La piovra (film 1984)
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 La piovra |
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| Film TV | |
| Titolo originale: | La piovra |
| Paese: | Italia |
| Anno: | 1984 |
| Genere: | dramma |
| Durata: | |
| Colore: | colore |
| Audio: | |
| Regia: | Damiano Damiani, Florestano Vancini, Luigi Perelli |
| Produzione: | |
| Attori: | |
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| Prima TV Italia | |
| data: | 1984 |
| Si invita a seguire lo schema del Progetto fiction TV | |
La Piovra è il titolo di una fiction televisiva del 1984, diretta inizialmente da Damiano Damiani e in seguito da Florestano Vancini e da Luigi Perelli che curerà altre sei edizioni.
Le intricate vicende di politica, finanza e criminalità presenti in essa si ispiravano alle vicende di cronaca del periodo.
[modifica] Trama
In una città della Sicilia viene ucciso il commissario Marineo, capo della squadra mobile della Polizia. E' l'ennesimo delitto di Mafia, sul quale viene aperta un'indagine affidata al commissario Corrado Cattani (Michele Placido), il quale si traferisce da Roma sotto consiglio e supervisione di Cannito, un signore di mezz'età che lo formò alla scuola di Polizia e che adesso è un importante uomo di potere. Durante i primi sopralluoghi Cattani incontra un suo ex allievo, Leo De Maria (Massimo Bonetti), da tempo attivo in Sicilia e molto informato sull'ambiente malavitoso locale. Egli lo conduce al funerale della contessa Pecci Scialoja, morta suicida in circostanze misteriose e che lascia una figlia, la giovane e bella Titti (Barbara De Rossi), come unica ereditiera afflittà però dal dramma dell'eroina. La modalità con il quale Marineo è stato ucciso, unitamente al fatto che la notte del suo decesso coincide con quello della contessa, costituisce il punto di partenza delle indagini, ed i sospetti sembrano ricadere su Sante Cirinnà (Angelo Infanti), un noto traficante di droga locale che tiene in pugno molti ragazzi della città costringendoli alla tossicodipendenza.
Nel frattempo, Cattani conosce l'alta società siciliana: banchieri, avvocati e politici lo accolgono nei loro sontuosi ricevimenti con celebrazioni ed omaggi. La moglie Else (Nicole Jamet) e la figlia Paola (Cariddi Nardulli) vengono riempite di gentilezze ed attenzioni, ma il duro commissario, saltate le doverose formalità, si dichiara fin da subito distaccato da ogni possibile legame restando fermamente isolato nel suo ruolo di servizio. Conosce l'avvocato Terrasini (Francois Perier), ovvero il più affermato legale dell'ambiente, e la contessa Olga Camastra (Florinda Bolkan), nobildonna ricca e misteriosa. Con l'arrivo di Cattani, le indagini subiscono una decisa impennata: egli non si fida di nessuno ed individua un episodio non chiaro nel recente operare del collega Altero (Renato Mori), che sembra spaventato da lui fin dal primo giorno. De Maria intanto scopre che il fratello della sua ragazza, un detenuto legato alla malavita locale, è in possesso di un'importante informazione per sciogliere il nesso tra la morte di Marineo e della contessa Scialoja. Riesce a farsela rivelare, ma prima di poterla comunicare a Cattani viene ucciso dal fuoco della pistola di un giovane sicario di Cosa Nostra, che lo fredda in un bar, in pieno giorno, davanti a tutti.
Cattani non si scoraggia minimamente e prosegue le indagini in modo sempre più caparbio: egli si reca da Titti per ottenere informazioni sulla morte di sua madre. Resta colpito dalla solitudine e dalla depressione in cui risiede la giovane, ed il suo senso di protezione fa presto sì che lei si innamori. D'altro canto il matrimonio di Cattani non va proprio a gonfie vele, dato che la moglie lo ha da poco tradito con un giornalista dongiovanni stimato nell'ambiente e probabilmente legato alla mafia. Ma il radicato spirito di servizio viene prima di ogni altra cosa, ed il commissario non esita a sfruttare il sentimento di Titti per condurla a farsi raccontare la verità. Titti svela che Cirinnà è stato l'assassino di sua madre e di Marineo, legati da una relazione, uccisi in casa la stessa notte per una protezione che Marineo non voleva concedere al narcotrafficante. Cirinnà obbligò Titti a coprire il duplice omicidio e lei dovette rivolgersi ad Altero, molto amico di Marineo, per insabbiare il caso ed evitare peggiori rappresaglie. Da quel momento Cirinnà la costrinse ad una relazione con lui, sottomettendola alla droga. Cattani ha adesso tutti gli elementi per partire alla carica. Innanzitutto comincia ad uscire con Titti facendo comparsa nelle feste d'alto bordo, in modo da far ingelosire Cirinnà, poi lo va a provocare direttamente nel suo autosalone in centro, promettendogli galera ad ogni costo. Il boss locale adesso non può far altro che ucciderlo, ma al momento dell'agguato capisce di essere finito in trappola: Cattani lo stava aspettando. Chiuso in cella, accende la rabbia dei suoi superiori, e si scopre che è Terrasini ad essere al vertice del sistema locale, senz'altro l'individuo più vicino alla Cupola (il capo di Terrasini, il Puparo, comparirà dalla terza serie - ndr).
Cattani ha intanto chiarito tutto con Altero e i due sono adesso stretti collaboratori. Le indagini continuano e arrivano a toccare nervi scoperti: i collegamenti tra il denaro della droga, le banche locali e la pubblica amministrazione. Il commissario sa di essere entrato in un campo minato e per questo fa partire per la Svizzera la moglie e la figlia, ma la bambina si oppone a tal punto che Corrado dovrà tenerla con sé. Un errore che verrà pagato molto caro. Paola viene infatti rapita, lo spietato contrattacco di Cosa Nostra è iniziato. Da questo momento Cattani è letteralmente disarmato e dovrà sottostare disperatamente alla situazione di costrizione in cui la mafia lo mette: fa scarcerare Cirinnà, ed è costretto a ritirare le indagini, contro il disappunto di Altero e di tutti quelli che credevano in lui, ma lui non può parlare con nessuno altrimenti Paola muore, e di una brutta morte. Questo problema si fa particolarmente sentire con Else, che non sa più cosa pensare a proposito delle assenze telefoniche della figlia che le vengono comunicate da Corrado, a tal punto che presto tornerà in Sicilia per scoprire l'orribile verità.
Calmate le acque, la bambina viene restituita alla coppia. Ma Paola non sarà mai più la stessa, perché è stata oltraggiata e risiede in un profondo stato di shock che le impedisce ogni possibile contatto con il padre. La famiglia, sconvolta, è costretta a lasciare per sempre la Sicilia e si trasferisce in Svizzera dove Paola verrà ricoverata in una clinica specializzata.
Cattani però non riesce a vivere più. Il profondo shock emotivo causatogli da tutte quelle violenze subite accende in lui un implacabile desiderio di vendetta. E presto riparte per la Sicilia, deciso una volta per tutte a sgominare l'intero sistema mafioso locale. Questo è l'inizio di una lotta impari che durerà molti anni, durante i quali egli vedrà cadere grandi affetti e grandi nemici.
[modifica] Meriti e struttura
La Piovra viene considerata come la fiction più importante ed amata che sia mai stata realizzata in Italia. Da La Repubblica: Walter Veltroni entusiasta la iscrisse nei "programmi che hanno cambiato l'Italia" perché quella Cosa Nostra portata sul piccolo schermo raccontava "la mafia che dirige il traffico mondiale della droga, ricicla denaro sporco in gigantesche operazioni finanziarie, che assume il controllo di intere regioni del Paese e condiziona strutture dell'apparato statale e del sistema politico". Ha ottenuto grandi consensi di pubblico (media di 10 milioni di spettatori con punte di 14) ed è stata esportata con successo in 80 paesi del mondo; in Germania, con il titolo di Allein gegen die Mafia, ha bissato il successo ottenuto in patria. Alla prima avvincente serie ne seguiranno altre nove, raccontate in sedici anni di televisione. L'ultima è stata realizzata nel 2000. Particolarmente importante è l'evoluzione narrativa con il quale viene raccontata l'espansione dei molteplici tentacoli della criminalità organizzata che danno il titolo all'opera: si passa dai traffici locali della prima serie alla loggia degli introiti statali della seconda; nella terza lo scenario si apre a ventaglio raccontando gli affari della mafia finanziaria delle banche internazionali, il cui centro operativo è per lo più nel nord, ed il contesto si intensificherà nella quarta serie dove Cattani verrà ucciso e rimpiazzato da Davide Licata e Silvia Conti. Nella serie 10 lo scenario introdotto è una chiave di lettura della mafia attuale, e nello stesso tempo la lapide che seppellirà tutti i segreti di questi ultimi 30 anni. Una parentesi è stata costituita dalle serie 8 e 9, ambientate ai tempi della mafia latifondiaria degli anni '50.
[modifica] Collegamenti
Osservatorio sulla fiction italiana: http://www.campo-ofi.it/graffiti/1984.php
