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Discussione:Julius Evola - Wikipedia

Discussione:Julius Evola

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Incollo qui di seguito il messaggio che l'autore, essendo il sottoscritto il proponente la cancellazione per sospetta copyvio, ha postato nella mia talkpage il 13/5 u.s. Dal contenuto del messaggio si capisce che è diretto a tutta la comunità, quindi mi sembra opportuno dare ad esso appropriata visibilità. Marius @ 15:20, Mag 14, 2005 (CEST)


Ciao Marius, rispetto alla pagina inerente il filosofo Julius Evola vorrei sottolineare di come non si tratti di un collage di paragrafi, bensì del tentativo di un sunto di un brano di Riccardo Paradisi che personalmente reputo essere la miglior Biografia, se così si può chiamare, di Julius Evola mai scritta. Quanto alla fonte vi è un'altra imprecisione. Il sunto di detto articolo è stato ripreso dall'articolo -riportato integralmente- sul sito Julius Evola Unofficial WebSite di cui io sono il responsabile. Tale sito, primo nel suo genere, tenta di effettuare una corretta divulgazione del pensiero e delle opere del grande pensatore tradizionale, troppo spesso bistrattato dalla Kultur in quanto bollato di destra. Mi sembrava doveroso che all'interno del Vostro bel progetto trovasse spazio anche Evola. Tuttavia, se ritenete che ciò possa violare in qualche modo le regole che vi siete dati, eliminate pure quanto da me scritto. Saluti.


Indice

[modifica] Alcune correzioni

Ho apportato alcune correzioni al testo. Ho inoltre invitato alcuni membri della nostra piccola comunità virtuale a contribuire e ad arricchire questo progetto che reputo alquanto interessante. Francamente non trovo "celebrativo" il brano in quanto non riporta giudizi, ma solo avvenimenti storicamente verificabili. Tuttavia, se di giudizi si può parlare, vi sono alcuni passaggi, come ad esempio quello in cui si riporta la qualifica di "maggior esponente di Dada in Italia" riferito e Evola, che sono naturalmente dati verificabili: nel caso specifico "giudizi" riportati sui libri di Storia dell'Arte. Saluti - Janus

[modifica] Parti che non mi convincono

Mi sembra un articolo elogiativo nei confronti di Evola. Inoltre, la frase "partigiana denigrazione (del fascismo)" non mi convince. --Malemar 13:02, Mag 13, 2005 (CEST)

Ciao Malemar, scusa ma mi sembra tu sia un po' troppo ermetico... che vuol dire che la frase "non ti convince"? Ciao --Janus

Vuol dire che sembra quasi che ogni critica al fascismo sia da escludere a priori perchè "partigiana denigrazione". Cioè, in sintesi, se un autore parla male del fascismo è partigiano (nel senso di fazioso)? Non credo.

Inoltre questo lungo periodo: "Nel 1963 Evola scrive per la casa editrice Volpe un libretto intitolato: Il Fascismo visto dalla Destra. Contro ogni esaltazione, come contro ogni partigiana denigrazione, Evola enuclea, dal punto di vista dell'idea tradizionale, ciò che di positivo e di negativo risultava nel fenomeno fascista: dà atto al fascismo di aver sollevato gli antichi simboli dell'ascia e dell'aquila, di aver teorizzato un uomo nuovo, di aver agitato il mito dell'ordine e della gerarchia, ma lamenta che tutto sia rimasto a livello di propaganda sia per i tempi, inadatti, sia per la qualità umana che compose i quadri del fascismo, la quale in gran parte, in questo dopoguerra ha composto con la stessa ottusità quelli dell'antifascismo" mi sembra troppo clemente con il fascismo, che viene messo alla stessa strenua dell'antifascismo. --Malemar 16:00, Mag 25, 2005 (CEST)

L'articolo attualmente offre la visione della vita e delle opere di Evola dal punto di vista dei suoi estimatori. Ma questo non è l'unico punto di vista esistente e proporrei ad esempio la lettura di questo articolo e l'inserimento di informazioni anche sulle parti più controverse del pensiero di Evola. MM 17:44, Mag 25, 2005 (CEST)

Si, sono d'accordo con MM --Malemar 17:47, Mag 25, 2005 (CEST)

Conosco bene l'articolo cui fai riferimento. Concordo pienamente con l'abstract. Ma qui mi fermo: il resto è uno scritto privo di valore. E' vero: Evola unisce i nostalgici di Salò, i Naziskin, etc., ma questo vuol dire poco. Qualcuno ebbe a dire: esistono solo cattivi discepoli, non cattivi maestri. L'opera di Evola è molto complessa e richiede una conoscenza molto approfondita degli argomenti trattati. Per quanto concerne i rapporti tra Evola e i movimenti totalitari del '900 (Fascismo e Nazionalsocialismo) la questione è spinosa e non credo che questo sia il luogo adatto per discuterla. Tanto per capire un certo punto di vista cito solo alcuni esempi: Evola non fu mai tesserato al PNF; il PNF fece chiudere una rivista diretta da Evola; i servizi segreteri tedeschi stilarono un rapporto su Evola molto dettagliato (in negativo); nei paesi non "toccati da vicino" dai totalitarismi Evola è un autore estremamente stimato; Evola ebbe parole di dura critica sia verso il Fascismo che verso il Nazionalsocialismo. E potrei di molto andare avanti. Janus 13:11, Mag. 26, 2005 (CEST)

Aggiungo che esiste un IMHO ottimo testo nella wiki francese, che potrebbe essere tradotto e sostituito a questo, che tende a sottacere le "ombre" dell'appoggio di Evola per il regime nazista e alla sua politica razzista e antisemita, sebbene non si tratti di un totale appiattimento. MM 22:18, Mag 25, 2005 (CEST)


In risposta a Janus qui sopra. Ho letto qualche testo di Evola. Certo non pretendo di averne una conoscenza approfondita, ma in base alle parole che ho letto mi sentirei di sottoscrivere, personalmente la sintesi-giudizio che in quell'articolo si fa del pensiero di Evola (per esempio aver definito un corpo teorico compiuto per l'irriducibilità del radicalismo di destra al mondo moderno e alla sua radice illuminista ed egualitaria, almeno nei presupposti intellettuali, delineando in una sorta di "sincretismo" dei materiali tradizionali, storici e mitologici, un passato aureo, gerarchico e disciplinato razzialmente, ormai travolto dal "livellamento" introdotto dalla democrazia e dai diritti dell'uomo. Questo è esattamente ciò che Evola dice. Sono d'accordo che è un pensatore complesso, non riducibile al ragazzotto rasato che urla slogan antisemiti, ma ne rappresenta certamente il presupposto intellettuale (anche se il ragazzotto stesso può non saperlo e anche se probabilmente ad Evola per il medesimo ragazzotto nutrirebbe solo un aristocratico disprezzo). Che sia stato osteggiato dal nazismo e dal fascismo e che non li approvasse lui stesso in toto, è vero, da quel che posso sapere, ma altrettanto vero è che nazifascismo ed Evola si sono "usati" a vicenda nei molti punti di convergenza e che i motivi nella distanza sono nel collocarsi di Evola ancora più "a destra" di queste ideologie, non ritenute abbastanza pure, abbastanza determinate nel ritrovare il "passato aureo" (peraltro come se lo "immaginava" Evola non è mai storicamente esistito e in questo senso come ricercatore storico a me sembra pesantemente datato e anche come pensatore mi appare fortemente condizionato dal suo tempo).
) Ma al di là del mio personale (e in quanto tale ininfluente per un'enciclopedia) giudizio, l'articolo per come è/era scritto, non rende affatto conto, nel tentativo di "oscurarne" i lati più controversi, del pensiero di Evola e non offre/offriva dunque IMHO un'informazione corretta, indipendentemente da qualsiasi giudizio. Il mio intervento è stato teso a correggere questo, ma dato che la filosofia non rientra tra i miei campi di interesse trovo che sia ancora insufficiente. Per questo avevo proposto, prima ancora della risposta di Janus, di riprendere piuttosto il testo nella wiki francese, che mi pare dia conto, anche in modo IMHO giustamente critica, della "totalità" del suo pensiero. MM 22:48, Mag 26, 2005 (CEST)

Ciao MM, sono abbastanza d'accordo con quanto hai scritto. Purtroppo la mia -ahimé- crassa ignoranza della lingua francese non mi permette di comprendere l'articolo cui fai riferimento. Spero in un celere ritorno di mia moglie che me lo tradurrà... Non trovo sia corretto definire Evola più a destra di Nazismo e Fascismo. Evola espresse senz'altro parere molto favorevole a questa inconscia (quest'ultima è una mia opinione) volontà di far riemergere simboli tradizionali quali il fascio, l'acquila, lo swastika, etc., ma si dimostrò sempre guardingo per il come tali movimenti concretizzavano dette aspirazioni. E poi tali categorie non erano molto considerate da Evola (destra, sinistra, etc.). Il simbolo è universale (nota bene: non democratico, ma universale) e chi la pensa come me trova aberrante e indecoroso che qualche gruppo ne possa aver abusato. Se penso che lo swastika è il simbolo solare più antico -che tutt'oggi fa bella mostra di sé sulle tuniche degli studenti dei templi buddhisti in Nepal- e che tale simbolo, per la maggior parte delle persone, è associato solo al male, mi vengono i brividi.

Credo inoltre che ci voglia molta cautela ad affrontare il tema dell'antisemitismo riferito ad Evola. Motivi lunghi... difficilmente spiegabili qui (annoierei tutti a morte, ammesso non l'abbia già fatto...).

Mi trovi invece in totale disaccordo quando parli di Evola come pesantemente datato per i motivi che hai espresso. Se ho ben capito svolgi una professione molto affascinante e ben dovresti conoscere determinate dinamiche nonché certi ritrovamenti e scavi di un certo interesse. Non compierei l'errore di leggere la storia con un metro lineare-evolutivo. Prova a leggerla attraverso un metodo circolare-involutivo. Io tutte le volte che vedo le immagini delle grotte di Altamira sento un nodo in gola... i ritrovamenti nelle grotte liguri... e potrei andare avanti, ma senz'altro sono cose che conosci meglio di me. Per quanto riguarda la concezione della storia di Evola mi piacerebbe poterti segnalare alcune letture, che credo potrebbero essere interessanti anche per il tuo lavoro. Buona giornata e buoni pensieri. Janus 15:19, Mag 27, 2005 (CEST)


A me pare riduttivo e fuorviante considerare i simboli tradizionali come se questa fosse l'essenza del convergere di Evola su alcune posizioni del nazifascismo. Non direi che Evola, appoggiasse il nazismo in quanto lo vedeva usare il simbolo solare della svastica, contrastandone tuttavia per il resto la visione del mondo. Le convergenze erano assai maggiori e consistenti: per esempio il non riconoscere pari dignità e valore ad ogni essere umano, ma distinguere un maggiore o minore valore dell'individuo determinato a priori dalla sua nascita. La differenza è solamente che per Evola la discriminante deriva dal rango dell'individuo, dalla sua casta che determina le sue potenzialità innate, secondo una concezione aristocratica e arcaica della società, mentre per il razzismo nazista la discriminante è l'appartenenza ad una popolazione, secondo una concezione più legata al nazionalismo. E dire che Evola critica il nazifascismo da posizioni ancora più radicali, antidemocratiche, antiegualitarie, mi pare una realtà che si deduce facilmente leggendo i suoi scritti, anche senza voler usare le categorie di "destra" e "sinistra".
La visione del passato che ha Evola è secondo me "mitica" e non "storica", funzionale al suo pensiero e non ad una ricostruzione del passato. In questo senso è un filosofo e non uno storico. A me pare che cercare di individuare uno schema, progressivo o circolare che sia, negli avvenimenti, significa sovrapporre qualcos'altro ai fatti come si sono svolti e non è sempre adatto ad accrescere le nostre conoscenze oggettivamente, ma piuttosto a "utilizzarle" nel nostro presente: operazione del tutto legittima, ma da tenere ben distinta dal tentativo di ricostruirlo e comprenderlo il passato. E in questo senso lo schema immaginato, o meglio riproposto da Evola è pesantemente condizionato dalla cultura del suo tempo. E come tale inevitabilmente datato dal punto di vista della ricerca storica, che qualche passo in avanti nella conoscenza, nel frattempo, l'avrà pur fatto.
84.253.136.132 23:21, Mag 27, 2005 (CEST)
Chiedo scusa, non mi ero accorta di non essere loggata MM 23:23, Mag 27, 2005 (CEST)
Sicuramente è riduttivo, ma non fuorviante. Attenzione a leggere correttamente quanto ho scritto. Nessuno sostiene che l'unico punto di convergenza con tal movimenti fosse l'utilizzo di certi simboli, quanto la volontà (e io ho sottolineato inconscia, in alcuni casi) di far riemergere certi simboli e, di conseguenza, certi valori legati a quei simboli. Quanto alla dignità e al valore dell'essere umano... la cosa assume anche un tratto particolare: Evola spese prima di tutto molte parole per spiegare che l'essere umano non esiste, ma che questo è una mera costruzione (essere umano, genere umano, etc.); successivamente devo rilevare che Evola mai ha parlato di dignità diversa tra individui, ma semplicemente di rango (o casta) diverso. La differenza non è poi neppure tanto sottile.
Oggi dobbiamo assistere (davvero) ad una divisione in classi (econimiche) che toglie dignità agli individui tutti. La differenziazione (non divisione!) in caste ha sempre reso pari dignità a tutti gli uomini (ad eccezione dei fuori casta).
Evola (grande promotore delle libertà individuali) non ha mai visto di buon occhio i movimenti totalitari in quanto riteneva che lo Stato non si dovesse impicciare delle questioni del singolo. Non basta: ha sempre fortemente criticato un potere che si basava sulla forza (numerica, politica, etc.) firmando l'ormai celeberrimo passaggio sulla differenza tra potenza e pre-potenza. Nella sostanza: c'è differenza tra stare sopra e star di contro.
Inoltre, essendo un convinto antidemocratico, non riteneva plausibile la spinta dal basso: ossia che fosse il demos a dare l'imprimatur a chi lo deve governare. Bensì è logico il contrario: sia il superiore a dare le linee guida all'inferiore.
Ti cito una piccola sintesi di una favola di Trilussa: il gallo dice all'acquila di volere abbattere tutte le barriere e di voler elevarsi al suo rango. L'acquila risponde che lei era d'accordo, ma che non si sarebbe mai abbassata a scendere nel pollaio ed invita il gallo ad elevarsi in cielo fino al suo nido. Il gallo nulla può fare e dunque l'acquila conclude con la frase: allora io continuo a fare l'acquila e tu il gallo.
A questo porta la volontà di livellamento tra gli individui: tanti galli e nessuna acquila.
Da un punto di vista storico (e quindi miseramente contingente) credeva che le grandi rivoluzioni del '900 fossero passaggi necessari per giungere ad una visione diversa del mondo e ad una concezione diversa dell'individuo. Passaggi storici necessari a debellare germi temibili quali l'illuminismo, il liberismo di stampo anglosassone, lo scientismo, il marxismo: insomma, tutti i residui derivanti dagli immortali principi della Rivoluzione francese.
Principi che, ricordo, hanno generato mostri quali la degenerazione della massoneria, il capitalismo, il bolscevismo e, infine, il predominio dell'economia sui popoli.
Per quanto riguarda la storia le nostre visioni sono difficilmente conciliabili. La storia è fatti di avvenimenti (più o meno ricostruibili oggettivamente) e di interpretazioni: perché quell'avvenimento è accaduto in quel certo periodo, in quel dato momento storico, etc.
La visione lineare evolutiva della storia non spiega niente mentre la visione circolare involutiva mette ogni tassellino al suo proprio posto. E dunque, in quest'ottica, tutto risulta più chiaro e limpido.
--Janus 10:18, Giu 1, 2005 (CEST)

Tacere una notizia è sufficiente ad essere fuorvianti anche nel caso in cui non si sia esplicitamente affermato che si stia invece dando un'informazione completa. Imho, ovvio.
E sempre IMHO dire che gli individui valgono più o meno a seconda della casta a cui per nascita appartengono significa non riconoscere a tutti eguale dignità. Non vorrei discutere qui, che non mi sembra affatto la sede adatta. quanto sia arcaica e superata questa tesi secondo me, né di quanto, sempre secondo me, abbia pochissimo senso cercare di dare un'interpretazione della storia secondo un'ideologia. Qui mi premeva solo sottolineare che sono queste le cose che Evola dice e che queste cose devono poter essere lette nell'articolo. In modo che il pensiero di Evola possa venire valutato per come realmente era, da ciascuno secondo le proprie convinzioni, ovvio.
Con le modifiche apportate (ho aggiunto ancora qualcosa prendendo spunto da quanto detto proprio qui sopra), mi sembra che il pensiero di Evola possa essere colto più chiaramente di prima. Ma sono ancora del parere che sia ancora più chiara la pagina della wiki francese e penso di tradurla e di aggiungerla o sostituirla al testo presente. MM 18:50, Giu 3, 2005 (CEST)

[modifica] Fondazione Evola

Ho eliminato dall'elenco dei link esterni quello alla Fondazione Evola. Purtroppo il dominio è stato scippato da una società di Milano che nulla ha a che vedere con la Fondazione e che sfrutta il nome per attirare navigatori. Inoltre, al momento, la Fondazione stessa è irreperibile. --Janus 13:15, Lug 12, 2005 (CEST)

[modifica] Perchè non aggiungiamo anche dei saggi?

Scusate se disturbo , ma non si potrebbero mettere dei saggi di Evola? (per intenderci quelli presenti su http://www.juliusevola.it/ )

Ciao anonimo, io sono ben disponibile, anche a provare a fare una piccola raccolta di quelli che mi sembrano essere i migliori. Potremmo suddividerli tra "Saggi di Evola" e "Saggi su Evola". --Janus 17:19, Set 9, 2005 (CEST)

[modifica] Neutralità

Niente di male ad essere fan di Evola. Da osservatore non particolarmente coinvolto, dopo aver letto le fonti citate, ho fatto qualche intervento nella direzione segnata da MM: riportare la voce alla semplice descrizione della figura di un filosofo, senza giustificarlo o accusarlo. A questo proposito, ho cambiato antigiudaismo in antisemitismo, lasciando la precisazione che allontana Evola dal razzismo inteso in senso biologico, per due ragioni: la prima è pratica, del secondo abbiamo una voce, del primo no. L'altra è che nel significato corrente sono due sinonimi, e nessuno riferisce l'antisemitismo ai semiti in senso lato (in cui sono compresi molti popoli), ma si è da sempre usato (che io mi ricordi, quindi da trent'anni a questa parte) in riferimento al popolo ebraico.--Yuma · parliamone 03:06, 20 mag 2006 (CEST)

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