Marrucini

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I Marrucini erano una antica tribù italica che occupava una piccola striscia del territorio di forma tondeggiante intorno a Teate (Chieti), in Italia.

La tribù è citata per la prima volta nella storia come facente parte di una confederazione contro cui i Romani entrarono in conflitto durante la Seconda guerra sannita, ca. 325 a.C. e che alla fine di questa guerra strinse un'alleanza con i Roma come unità separata (cfr. Peligni).

I marrucini occupavano un territorio sul versante adriatico del massiccio montuoso della Maiella, limitato a nord dal fiume Aterno e a sud dal torrente Foro. I centri principali furono Teate (oggi Chieti), Ceio (oggi San Valentino in Abruzzo Citeriore), Iterpromium (oggi le sue rovine sono sotto l'abbazia di san Clemente a Casauria) , Civitas Danzica (oggi Rapino), e condividevano col popolo dei vestini il porto di Aternum (oggi Pescara).

[modifica] La Tabula Rapinensis

Conosciamo qualcosa della lingua dei Marrucini da un'iscrizione conosciuta come Tabula Rapinensis o "Bronzo di Rapino", che appartiene a circa la metà del III secolo a.C. e che si trova in Russia. L'iscrizione è in alfabeto latino, ma in un dialetto che appartiene al gruppo Osco settentrionale. Il nome della città o della tribù che riporta è Touta Marouca ed accenna anche ad una cittadella con l'epiteto di Tarincris .

Varie caratteristiche linguistiche, sia nel vocabolario che in sintassi, sono di interesse considerevole per chi studia la grammatica delle Lingue italiche o il Latino.

Ecco il testo:

aisos pacris totai maroucai lixs asignas ferenter. auiatas toutai. 5    maroucai ioues. patres ocres tarin cris iouias. agine iafc esuc agine asum ba[-]u [-]poleenis feret 10  regen[-] di[-]i cerie. iouia. pacrsi. eituam am. aten s uenalinam . ni ta[-]a. nipis. pedi. suam

Oh dei benevoli per legge del popolo marrucino: le ancelle giovie assegnate a servizio nell'arce Tarincra di Giove padre, dopo che il popolo marrucino avrà preso gli auspici su di esse, siano assegnate al nuovo servizio sacro, la sacerdotessa giovia le assegni al giusto rito di Ceria giovia per accrescerne la gloria. Gli dei benevoli hanno stabilito che nessuno tocchi l’offerta dello scambio se non alla fine del giusto rito.

La forma del nome è di interesse considerevole, giacché mostra il suffisso - NO- che segue il suffisso -CO -, un cambiamento che probabilmente indica una conquista di una tribù più antica da parte di invasori Safini (o Sabini).

[modifica] Bibliografia

Per ulteriori particolari sulle iscrizioni ed ai toponimi dei Marrucini cfr:

Conway, R. S, Johnson, S.E., e Whatmough, J., a cura di. 1933. The Prae-Italic Dialects of Italy. London.

Pisani, Vittore. 1964. Le lingue dell'Italia antica oltre il latino. Torino.

Il testo originale inglese di questa voce è derivato dell'edizione del 1911 della Enciclopedia Britannica.