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Paula Hitler - Wikipedia

Paula Hitler

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Foto di Paula Hitler
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Foto di Paula Hitler

Paula Hitler (Hafeld, 21 gennaio 1896 - Berchtesgaden, 1 giugno 1960), sorella di Adolf Hitler e ultima dei cinque figli di Alois Hitler e Klara Pölzl. Dei fratelli, solo lei e il futuro dittatore sopravvissero all'infanzia.

Paula perse i contatti con Adolf durante il periodo della Prima guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi. Lei stessa dichiarò di essersi rincontrata col fratello solo dopo il 1920, di aver fatto fatica a riconoscerlo, ma di esser stata felice che lui l'avesse portata a fare compere per negozi. Dal 1929 in poi lo vide più o meno una volta all'anno, solitamente durante le manifestazioni e gli eventi del Partito Nazista.

Nel 1936 chiese di poter cambiare il suo nome in Paula Wolff (soprannome che aveva Adolf nell'infanzia). Hitler le fornì un regolare sostegno finanziario dagli inizi degli anni Trenta fino alla sua morte, nel 1945.

Paula lavorò come segretaria in un ospedale militare sino al termine della Seconda guerra mondiale. Fu arrestata dai Servizi segreti americani nel maggio 1945 e interrogata più tardi lo stesso anno. Disse di non poter credere che Adolf fosse il responsabile del genocidio degli Ebrei, ma le sue parole vennero intepretate come una dichiarazione di lealtà verso il fratello più che come un atto d'assoluzione. In seguito fu rilasciata e ritornò a Vienna, dove lavorò in campo artistico.

Nel 1952 si trasferì a Berchtesgaden, in Germania, dove trascorse gli ultimi anni conducendo una vita ritirata in un appartamento di due camere. Nel febbraio del 1959, acconsentì a rilasciare un'intervista a Peter Morley, un produttore di documentari del canale televisivo inglese Associated-Rediffusion. L'intervista - nella quale parlò prevalentemente dell’infanzia del fratello - andò in onda all'interno di un programma intitolato Tyranny: The Years of Adolf Hitler.

Alcune fonti indicano un coinvolgimento di Paula negli ideali nazionalisti del fratello, tuttavia non aderì mai ufficialmente al Nazismo né fu mai una militante politica.

È sepolta a Berchtesgaden, con il nome di Paula Hitler.

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