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Savoia-Aosta - Wikipedia

Savoia-Aosta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

I Savoia-Aosta costituiscono un ramo collaterale della Casata di Savoia-Carignano.

Stemma della Casa Savoia Aosta
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Stemma della Casa Savoia Aosta

Il suo primo membro fu Amedeo Ferdinando Maria, figlio di Vittorio Emanuele II Re d'Italia. Il capo della famiglia ha il titolo di Duca d'Aosta.

Da ricordare l'esplorazione polare di Luigi Amedeo, Duca degli Abruzzi (1873-1933) che nel 1899 ha raggiunto la latitudine 86°34'. In alcuni momenti i Savoia-Aosta si sono affiancati quasi come "concorrenti" al ramo principale proprio grazie alla loro popolarità ma la loro fedeltà e il loro rispetto verso il Re non sono mai venuti meno.

Da alcuni anni la famiglia ha riscoperto la produzione di vini nelle loro proprietà, continuando una tradizione secolare.

Attualmente la famiglia ducale d'Aosta è retta dal principe Amedeo, duca d'Aosta, sposato in prime nozze con Claudia di Francia e in seconde nozze con la marchesa Silvia Paternò. Dal primo matrimonio ha avuto tre figli, tra cui il futuro duca d'Aosta, Aimone. (1967).
Negli ultimi mesi del 2005 la famiglia Savoia-Aosta tuttavia fa ancora parlare di sé, prima con l'annuncio del fidanzamento di Aimone, duca delle Puglie (previsto per il 2006) con Olga di Grecia, poi con l'ammissione del duca d'Aosta di aver avuto una relazione con una giovane donna che aspetta un bambino da lui.
Negli ultimi anni le vicende familiari dei Savoia-Aosta sono state al centro di dibattiti monarchici, in quanto la Consulta dei Senatori del Regno, l'organo preposto a rappresentare la Monarchia nell'Italia repubblicana, ha riconosciuto il duca d'Aosta come legittimo continuatore della tradizione sabauda. Ciò ha comportato un ulteriore allontanamento tra le due famiglie, che ha visto il suo culmine durante il matrimonio dei principi delle Asturie, nel 2004, quando i due cugini sono stati protagonisti di uno scambio di opinioni poco "principesco".

La Consulta dei Senatori del Regno, in data 7 luglio 2006 ha infine decretato ufficialmente con un comunicato che Amedeo duca d'Aosta è

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«il capo della casa di Savoia è il duca di Savoia con i relativi titoli e le prerogative ad esso spettanti»

Egli diverrebbe così l'erede di Umberto II. Motivo ufficiale: il matrimonio di Vittorio Emanuele di Savoia con una borghese senza l'assenso dell'ex sovrano, che è richiesto dalle Regie patenti promulgate (nel 1780 e nel 1782) da Vittorio Amedeo III di Savoia, re di Sardegna. Tuttavia è forte il sospetto che la decisione sia anche una conseguenza delle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il figlio dell'ultimo re d'Italia.

Dura la risposta della segreteria di Emanuele Filiberto, secondo cui l'organismo della Consulta "aveva una funzione a causa dell'esilio ed è stato sospeso nel settembre del 2002", mentre si sostiene che "Aldo Alessandro Mola ha fondato un'organizzazione privata e personale" che "non è la Consulta e in termini di rappresentatività è inesistente", un po' contraddittoriamente (la Consulta è stata sciolta o no?) si aggiunge che "la vera Consulta presieduta dal Sen. Emanuele Emmanuele di Culcasi, il cui vice presidente è il Cav. di Gr. Cr. Sergio Pellecchi, è stata ora convocata per la prossima settimana. Risponderà e prenderà provvedimenti nei confronti di Aldo Alessandro Mola che ha utilizzato in modo arbitrario il nome e lo stemma in una iniziativa del tutto personale".

Alessandro Aldo Mola, rispondendo a tale contestazione sulla legittimazione della Consulta da lui presieduta a proclamare il duca Amedeo d'Aosta come capo della Reale Casa Savoia, ha dichiarato:

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«La Consulta dei senatori del Regno non è mai stata sciolta. L'associazione fu creata il 20 gennaio del 1955 da circa 160 senatori, il cui atto di volontà fu riconosciuto direttamente da Re Umberto II, in una lettera del 3 febbraio dello stesso anno, in cui il sovrano non abdicatario ed esule, conferì a questa istituzione il compito della conservazione e della continuazione dei valori e della memoria politica e culturale del senato del regno»

.

Sul tema si registra anche un comunicato ufficiale della "Reale Casa d'Italia"

[modifica] Duchi d'Aosta

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