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Ponte radio - Wikipedia

Ponte radio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Antenne di Ponti Radio sul Mont Aigoual
Antenne di Ponti Radio sul Mont Aigoual

Il termine ponte radio si utilizza per indicare la connessione in radiofrequenza al fine di trasmettere a distanza dati, fonia, video o altre informazioni opportunamente codificate.

I ponti radio (in inglese radio links) sfruttano la propagazione delle onde elettromagnetiche nello spazio vuoto o occupato da un mezzo non totalmente opaco alle lunghezze d'onda utilizzate. La capacità disponibile alla trasmissione dipende dallo spettro radio utilizzato (intervallo di frequenze o canale radio) e dalla complessità della modulazione utilizzata. Infatti nello stesso intervallo di frequenze si può trasmettere una quantità maggiore di informazioni se viene utilizzata una maggior complessità di codificazione delle informazioni. La contropartita è che a maggior complessità corrisponde una minor robustezza della trasmissione, che si risolve nella necessità di maggior potenza di trasmissione, nell'incremento della complessità dell'elettronica utilizzata e nelle maggior sensibilitá alle possibili interferenze naturali o artificiali. I limiti minimi di potenza ricevuta per ogni capacità e tipo di modulazione, sono determinati teoricamente a causa dell'inevitabile presenza di rumore elettronico nei ricevitori, che produce una probabilità d'errore nella sequenza del segnale ricevuto digitale, o una sua distorsione nel caso di segnali analogici.

Indice

[modifica] Frequenze utilizzate

Gli intervalli di frequenze elettromagnetiche utilizzabili per i ponti radio commerciali, vanno dai MHz alle decine di GHz, e sono regolati in ogni paese dalle autorità competenti per ordinare e garantire una trasmissione senza interferenze e quindi con un livello di qualità opportuno. Al momento non esistono sistemi commerciali per frequenze superiori agli 80 GHz, mentre le frequenze piú utilizzate sono quelle fra i 4 GHz e i 40 GHz.

A livello internazionale la UIT (Unione Internazione delle Telecomunicazioni, in inglese ITU) regola le porzioni di spettro in modo da permettere una massima omogeneità degli usi in tutti i paesi, e quindi anche lo sviluppo di prodotti commerciali di basso costo che possono essere venduti nei vari paesi.

Antenne di test dei ponti radio sulla antica torre della Telettra a Vimercate
Antenne di test dei ponti radio sulla antica torre della Telettra a Vimercate

[modifica] Codifiche della trasmissione

Le tecniche di trasmissione in ponte radio digitale disponibili commercialmente permettono oggi (2005) la trasmissione con una complessità di 128 simboli o addirittura fino a 512 simboli differenti (ogni simbolo ha una differente fase e/o ampiezza dell'onda elettromagnetica impiegata, come previsto dalla modulazione QAM), corrispondenti ad una efficienza di trasmissione teorica di 9 bit/s per ogni Hertz di spettro elettromagnetico utilizzato. Tecniche ancora più sofisticate permettono la trasmissione simultanea su due polarizzazioni ortogonali dell'onda radio, orizzontale e verticale, in modo da raggiungere efficienze di 14 bit/s per Hertz, con una doppia modulazione di 128 simboli per polarizzazione. Naturalmente dato che le antenne normalmente non consentono una separazione sufficiente delle due polarizzazioni in tutte le condizioni del mezzo di trasmissione, occorre normalmente l'utilizzazione di dispositivi di cancellazione delle interferenze reciproche dei due segnali, per ottenere queste efficienze massime. Le efficienze massime si vedono poi normalmente ridotte di una certa percentuale (generalmente un 10-20%), data la necessità di utilizzare una parte della capacità per introdurre segnali ridondanti al fine di correggere gli errori di trasmissione (tecniche di correzione degli errori).

[modifica] Limitazioni

Fra i fattori che limitano la capacità di trasmissione vi sono vari fenomeni atmosferici come la pioggia, le riflessioni e ostruzioni dal terreno, vegetazioni, edifici etc., le disomogeneità delle caratteristiche di trasmissione delle onde elettromagnetiche nei diversi strati atmosferici, le attenuazioni dovute ad assorbimenti determinati da alcune molecole (ossigeno, vapor d'acqua, ...). Con particolari schemi di modulazione usati congiuntamente nell'OFDM, le riflessioni diventano un fenomeno meno limitante per la trasmissione radio in ambiente NLOS (Non-line-of-sight, non in vista ottica). I ponti radio utilizzano normalmente antenne di alta direttività che permettono di concentrare in una direzione preferenziale (verso il ricevitore distante) l'energia elettromagnetica generata dal trasmettitore, e complementariamente di ricevere solo l'energia ricevuta da una determinata direzione. In questo modo è possibile minimizzare gli effetti di interferenza e quindi riutilizzare le stesse frequenze per trasmissioni simultanee nella stessa area geografica, in direzioni diverse e opportunamente separate angolarmente. I livelli di potenza massima trasmittibile sono regolati dagli organismi competenti per evitare effetti negativi sulla popolazione che accidentalmente viene illuminata dalle antenne trasmittenti. Di fatto si utilizzano normalmente pochi Watt di potenza anche per trasmissioni di gran capacità, come quelle che in uno spettro di circa 28 MHz trasmettono oltre 310 Mb/s (al netto delle ridondanze) con l'uso di modulazioni a 128 simboli e doppia polarizzazione, a distanze di diverse decine di chilometri, con antenne paraboliche di pochi metri di diametro.

Antenne di Ponti Radio a Stoccarda
Antenne di Ponti Radio a Stoccarda

[modifica] Ponti radio e fibra ottica

I ponti radio sono stati per molto tempo uno dei mezzi di trasmissione a distanza con maggior capacità. Nel corso degli anni novanta, le fibre ottiche hanno superato largamente la capacità massima trasmittibile da sistemi in ponte radio, limitando di fatto il loro uso, specialmente nei paesi più sviluppati. I ponti radio hanno mantenuto comunque una validità insuperata per tutti quei casi dove la rapidità di installazione e la moderata capacità richiesta, rendono la fibra ottica una soluzione inadeguata. Come caso emblematico, la maggior parte delle connessioni alle stazioni radio per la telefonia mobile, o per la connessione delle stazioni di diffusione di segnali televisivi terrestri, sono realizzate per mezzo di ponti radio.

[modifica] Principali Costruttori

Il mercato mondiale dei ponti radio, che nel 2005 ha superato i 2000 milioni di euro, é dominato da pochi costruttori come la Ericsson [1] leader nei sistemi di bassa capacitá, che nel 2005 ha incorporato un'altro importante costruttore Marconi [2] consolidandosi come maggior fabbricante.

Alcatel [3] leader nei sistemi a gran capacitá e distanza, Siemens [4] e Nokia [[5]] che stanno riunendo le divisioni dedicate alle reti (gennaio 2006), Harris [6] e NEC [7] che pure dispongono di un catalogo completo, insieme a Ericsson/Marconi detengono oltre il 70% del mercato.

Altri costruttori con minor quota di mercato da ricordare sono Fujitsu [8], Nera [9], Stratex Networks [10] (in processo di fusione con Harris, 2006), Siae [11], Sagem [12], e un'infinitá di costruttori minori.

Soluzioni per reti Wireless, per reti punto a multipunto, sono fornite anche da Motorola e dal produttore israeliano Alvarion [[13]].

In Italia i principali riferimenti, tutti nella provincia di Milano, sono Alcatel (centro di sviluppo e produzione di radio a gran capacitá, risultato dell'acquisto della Telettra), Siemens (centro di sviluppo e produzione) , Siae (societá totalmente italiana) ed Ericsson (che in provincia di Milano ha realizzato da qualche anno il proprio centro di sviluppo di radio a gran capacitá). Sice [14] é un'altro produttore italiano, che svolge la sua attivitá a Lucca, mentre Elber [15] é un produttore di ponti radio genovese, Sirtel [16] svolge la sua attivitá a Nogara nel veronese e Fly Communications [17] di Mogliano V.to (TV) è produttore italiano di apparati wireless e sviluppo reti. Ponti Radio PR [18] é un'altra societá attiva dal 1962 nel settore delle reti e sistemi in ponte radio, con quartier generale a Peschiera Borromeo (MI) e 15 Centri Tecnici su tutto il territorio nazionale.

La lista é ovviamente incompleta data la presenza di un gran numero di piccole imprese che producono prodotti di nicchia o per applicazioni specifiche e locali.

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