Legge di Grosch
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Motivazione: scritto in stile colloquiale, poco enciclopedico. Segnalazione di Smallpox
Legge empirica che collega le prestazioni delle applicazioni a quelle del computer.
- La stessa operazione su un sistema informatico viene effettuata a costi dimezzati se eseguita al quadruplo della velocità
È ovvio che se eseguo la stessa operazione su un PC più potente, questa verrà effettuata in meno tempo.
Se uniamo queste due leggi, otteniamo che il costo di un processore si riduce a metà ogni tre anni.
Questo porta ad una conseguenza:
Quando sul mercato vengono immessi i processori di nuova generazione con prestazioni superiori rispetto ai modelli precedenti, il loro prezzo è circa pari a quelli che vanno a soppiantare. Grazie a questo i vecchi processori calano di prezzo, quindi possiamo dire che con il passare del tempo i processori tendono a svalutarsi. Si presume che nel 2008 i processori Pentium II costeranno circa 75 centesimi, rendendone conveniente l’utilizzo negli elettrodomestici e nelle applicazioni di ampia diffusione. In parte questo avviene gia, come mostrerò in seguito, portando come esempio le consolle di nuova generazione.
La svalutazione dei prezzi dei processori accade se si analizza il fenomeno a lungo termine, perché l’informatica come ogni cosa riguardante beni di largo consumo è sottomessa alle leggi di mercato, ovvero segue l’andamento delle borse e soprattutto del dollaro. Esempio lampante: nell’ultimo periodo il costo dei processori è aumentato di circa dieci euro, questo per l’appunto a causa dell’innalzamento del dollaro.
Tyler Sperry, nel suo articolo pubblicato su Devoloper.com, rivaluta l'importanza della legge di Grosch. Secondo Sperry la formulazione iniziale della legge di Grosch era più scientifica:
Herbert Grosch, allora un giovane editore di Computerworld, osservò che la velocità grezza di un computer era proporzionale al quadrato del suo costo. Questo accadde nei giorni in cui IBM controllava quasi l'80% del mercato di computer, cosicché non fu immediatamente evidente se la "legge" descrivesse qualche economia intrinseca di scala o fosse solo marketing di buono senso da IBM, cosa che rese gli upgrades interessanti. Alcuni hanno interpretato il suo commento:
- «c'è una regola fondamentale che viene chiamata modestamente la legge di Grosch, che sta dando un impulso all'economia come la radice quadrata dell'aumento in velocità — per fare una elaborazione 10 volte più economica bisogna farla 100 volte più veloce.»
Grosch si occupò anche del problema ricorrente della complessità software e del suo effetto sulle prestazioni. In alcuni aspetti, si ricapitolano gli sconvolgimenti del mercato dei calcolatori degli anni '70 e '80. Tornando a ritroso quindi, c'era una tendenza nel passaggio da sistemi mainframes a più potenza di elaborazione distribuita nella forma di minicomputer e personal computer microprocessor-based. Sembrava un buon affare al momento, ma non prese piede a lungo a causa di sistemi software semplici e poco complessi solo all'apparenza, ma che ingolfavano e consumavano tutti i cicli macchina disponibili. Oggi il mercato si sta spostando da elaborazione "centralizzata" su pc desktop a un mondo di dispositivi distribuiti e a un modello di service software. Si hanno a disposizione computer che sembrano incredibilmente veloci finché si eseguono programmi dotati di interfaccia a riga comandi Linux o Dos. Ma poche persone utilizzano o scrivono programmi di quel genere. I programmi di oggi hanno a che fare con GUI layer che rallentano l'esecuzione cosi dolcemente, che si è quasi sempre preparati per la glaciale risposta dei sistemi remoti. Anche se si è collegati alla rete per mezzo di una connessione T-1 o più veloce, si riscontrano rallentamenti che la congestione di rete, semplicemente, non può spiegare.
