti con la forza, spesso per motivi legati al controllo politico ed economico da parte delle potenze dominanti.
Fenomeno opposto è la cosiddetta "scristianizzazione", cioè l'estirpazione più o meno violenta della religione cristiana dalla società. In Europa la scristianizzazione fu un aspetto di una fase della rivoluzione francese, durante il periodo del Terrore, e in Russia durante la rivoluzione sovietica e la politica antireligiosa degli stati comunisti.