Arnold Schoenberg
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Arnold Schoenberg (Vienna, 13 settembre 1874 – Los Angeles, 13 luglio 1951) fu un compositore d'avanguardia del primo Novecento. Figlio di un commerciante di origine ebraica, inizia i suoi studi musicali in maniera praticamente autonoma.
È stato uno dei primi compositori del XX secolo a scrivere musica completamente al di fuori dalle regole del sistema tonale e l'ideatore del metodo dodecafonico, basato su una sequenza (nota come serie) comprendente tutte le dodici note della scala musicale cromatica.
[modifica] La pantonalità
La tecnica compositiva di Schoenberg fu da egli denominata pantonalità e consisteva, come egli stesso la definì, in una "composizione mediante l'uso di dodici suoni non posti in relazione fra loro" (in seguito dodecafonia).
Per quanto riguarda la forma della composizione egli fa riferimento alle forme musicali classiche, e in particolare al canone.
La giustificazione estetica di questo procedimento compositivo, che porta necessariamente alla "distruzione della tonalità" va ricercata nello sviluppo dell'armonia tonale stessa, considerandola come, sviluppo dei centri gravitazionali tonali (vedi tonalità).
Il metodo dodecafonico di Schoenberg fu molto avversato dal pubblico viennese, in quanto si trattava di qualcosa di assolutamente rivoluzionario per l'epoca. Scoppiarono numerosi scandali alle esecuzioni della maggior parte delle composizioni: solo i tonali "Gurrelieder" vennero apprezzati insieme a poche altre opere. Schoenberg giustificava questa sua scelta compositiva affermando che in realtà non aveva deciso in prima persona di orientarsi verso tale metodo, ma lo aveva spinto una forza soprannaturale a cui sentiva di dover obbedire. Egli ebbe ad ogni modo tanti oppositori quanto amici fiduciosi in lui, i suoi allievi ed amici, tra cui Alban Berg (1885-1935) e Anton Webern (1883-1945), i quali adottarono a loro volta il metodo dodecafonico. Gustav Mahler, pur non comprendendo appieno il metodo di composizione di Schoenberg, lo sostenne fino al giorno della sua morte.