Verdi (Austria)
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I Verdi (Die Grünen in tedesco) sono un partito politico austriaco presente nel parlamento nazionale.
Sono un partito di sinistra ambientalista, che raccoglie consenso soprattutto nelle grandi città, in particolare Vienna, e nella media borghesia. È alleato, sia a livello nazionale che regionale, con il Partito socialdemocratico (SPÖ).
[modifica] Storia
Sono stati fondati nel 1986 con il nome di Alternativa Verde (Grüne Alternative, GA) dalla fusione di due precedenti partiti ecologisti, il conservatore Verdi uniti di Austria (Vereinten Grünen Österreichs, VGÖ, fondato nel 1982) ed il progressista Lista alternativa di Austria (Alternativen Liste Österreich, ALÖ, fondato nel 1983). Dal 1993 porta l'attuale nome e denominazione ufficiale I Verdi - L'alternativa verde (Die Grünen - Die Grüne Alternative). Sono membri sia dei Verdi europei che del gruppo "Verdi - Alleanza Libera Europea" al Parlamento europeo.
I Verdi si presentano al Parlamento nel 1984 ed ottengono il 4,2% ed otto seggi. Fin da subito i deputati verdi si caratterizzarono per posizioni alquanto "colorite", rifiutando di nominare un portavoce e presentandosi alle sedute del parlamento in jeans e maglietta.
Nelle elezioni successive il partito ha oscillato tra il 4,8 ed il 7,4%. Alle politiche del 2002 i Verdi, però, incrementano il loro tradizionale bagaglio elettorale, giungendo al 9,7% dei voti. Il buon risultato lo pose come possibile interlocutore dell'ÖVP, il Partito Popolare Austriaco, che aveva governato nella precedente legislatura con i nazionalisti liberali del FPO. L'opposizione della sinistra interna e del movimento giovanile hanno però reso impossibile quest'alleanza.
Alle elezioni del 2006, i Verdi hanno ulteriormente incrementato i propri consensi, salendo al 10,5% ed eleggendo 20 deputati, 3 in più di quelli del Parlamento uscente.
Il partito è qualificabile come un partito ambientalista di sinistra, non socialista, è su posizioni assimilabili a quella del radicalismo di sinistra. Hanno posizioni più moderate dei Verdi italiani, spagnoli e norvegesi, che hanno, invece, formato liste comuni con partiti comunisti.