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Arte aborigena - Wikipedia

Arte aborigena

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Con l'espressione arte aborigena australiana si intende sia l'arte antica e tradizionale degli aborigeni australiani prima della colonizzazione europea, sia l'arte moderna di artisti aborigeni contemporeanei che si ispirano alla cultura tradizionale del loro popolo (eventualmente apportando innovazione e contaminazione con forme artistiche di origine europea, come l'uso di pitture acriliche su tela). L'arte aborigena include dipinti, sculture di legno, abiti da cerimonia, nonché decorazione di strumenti musicali (in particolare didjeridoo), armi (come boomerang e scudi) e oggetti rituali o altri strumenti (per esempio i bullroarer).

L'arte è un elemento fondamentale della cultura aborigena. Le opere d'arte venivano usate per segnare il territorio dei vari clan, ricordare eventi storici, raccontare le storie del dreamtime, insegnare le leggi e la morale. I materiali per la pittura (come certi tipi di ocra) venivano commerciati e scambiati per tutta l'Australia.

Indice

[modifica] Arte aborigena tradizionale

[modifica] Pittura

[modifica] Materiali e superfici

I materiali tradizionali impiegati nella pittura aborigena erano acqua o saliva mescolate con ocra e altri coloranti minerali, sangue di canguro e resine. Come strumenti si usavano semplici pennelli, bastoncini, o le dita. Piuttosto diffusa era anche una tecnica che consisteva nel riempirsi la bocca di pittura e spruzzarla sulla superficie da dipingere, con un effetto simile a quello della moderna pittura a spruzzo. Oltre a dipingersi il corpo, gli aborigeni dipingevano le pareti rocciose e la corteccia degli alberi (soprattutto dell'eucalipto melaleuca, nella zona di Arnhem). In alcune zone, e in particolare nella zona di Papunya, disegnavano direttamente sulla sabbia del deserto australiano.

Nella pittura su corteccia si utilizzano parti lisce e prive di nodi, preferibilmente ricavate dall'albero durante la stagione umida. La corteccia veniva poi pulita della scorza esterna più dura con uno strumento appuntito, riscaldata al fuoco, e appiattita calpestandola o schiacciandola con grossi sassi. Una volta dipinta, veniva applicato un fissante, tipicamente succo di orchidea.

Graffiti aborigeni nel Parco Nazionale del Kakadu, Northern Territory
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Graffiti aborigeni nel Parco Nazionale del Kakadu, Northern Territory

Nella pittura rupestre aborigena tradizionale venivano utilizzato pareti rocciose spesso situate all'interno di caverne o in luoghi difficilmente accessibili. I luoghi scelti per la pittura avevano spesso un importante significato spirituale o religioso nella cultura locale, e non raramente i nuovi dipinti venivano realizzati sulla stessa parete usata per dipinti più antichi, che ne risultavano coperti. Alcuni dipinti rupestri in luoghi come Kakadu o Uluru risultano dalla sovrapposizione di decine o centinaia di strati.

[modifica] Stili

La pittura aborigena è estremamente varia. Figure stilizzate e silhouette o semplici immagini geometriche (per esempio linee a zig-zag) sono elementi che si trovano quasi ovunque nell'arte tradizionale e antica del continente. Gli stili specifici meglio noti sono tre: la pittura "a raggi X", la dot art, e una variante dello stencil.

Nella pittura cosiddetta "a raggi X", animali e uomini sono raffigurati mostrandone lo scheletro e le viscere, come in una sorta di sezione che ricorda per l'appunto una radiografia.

L'"arte a punti" (dot art), originariamente utilizzata nei disegni sulla sabbia e poi trasposta su tela nell'arte aborigena moderna complessi pattern geometrici sono realizzati con numerosi punti, grosso modo equidistanti, di diversi colori. All'occhio occidentale, le opere della dot art appaiono spesso astratte, ma in effetti si avvalgono di un complesso simbolismo in cui a diverse forme geometriche sono assegnati significati ben precisi. I concetti che possono essere espressi in questo linguaggio sono quelli fondamentali della cultura e della mitologia aborigena (per esempio "uomo", "pozza", "canguro", "ciotola", "bastone per scavare" e così via). I simboli utilizzati per rappresentare questi concetti possono considerarsi rappresentazioni estremamente stilizzate della forma dell'oggetto in questione (o di una sua orma sulla sabbia) tipicamente vista dall'alto.

Infine, abbastanza diffusa è la pittura stencil, associata alla già menzionata tecnica a spruzzo, in cui predomina la riproduzione di mani umane "in negativo" (l'artista appoggiava la mano sulla superficie da dipingere e spruzzava il colore). Particolarmente nota è la cosiddetta arte di Bradshaw, così chiamata in onore di Joseph Bradshaw, che nel 1891 scoprì un importante sito in cui si trovano opere d'arte rupestre fatte in questo stile nella zona di Kimberley, e datate a oltre 50000 anni fa.

[modifica] Scultura e oggettistica

Le sculture lignee aborigene rappresentano spesso i Mimi, creature mitologiche simili a piccoli uomini. Altri oggetti realizzati in legno la cui realizzazione ha talvolta valenza artistica sono i boomerang, i coolamons, i bullroarer, i didjeridoo e perfino i "bastoncini per scavare" (digging sticks). Le decorazioni di questi oggetti, soprattutto con tecniche in stile dot art, sono però più tipiche dell'arte moderna (e alla vendita di souvenir turistici) che propri della tradizione aborigena.

[modifica] Musica

[modifica] Altre forme d'arte

[modifica] Significati religiosi e culturali

L'arte aborigena è quasi sempre espressione di messaggi spirituali, religiosi e mitologici legati al dreamtime. Predominano il racconto di storie volte a spiegare l'origine del mondo così come gli aborigeni lo conoscono e a insegnare la morale aborigena, attraverso il riferimento ad archetipi e totem.

[modifica] Il deterioramento dell'arte aborigena

L'arte aborigena, in particolar modo la pittura rupestre, è soggetta a un continuo deterioramento, in gran parte dovuto all'intervento diretto o indiretto dei coloni europei e, oggi, dei turisti. Molti siti sono stati distrutti durante la colonizzazione per far spazio a edifici e altre strutture; i dipinti che si sono salvati sono in costante pericolo di erosione per via dell'eccessivo contatto da parte dei turisti o, peggio ancora, di veri e propri atti vandalici. I siti che oggi hanno maggiori probabilità di sopravvivere nel tempo sono quelli situati nei parchi nazionali e sottoposti a un accurato e continuo controllo da parte dei ranger.

[modifica] Arte aborigena moderna

Nel 1934, il pittore australiano Rex Batterbee insegnò la tecnica della pittura ad acquerello all'artista aborigeno Albert Namatjira e ad altri aborigeni della missione di Hermannsburg, nel Northern Territory. L'acquerello su tela divenne rapidamente una tecnica molto diffusa e popolare per la pittura aborigena.

Nel 1966, un dipinto dell'artista aborigeno David Malangi fu riprodotta sulla banconota da un dollaro australiano, inizialmente senza che l'artista ne fosse a conoscenza. Il successivo pagamento dei diritti da parte della Reserve Bank rappresenta il primo caso di copyright riconosciuto ad artisti aborigeni dalla legge australiana.

Nel 1971-1972, l'insegnante d'arte Geoffrey Bardon incoraggiò gli aborigeni di Papunya, a nordovest di Alice Springs, a mettere su tela le loro storie del dreamtime, con lo stile (noto come dot art) che utilizzavano per disegnare sulla sabbia. Lo stile noto come "scuola di Papunya Tula", o come "arte a punti" (dot art) divenne la forma più nota e riconoscibile di pittura aborigena. Molta dell'arte venduta nei negozi per turisti in australia si rifà allo stile sviluppato a Papunya. Fra gli artisti più famosi della scuola si devono ricordare Clifford "opossum" Tjapaltjarri e Johnny Warangkula, il cui dipinto Water Dreaming at Kalipinya fu venduto nel 2000 al prezzo record di 486.500 dollari.

Nel 1983, gli aborigeni Warlpiri di Yuendumu iniziarono a dipingere 36 porte della scuola locale con le loro storie del dreamtime. Da questa iniziativa nacque un vero e proprio movimento artistico che portò nel 1985 alla fondazione dell'associazione artistica di Warlukwlangu. Fra i pittori più noti di questa scuola c'è Paddy Japaljarri Stewart.

Nel 1988, in occasione del bicentenario della colonizzazione dell'Australia fu inaugurato alla National Gallery of Australia di Canberra il "Torres Strait Islander memorial", costituito da 200 "bare nel tronco" (log coffin), un tipo di bara utilizzato nelle cerimonie mortuarie della terra di Arnhem. Il monumento aveva lo scopo di commemorare gli aborigeni morti nel tentativo di difendere la propria terra dai coloni, e fu realizzato da 43 artisti di Ramingining e delle comunità vicine. Il percorso che attraversa il memoriale rappresenta il fiume Glyde.

Fra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90 divenne molto celebre l'opera di Emily Kngwarreye, un'ottantenne pittrice aborigena. La Kngwarreye proveniva dalla comunità di Utopia (comunità aborigena), a nordest di Alice Springs, e dipinse solo per pochi anni al termine della sua vita. Il suo stile, che cambiava di anno in anno, fu considerato come una fusione di elementi della tradizione aborigena con elementi di arte australiana moderna.

Un altro artista moderno molto noto è Rover Thomas, nato in Western Australia, che ha rappresentato il suo paese alla Biennale di Venezia del 1991. Fra i suoi scolari più famosi c'è Queenie McKenzie, della regione orientale del Kimberley.

[modifica] Letteratura

Gli aborigeni australiani non hanno sviluppato una lingua scritta, e quindi non esiste nemmeno una letteratura propriamente detta, sebbene si possa sostenere che i canti aborigeni rappresentino una tradizione letteraria orale.

Dopo la colonizzazione, alcuni autori aborigeni hanno realizzato importanti opere letterarie in lingua inglese. L'esempio meglio noto (bestseller in Australia e tradotto in numerosi altri paesi, è il romanzo autobiografico La mia Australia (My Place, 1987) di Sally Morgan.

[modifica] Celebri siti di arte aborigena

[modifica] Artisti aborigeni moderni

  • Albert Namatjira
  • Wenten Rubuntja
  • Clifford Possum Tjapaltjarri
  • Dorothy Napangardi
  • Rover Thomas
  • Naata Nungurrayi
  • Emily Kngwarreye
  • Paddy Japaljarri Stewart

[modifica] Voci correlate


[modifica] Bibliografia

[modifica] Altri progetti

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