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San Calogero - Wikipedia

San Calogero

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nota disambigua - Se stai cercando la voce sulla città in provincia di Vibo Valentia, vedi San Calogero (VV).

San Calogero (Calcedonia, 466? - monte Cronios (nei pressi di Sciacca), 18 giugno 561) monaco eremita, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa.

In alcuni dipinti del XVIII secolo è raffigurato con la pelle nera a causa di un errore di alcuni gesuiti del sei-settecento (che alcuni storici ortodossi ritengono "in malafede") i quali, nel trascrivere le sue Vite, cambiarono il termine greco Chalkkidonos, che significa "di Calcedonia", con Karchidonos, ovvero "Cartaginese", trasformando così paradossalmente, il Santo in un africano.

Indice

[modifica] Agiografia

Calogero (dal greco "bel vecchio") nacque da genitori cristiani, e sin da piccolo, abbracciò gli insegnamenti di questa religione.

A vent’anni, secondo l'innografia composta dal monaco Sergio, fuggì dalla Tracia a causa delle persecuzioni scatenate dai monofisisti contro i fedeli al dogma proclamato nel 451 nel concilio di Calcedonia.

Dapprima, insieme al vescovo Gregorio e al diacono Demetrio, si recò a Lipari, dove si trattenne per qualche tempo predicando e prestando cure agli ammalati con le acque sulfuree dell'isola. Secondo la leggenda riportata nei Dialoghi di Papa Gregorio I, qui avrebbe avuto la visione dell'anima del re Teodorico gettata nel cratere dell'isola di Vulcano il giorno stesso della morte di quest'ultimo.

Lasciata l'isola coi suoi compagni per prestare opera di evangelizzazione in Sicilia, Calogero sbarcò a Lilibeo, importante porto mercantile fondato nel 397 a.C. dai Fenici. Qui Gregorio e Demetrio furono martirizzati, secondo la Vita di Calogero, da degli idolatri; a questo proposito vi sono due diverse teorie intorno all'identità degli uccisori.

Parte della storiografia[citazione necessaria] ritiene che il Vescovo di Lilibeo fosse in realtà un monofisista, visti gli intensi scambi commerciali intercorrenti tra la Sicilia e i patriarcati di Antiochia e Alessandria, territori ove il monofisismo era molto radicato, e come tale abbia giustiziato quelli che considerava due eretici.

Altri storici[citazione necessaria] ritengono che siano invece caduti nelle mani dei Vandali, fanatici ariani che, in quegli anni, imperversarono in Sicilia e nel Nord Africa.

Scampato alla morte, iniziò a vagabondare per l'isola, nascondendosi in antiche necropoli e nelle numerose grotte di origine vulcanica sparse per la Sicilia. Partendo da queste peregrinava per i paesi ove predicava la fede, amministrava i sacramenti e assiteva gli ammalati.

[modifica] Altre leggende devozionali

Tradizioni agiografiche[citazione necessaria] raccontano che durante la sua vecchiaia, non potendo più raccogliere le erbe di cui nutrirsi, si cibava del latte di una cerva che gli sarebbe stata mandata da Dio. Un giorno però il cacciatore Siero, detto Arcario perché cacciava con l'arco e le frecce, uccise involontariamente l'animale. Addolorato per aver compiuto tale errore, divenne discepolo del santo, alla morte di quest'ultimo, avvenuta dopo quaranta giorni. Lo stesso Arcario lo seppellì in una caverna sul monte, nota a lui soltanto. Egli trasformò successivamente la grotta in cui era vissuto il Calogero in una piccola chiesa, dove alloggiò insieme ad altri discepoli. In seguito vennero scavate nella roccia le cellette che costituirono i dormitori: furono dette "Eremo" o "Quarto degli Eremi".

Secondo un'altra leggenda locale [citazione necessaria], il 26 agosto 1656, una monaca francescana seppe, grazie ad una visione, dov’era stato seppellito il santo. Negli scavi di ricerca furono trovati tre scheletri, che si credette appartenessero al santo, ad Arcario e alla cerva, dal momento che quest’ultimo scheletro non aveva forma umana. Furono portati nella Chiesa Madre, ma nel 1728 il vescovo di Agrigento, per paura che fossero venerate delle false reliquie, le fece bruciare.

[modifica] I discepoli

I discepoli di San Calogero dapprima vissero vita eremitica, poi seguirono la regola di San Benedetto, ed infine osservarono quella di San Basilio.

La festa di san Calogero si svolge il 18 giugno, giorno della sua morte.

[modifica] Collegamenti esterni

Biografia dei Santi Calogero e Filippo sul portale di Ortodossia Cristiana

[modifica] Voci correlate

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