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Macchina da presa - Wikipedia

Macchina da presa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Una macchina da presa da 35 mm Arriflex 300
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Una macchina da presa da 35 mm Arriflex 300

Come macchina da presa si intende un apparato

  1. che impressiona una sequenza di immagini fotografiche su una pellicola continua. In contrasto con la macchina fotografica, che serve per acquisire una sola immagine alla volta, la macchina da presa riprende una serie di singole immagini che successivamante con un proiettore potranno essere presentate come immagini animate.
  2. che illumina le singole immagini fotografiche su una pellicola di carta, celluloide o altro derivato di celluloide; questa descrizione antiquata limita il concetto alla Telecamera a bobina, che rappresentava la tecnica di ripresa dominante fino a circa gli anni '30; vedere anche Macchina fotografica.

Questa voce si occupa del concetto moderno di macchina da presa nel contesto dell´arte cinematografica.

Indice

[modifica] Storia

La realizzazione della macchina da presa va di pari passo con la storia della fotografia e la storia del cinema. Il tutto si fa risalire al brevetto di George Eastman e alla conseguente produzione industriale della pellicola (Rollfilm), fra le cui applicazioni c'è la realizzazione da parte di Thomas Alva Edison della prima macchina da presa funzionante, il cinematografo. Quattro anni dopo i Fratelli Lumière realizzarono il loro cinematografo, una macchina da presa che in un solo apparato era duplicatore e proiettore. Entrambi gli apparati utilizzavano la pellicola perforata da 35 mm, che veniva trascinata con l'aiuto di un trascinatore. Il cinematografo faceva tuttavia scorrere il film in verticale invece che in orizzonatle e corrispondeva perciò ampiamente alla moderma tecnica della macchina da presa.

[modifica] Funzionamento

Schema costruttivo della Acres Cinetic Camera (1895)
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Schema costruttivo della Acres Cinetic Camera (1895)

Nonostante numerose innovazioni tecniche dal momento dell'invenzione, il funzionamento di base è rimasto invariato: la pellicola non impressionata esce dal suo caricatore (cassetta o bobina) e vinee guidata attraverso dei rulli in un apposito canale. Qui viene premuta contro una rotaia posizionata davanti all'ottica: quindi avviene l'impressione della pellicola.

Dopo l'impressione di un fotogramma, un otturatore rotante chiude il passaggio della luce, il nastro avanza di un fotogramma e viene bloccato da un'appostia pinza che si incastra nella perforazione della pellicola e blocca la pellicola per il tempo necessario all'impressione di un nuovo fotogramma. La meccanica delle pinze e quella dell'otturatore sono collegate fra di loro, in modo che l'otturatore rimanga chiuso mentre la pellicola è in movimento.

[modifica] Innovazioni tecniche

La meccanica è stata naturalmente perfezionata e rimpicciolita col tempo: le maggiori innovazioni tecniche hanno riguardato la manegevolezza ed il comfort d'uso. Le prime macchine da presa funzionavano a manovella, in seguito è stato applicato un sistema a molla. Oggi si usano normalmente motori elettrici alimentati da batterie.

Fin dall'invenzione della macchina da presa furono realizzatre anche macchine amatoriali. Già nel 1898 Birth Acres registrò in Inghilterra un brevetto per una macchina chiamata Birtac, progettata per impressionare solo metà della pellicola da 35 mm: un'antesignana del formato 16 mm che tanta fortuna avrebbe avuto in seguito. Nel 1925 la prima macchina realizzata da Arri era una camera amatoriale da 35 mm a manovella (Kinarri 35). La Kodak produsse nel 1932 la prima macchina da 8 mm: il vantaggio doveva essere quello di ridurre i costi di sviluppo con la riduzione delle dimensioni della pellicola. Fu la base per lo sviluppo dei cosiddetti passi ridotti, che riscossero un grande successo, specialmente in ambito familiare, fino alle prime videocamere. Anche se furono sviluppate come macchine amatoriali, quelle da 16 mm, molto maneggevoli, furono impiegate sempre più spesso in ambito giornalistico.

Blimp aperto per la Arriflex 300
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Blimp aperto per la Arriflex 300

La diffusione del cinema sonoro richiese un isolamento acustico per le macchine da presa, troppo rumorose per le riprese sonore. Inizialmente le riprese sonore furono possibili solo in studio, dove la rumorosa macchina poteva essere inserita in una specie di scatola a prova di rumore. A partire dal 1953 vennero sviluppati i cosiddetti Blimp, gusci insonorizzati che avvolgevano la macchina seguendone le forme. I primi erano però difficili da maneggiare, e ostacolavano gli operatori durante le riprese. Solo nel 1957 venne sviluppato un grosso Blimp totalmente a prova di rumore per la Arriflex 35 Iib, in cui la macchina si poteva inserire con relativa facilità.

Due innovazioni decisive si devono a Erich Kästner, capo-costruttore della Arnold & Richter (Arri): nel 1937 sviluppò un sistema reflex che, per la prima volta, permetteva di vedere nel mirino un'immagine chiara e con i lati non invertiti anche durante le riprese.

Nel 1972 Kästner costruì una macchina da presa da 35-mm sonora e da spalla (Arriflex 35 BL), che permetteva le riprese di audio e video in qualsiasi situazione. Per ambedue le innovazioni a Kästner venne attribuito l'Oscar per la tecnica.

A tutt'oggi i film vengono girati quasi esclusivamente in 35 mm, ma negli ultimi anni si stanno affermando anche in questo settore le videocamere digitali. La pellicola da 16 mm viene utilizzata in ambito professionale solo in alcune produzioni televisive. Le ditte Arnold & Richter (Arri) e Panavision si dividono il mercato mondiale delle macchine da presa professionali da 35 mm. Produttori di nicchia come Aaton (già Eclair) e Mitchell-Fries oggi non vengono più utilizzati nell'ambito delle grosse produzioni cinematografiche. Macchine ad alta velocità della ditta Photosonics vengono utilizzate nell'ambito della pubblicità, degli effetti speciali e per scopi di ricerca scientifica con velocità comprese tra 360 (con meccanismo d'aggancio e movimento intermittente) e 2100 fotogrammi al secondo (con sistema prismatico). Macchine da 16 mm vengono prodotti anche da altre aziende.

[modifica] Dettagli tecnici

[modifica] Principio di funzionamento

Il principio su cui si basano la cinepresa e anche il proiettore è quello della permanenza sulla retina di un'immagine, che permette all'osservatore di percepire una sequenza di immagini come una scena in movimento. Il movimento viene percepito come scorrevole e naturale con una velocità compresa tra i 18 ed i 25 fotogrammi al secondo.

[modifica] Esposizione

L'apertura e chiusura della finestrella ricavata sull'otturatore rotante determina il tempo di esposizione in combinazione con la velocità di scorrimento della pellicola. Con una frequenza di 25 fotogrammi al secondo il tempo di otturazione risulta essere di 1/50 di secondo per ciascun fotogramma. Tempi di esposizione inferiori o superiori si ottengono diminuendo o aumentando l'apertura della finestrella dell'otturatore rotante.

[modifica] SyncSound e MOS

Accanto al classico formato da film, le macchine da presa professionali si differenziano per i campi di applicazione: le macchine SyncSound vengono usate per riprese in cui si registra anche il sonoro contemporaneamente. Sono molto silenziose: meno di 20 dB. Le rumorose MOS-Camera vengono di norma utilizzate solo in riprese ad alta velocità, in cui non viene registrato il sonoro.

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