Pia dei Tolomei
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Pia dei Tolomei (XIII secolo) fu, secondo una tradizione legata agli antichi commentatori della Divina Commedia che identificarono in lei la Pia citata da Dante nel V canto del Purgatorio, una gentildonna di Siena, moglie di Nello d'Inghiramo dei Pannocchieschi, signore del Castello della Pietra in Maremma, capitano nel 1284 e ancora vivente nel 1322.
Sarebbe stata uccisa dal marito per poter contrarre matrimonio con Margherita Aldobrandeschi, contessa di Soana e Pitigliano. Secondo altri commentatori antichi, Jacopo della Lana, l'Ottimo e Francesco da Buti, perché avrebbe commesso qualche fallo; o, secondo altri ancora, Benvenuto e l'anonimo fiorentino del XIV secolo, per uno scatto di gelosia.
Dante inserisce Pia dei Tolomei nel Purgatorio fra coloro che morirono di morte violenta e, avendo trascurato la cura della propria anima, riuscirono a salvarsi invocando in prossimità della dipartita il perdono divino. Fa così cenno alla sua vicenda, quando l'anima da redimere (che può ottenere sempre aiuto per ridurre il termine delle sue pene con la pietà e le preghiere dei vivi), si rivolge al poeta, ricostruendo la sua storia (Pur., V, 130-136):
- «Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
- e riposato de la lunga via»,
- seguitò 'l terzo spirito al secondo,
- «ricorditi di me che son la Pia:
- Siena mi fe'; disfecemi Maremma:
- salsi colui che 'nnanellata pria
- disposando m'avea con la sua gemma».