Chiesa Madre San Paolo Apostolo (Solarino)
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Posta sul lato Sud-Ovest della centrale Piazza del Plebiscito, i lavori di costruzione iniziarono nel 1764 sotto la guida dell'architetto Luciano Alì (1736-1820)e furono ultimati soltanto nel 1887.
Sebbene il progetto originale dell'edificio non è stato mai rinvenuto, è probabile che sia stato opera dello Alì che, in tale periodo, rivestiva la carica di “Architetto della Città di Siracusa”.
[modifica] Storia
Nel 1914, l'originario orologio con quadrante in pietra venne sostituito con quello attuale, di proprietà del Comune. Negli anni 1952 e '53 il prospetto della chiesa, ancora mancante di parte della trabeazione del secondo ordine e del frontale triangolare,fu finalmente completato. Nella seconda metà degli anni '60 la volta della navata centrale fu ridisegnata e ripitturata, inserendo quattro enormi quadri raffiguranti scene della vita di San Paolo. La torretta dell'orologio, di tufo calcareo,in seguito al terremoto del dicembre 1990, ha subito dei dissesti con evidenti lesioni dovute allo scollamento dei blocchi calcarei,ed attualmente presenta una cerchiatura metallica provvisoria al fine di evitare ulteriori danni. Nel 1999 i tre portoni della Chiesa sono stati ricoperti da pannelli in bronzo raffiguranti la storia dell'Apostolo Paolo realizzati dall'artista solarinese Lucia Miano.
[modifica] La chiesa
La chiesa, avente pianta a croce latina, è a tre navate - divise da quattro archi per lato, poggianti su pilastri - coperte da volte di gesso: a botte lunettata quella centrale ed a crociera quelle laterali.
Nella navata sinistra, si possono ammirare: il battistero con il marmoreo fonte battesimale; l'altare di San Francesco d'Assisi che custodisce una statua in legno del Santo, opera ottocentesca dello scultore palermitano Rosario Bagnasco; l'altare dell'Immacolata con la statua lignea della Vergine, realizzata nel 1897 a Spadafora dallo statuario Michele Salerno; la statua di Maria Santissima Addolorata, realizzata nel 1961, posta in una nicchia, ed il quadro delle Anime del Purgatorio, realizzato nel 1858 dal pittore Andrea Mellina, che raffigura la Santissima Trinità e le Anime Purganti.
La cappella in fondo alla navata contiene il sontuoso altare di San Paolo, finito di costruire nel maggio 1887, ove è custodita l'omonima statua.
Nella navata di destra trovano collocazione: una lapide marmorea ed un monumento di ceramica - opera del calatino Luigi Angelico - eretto nel 1981 in occasione del cinquantenario della morte del missionario solarinese Padre Paolo Barbagallo, avvenuta in Birmania il 16 ottobre 1931; segue, l'altare di San Giuseppe costruito nel 1906 che accoglie la statua in cartapesta del Santo; l'altare della Madonna del Carmine dove è esposto il simulacro in cartapesta e legno della Vergine con il Bambino, la statua di Santa Teresa d'Avila che arreda l'interno di una nicchia ed infine l'altare del Cristo alla Colonna contenente l'omonima statua del 1817 e che era già stato dedicato a San Francesco di Paola. In fondo alla navata, all'interno della cappella del SS. Sacramento, è conservata la statua in legno, datata 1933, rappresentante il Sacro Cuore. Nella navata centrale, sul palco di cantoria, addossato alla controfacciata, è situato un grande organo a nove registri sonori e a cinquecentosessantanove canne, costruito nel 1921 dalla ditta Polizzi di Modica; mentre, al terzo pilastro sinistro si trova il pulpito realizzato nel 1887. Infine, l'Arco Trionfale che si apre proprio al centro della navata denota un'estrema decisione di ampliamento adottata durante la costruzione della chiesa. Sull'altare maggiore in marmo, costruito nel 1938, che sostituì il precedente altare in legno danneggiato da un incendio, trionfa la Conversione di San Paolo, una tela del 1808 dipinta dal pittore palazzolese Paolo Tanasi.
Particolare interesse rivestono le nove ninfe ovvero i lampadari interamente in cristalli smerigliati con decorazioni in rame sbalzato e dorato, che adornano la navata centrale e gli archi che immettono da questa alle navate laterali. Quando ancora a Solarino non c'era l'energia elettrica le ninfe funzionavano a candele che furono sostituite dalle lampadine a energia elettrica la sera dell'8 dicembre 1922, giorno in cui fu inaugurata l'illuminazione pubblica.
Ricca d'arte è la sagrestia con le sue belle statue in legno che rappresentano l'Annunziata e l'Arcangelo Gabriele, realizzate ad Ortisei dallo scultore Giuseppe Stuflesser, con il contributo dei solarinesi residenti negli Stati Uniti d'America.
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