Turconi
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La famiglia Turconi appartiene all'antica nobiltà di Como.
Il primo esponente accertato della famiglia compare in una posizione d’assoluto rilievo presso il Sacro Palazzo di Pavia. Infatti, nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale sotto l’anno 1176 si legge: “Ego Turcus qui dicor de Lomatio, notarius sacri palatii”.
I Turconi ricompaiono ancora nei documenti del XIII secolo, quando sono attestati anche in Milano con il “domino Lafranci de Turrchis de Lomatio consul iustitie Mediolani”.
Nel XV secolo le fonti si fanno ancora più cospicue e i Turconi si segnalano con Antonio I figlio di Lorenzo, vescovo di Como dal 1409 al 1420. Con il tempo, i vari rami della famiglia si sono imparentati con i seguenti nobili casati lariani e milanesi: Stoppani, Carcano, Quadrio, Ciceri, Torriani, Giovio, Erba Odescalchi, Muggiasca, Rusca, Cocquio, Sormani, Resta e Barbiano di Belgioioso.
Il ramo primogenito, nel 1673 ottenne il feudo di Cairate, con la possibilità di fregiarsi del titolo comitale.
Il ramo principale della famiglia si è estinto a Parigi nel 1805, con il conte Alfonso Turconi di Cairate, che lasciò erede i poveri di Mendrisio. Il suo patrimonio fu venduto per la costruzione dell'ospedale di Mendrisio, oggi sede dell'Accademia di Architettura. Nel cortile del palazzo c'è una statua del conte Turconi nell'atto di porgere il suo testamento alla popolazione: la statua fu scolpita dal celebre Vincenzo Vela nel 1868.
Attualmente il ramo principale è rappresentato dai Turconi Sormani.
[modifica] Bibliografia
- S. Bianchi, Le terre dei Turconi, Armando Dadò editore.
- AaVv, le pergamene del XII secolo..., UniMI.
- AaVv, Gli atti del comune di Milano, a cura di M. F. Baroni.
- Casanova E., Dizionario feudale componenti l'antico stato di Milano, 1796, rist. anast. Forni, Bologna, 1970.